Lecco, seicento sfratti. Una vera impennata

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Un aumento del 20% nel confronto tra lo scorso anno giudiziario e quello precedente: gli sfratti, in continua crescita anche negli ultimi mesi, dipingono una situazione sempre più drammatica per le famiglie lecchesi, che a causa della crisi fanno sempre più fatica a continuare a garantirsi un’abitazione.

E’ un’emergenza assolutamente grave e a dimostrarlo ci sono anche i dati registrati in tribunale sulle convalide di sfratto effettuate negli ultimi due anni giudiziari (che iniziano a metà anno). Di fatto, tra il 30 giugno 2011 e il 30 giugno 2012, il totale di procedimenti giunti dinanzi al giudice sono stati complessivamente 523 (90 dei quali pendenti, ereditati dall’anno precedente in quanto non portati a conclusione). Di questi, 456 sono stati definiti.

L’anno successivo, quindi, l’impennata: ai 67 rimasti in sospeso se ne sono aggiunti ben 526, con un incremento di 88 sfratti, pari al 19,3% di procedimenti in più. Una fotografia impietosa della drammaticità della situazione

Quasi tutti i procedimenti vengono attivati dai proprietari degli immobili perché gli affittuari non sono più in grado di corrispondere il canone, perché uno o due membri della coppia hanno perso il lavoro o sono alle prese con gli ammortizzatori. La cosiddetta “morosità incolpevole”, dunque, che insorge quando la volontà di pagare l’affitto ci sarebbe, ma mancano i fondi necessari a farlo.

Intanto ad andarci di mezzo sono i piccoli proprietari che hanno investito i loro risparmi in un appartamento e che aspettano i pagamenti: tra tasse e tante spese subiscono perdite ingenti.

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