LAZIO. Piano Casa, Mibac prende le distanze "Nessuna intesa con la Regione"

Roma -

Dopo l'ok, il ministero  per i Beni e le Attività culturali chiarisce: "Mai alcun atto o documento è stato sottoposto alla nostra valutazione che arriverà solo dopo la pubblicazione delle norme in oggetto appena approvate". Polverini: "Un provvedimento per rispondere in primo luogo all'emergenza abitativa e dare aiuto al settore dell'edilizia"
 

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, ha approvato nella notte la proposta di legge che modifica il cosiddetto 'piano casa'. L'opposizione ha abbandonato l'aula per protesta, con l'eccezione del consigliere Rocco Berardo (Lista Bonino). Le nuove norme, aveva spiegato l'assessore all'Urbanistica Luciano Ciocchetti, sono state concordate col governo, dopo l'impugnazione di parte della legge di fronte alla Corte costituzionale. Prende tuttavia le distanze il Mibac: ''A seguito delle notizie stampa apparse nei giorni scorsi in merito a una supposta intesa tra ministero e Regione Lazio sulle modifiche da approvare al 'Piano casa' - si legge in una nota - si chiarisce che mai alcun atto o documento è stato sottoposto alla valutazione del ministero e, di conseguenza, nessuna intesa è mai intercorsa sulle modifiche da approvare. Il Mibac pertanto, si riserva di esprimere una sua valutazione solo a seguito della pubblicazione delle norme in oggetto appena approvate''.

Replica la Regione Lazio precisando che "il procedimento che si instaura con il governo per il superamento di questioni di legittimità costituzionale di leggi regionali non prevede la conclusione di alcuna intesa con i ministeri interessati. Il rapporto si instaura infatti esclusivamente con il competente Dipartimento del ministero degli Affari regionali, che coordina le amministrazioni interessate, raccogliendo pareri e controdeduzioni delle parti e decidendo in ultima istanza le impugnative nonché le eventuali rinunce del governo ad impugnative già promosse davanti alla Corte Costituzionale. Tale procedura dovrebbe essere ben conosciuta dal Mibac, per cui destano stupore le dichiarazioni rese alla stampa, peraltro stranamente anticipate in aula ieri da diversi consiglieri regionali di opposizione, mentre la legge era ancora in discussione. Come del resto appaiono non rispettosi del normale svolgimento del procedimento legislativo regionale incontri e interlocuzioni che si sarebbero svolti nei giorni passati, secondo quanto si apprende dai resoconti stenografici del Consiglio regionale, tra diversi uffici ministeriali e consiglieri regionali, mentre la legge era ancora all'esame dell'Assemblea legislativa regionale - continua la nota della Pisana - Oltretutto il ministero riporta fatti inesatti, in quanto non corrisponde al vero che alcun atto o documento sia stato sottoposto alla valutazione del ministero, che al contrario ha sempre preso parte con rappresentanti del proprio ufficio legislativo alle riunioni tecniche presso il ministero degli Affari regionali, ha esaminato più volte la proposta di legge di modifica approvata ieri, esprimendo anche formalmente un parere nel quale, pur evidenziando che non venivano superati i dubbi di costituzionalità sulla pianificazione paesaggistica, ammetteva che la riscrittura eliminava i punti di contrasto più evidente. Infatti la modifica proposta dalla Regione Lazio è parziale, in quanto corregge solo le parti impugnate della legge strettamente attinenti al piano casa, mentre per le parti impugnate relative alla pianificazione paesaggistica si è deciso di lasciare aperta la strada al giudizio della Corte Costituzionale. In conclusione non c'è dubbio che il ministero, nel rispetto delle proprie prerogative debba fare le proprie valutazioni non appena la legge sarà pubblicata, trattandosi di una nuova legge, ma è altrettanto indubbio che il consiglio regionale del Lazio, in quanto organo sovrano rappresentativo della comunità laziale, esercita in piena autonomia la potestà legislativa ad esso riservata dalla Costituzione della Repubblica".

La votazione in consiglio è arrivata dopo tre giornate di discussione. Mentre si stavano votando gli emendamenti, la Giunta ne ha presentato uno sostitutivo dell'intero testo, facendo decadere tutti gli emendamenti depositati. L'opposizione - con gli interventi di Esterino Montino (Pd), Claudio Moscardelli (Pd), Marco Di Stefano (Pd), Luigi Nieri (Sel), Rocco Berardo (Lista Bonino), Fabio Nobile (Fds), Claudio Bucci (Idv), Angelo Bonelli (Verdi), Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino), Filiberto Zaratti (Sel), Annamaria Tedeschi (Idv), Giuseppe Celli (Lista civica), Luciano Romanzi (Ps) - ha duramente protestato mentre la maggioranza ha difeso questa scelta.

