L’Ater vuole sfrattare un'anziana malata: una storia di ingiustizia!
Storia di ordinaria follia quella che vede un'anziana signora, gravemente malata, sfrattata dall'ente che dovrebbe garantire il diritto alla casa.
“Sinceramente, non riesco a spiegarmi i motivi che spingono la Regione Lazio ad accanirsi così contro una cittadina italiana invalida e demente e che sta peggiorando di giorno in giorno"
Queste le parole con cui la figlia di Elena (nome di fantasia) ci scrive tutta la sua angoscia per la situazione abitativa della madre, anziana e malata, pesantemente sanzionata e denunciata come occupante, oltre che messa sotto sfratto dall'Ater, azienda regionale che gestisce la casa popolare di Spinaceto dove abita.
Elena non ha violato alcun domicilio, è entrata nell'alloggio col marito, fratello dell'assegnataria (di cui Elena era cognata), il quale rientrava a pieno titolo nei soggetti ampliabili per legge. Rapidamente le cose per questa famiglia però sono cambiate irreversibilmente: sia l'assegnataria che il fratello si ammalano e in poco tempo muoiono. Elena diventa improvvisamente occupante e contro di lei si scatena l'accanimento che tanta spazzatura televisiva ha negli anni aizzato. Viene appunto sanzionata e denunciata ed in seguito riceve lo sfratto: la vogliono cacciare fuori nonostante l'età, nonostante la demenza, col freddo linguaggio burocratico e con la forza e la prepotenza con cui questo stato e questa Regione di destra stanno reprimendo, giorno per giorno, chi vive il dramma della casa.
Non possiamo permettere che questo accada. Chiediamo a tutte le persone solidali di sostenerci nella battaglia per difendere il diritto alla casa di Elena e di tutti coloro che si trovano in situazioni simili.
Occorre fermare la gestione privatistica che sta assumendo marcatamente l’Ater, trasformato in un ente sempre più distante dalle prerogative per cui è nato: gestire l’edilizia pubblica e difendere i ceti sociali più deboli!
Asia-Usb Roma