Arriva anche il commento della governatrice Renata Polverini: "Con l'approvazione delle modifiche al Piano Casa varate si rende ulteriormente fruibile un provvedimento che questa giunta ha voluto per rispondere in primo luogo all'emergenza abitativa e dare una boccata d'ossigeno al settore dell'edilizia particolarmente colpito dalla grave crisi economica che ancora stiamo attraversando. Abbiamo apportato le correzioni, concordate con il ministero competente riferite ad alcuni punti dell'impugnativa del governo - spiega Polverini - rispettando i tempi per i quali ci eravamo impegnati. Il Piano Casa, già in vigore da settembre per la parte che non riguardava l'impugnativa, si sta rivelando un importante strumento per famiglie e imprese come dimostrano le Dia presentate ai Comuni. Oltre a superare alcuni dei rilievi mossi dal governo - continua la presidente della Regione Lazio - il testo approvato introduce anche nuove norme che vanno nella direzione di ulteriormente semplificare l'attuazione della legge. Tra queste, la norma che facilita da parte dei Comuni l'applicazione degli strumenti urbanistici attuativi dei piani regolatori eliminando alcune criticità emerse a quasi un anno dall'entrata in vigore della legge 10 sul Piano casa. Sono state introdotte, poi, norme per favorire gli interventi di edilizia agevolata da parte di cooperative edilizie in particolare superando alcune problematiche connesse al possesso di determinati requisiti finanziari per poter accedere ai bandi regionali, nonché permettendo, in caso di impossibilità di realizzazione degli interventi programmati di edilizia agevolata, ad esempio in presenza di mancati espropri, di poter spostare l'intervento in altre aree sempre nello stesso ambito provinciale''. E ancora, per la Polverini "il provvedimento varato dal Consiglio fornisce, inoltre, alcune risposte attese dalle famiglie come nel caso della graduatoria dell'Ater di Roma che vedeva a rischio altrimenti i diritti acquisiti per 1600 nuclei familiari che vengono salvaguardati. Così come è stata introdotta una norma per agevolare le famiglie nell'acquisto di immobili realizzati da Ater e Comuni prevedendo che la partecipazione delle famiglie alle rate del mutuo non sia superiore al 20 per cento del loro reddito mensile (mutuo sociale). La maggioranza - conclude la governatrice - ha saputo dare prova di grande coesione a sostegno del provvedimento, per questo ringrazio i consiglieri per il lavoro fatto, insieme alla Giunta, contribuendo a migliorare ulteriormente il testo sia in commissione che in aula''.

Sull'approvazione della legge che modifica la legge regionale 10/2011 con la quale è stato approvato il ''Piano Casa'', il presidente Abbruzzese ha detto: "E' un segnale deciso della volontà della giunta di garantire la piena efficienza di uno strumento legislativo straordinario, volano per lo sviluppo dell'intera regione, pensato per far fronte ai pesanti effetti sia sociali che economici generati dalla crisi. Con queste modifiche puntiamo a velocizzare la conclusione delle pratiche burocratiche legate all'ottenimento di permessi a edificare o ristrutturare, favorendo un collegamento strettissimo tra la Regione, gli enti di controllo e le amministrazioni locali. Ciò si concretizza nell'individuazione di alcuni correttivi alla procedura da seguire nel caso fossero rilevati contrasti tra l'effettiva esistenza di beni sottoposti a vincolo paesaggistico e le perimetrazioni contenute nel Piano territoriale paesaggistico regionale (Ptpr) - ha affermato Abbruzzese - Il ministero per i Beni e le Attività culturali, infatti, dopo aver verificato la sussistenza/insussistenza dell'interesse archeologico e paesaggistico, provvederà a comunicare alla Regione l'esito dell'accertamento e quest'ultima, una volta informata, sentirà le amministrazioni comunali per correggere l'erronea perimetrazione iniziale''.

"Le preoccupanti dichiarazioni del Mibac ci dimostrano il cumolo di bugie che questa giunta ha raccontato - ha detto Claudio Bucci, consigliere dell'Italia dei Valori alla Regione Lazio - E' chiaro come questa modifica non sia stata 'concordata' con nessuno, e su questo l'assessore dovrebbe rispondere: se il Mibac dopo le sue valutazioni dovesse bocciare il Piano, rimane solo la strada delle dimissioni". Il consigliere regionale PdCI-Federazione della Sinistra, Fabio Nobile, chiede "le dimissioni dell'assessore Ciocchetti, le cui affermazioni su un presunto accordo riguardo alle modifiche da approvare al 'Piano casa' sono state smentite dal ministero per i Beni e le Attività culturali".

(27 luglio 2012)