L’incredibile storia di via Val Seriana 19, stabile pubblico svuotato dalla speculazione

I meccanismi della speculazione e della rendita sono odiosi ed hanno effetti devastanti sui territori. Quando ad attuarli è direttamente la mano pubblica la cosa è ancora più grave. A Monte Sacro la Regione Lazio ha deciso di affidare all'Invimit un intero stabile per dismetterlo, con alcune salvaguardie però, che seppur insufficienti devono essere applicate. Cosa ancora più grave il fatto che nello stesso stabile sono tenuti vuoti ben 32 alloggi, alla faccia dell'emergenza abitativa.

Roma -

Oggi a via di Val Seriana 19, in un bellissimo angolo di Monte Sacro/Conca d’Oro, chi passeggia in riva al fiume può notare uno stabile visibilmente degradato ed apparentemente disabitato. Colpa dei ladri di case? No. Colpa della solita speculazione che permette che uno stabile sia tenuto vuoto nonostante la massiccia richieste di abitazioni che la città esprime. Nulla di originale se non fosse che a svuotare lo stabile siano stati due enti pubblici, di cui uno posto proprio a tutela del Diritto alla Casa. Ma iniziamo dall’inizio.
Nel 2015 lo stabile sito in via Val Seriana 19 a Roma, insieme ad altre palazzine, è stato ceduto dalla Regione Lazio alla Società Invimit tramite un documento noto come Atto di Apporto. L’Invimit è la società partecipata dal Mef incaricata di dismettere patrimono pubblico di varia natura ed origine. Per capirci all’interno di essa possiamo trovarci immobili della Regione, dell’Ater, dell’Inps, dell’Inail etc… Ma torniamo all’atto. All’interno di esso Invimit si è impegnata con la Regione Lazio a rispettare il Regolamento Regionale n. 5 del 2012 al fine di garantire i diritti acquisiti degli inquilini  (molti di loro in locazione da oltre 50 anni) e di tutelare le fasce più deboli.
Nello specifico, Invimit si è impegnata a garantire il diritto di prelazione, il diritto al canone vitalizio per i soggetti più anziani ed il diritto al rinnovo contrattuale per gli inquilini con un reddito inferiore a euro 23.000.  Nonostante tutto, a partire dal 2021, Invimit ha iniziato ad inviare disdette contrattuali a tutti gli inquilini.
In data 6 marzo 2023 Invimit ha poi proceduto ad intimare il rilascio degli appartamenti entro 6 mesi inviando comunicazione scritta a tutti gli inquilini dello stabile sito in via Val Seriana 19. Nell’intimazione si dichiarava un pericolo imminente riguardo la staticità del palazzo (l’edificio ha da sempre una leggera inclinazione come tutti gli stabili dell' intero quartiere Conca d'Oro) e testualmente  si fa riferimento "situazione da non consentire l'occupazione di persone e beni e in ogni caso l’abitabilità degli spazi”. Gli inquilini si sono però insospettiti, in quanto vi è una perizia dello stabile nella quale i tecnici dichiarano: “si può affermare che non ci sono pericoli imminenti per l'edificio ed i suoi occupanti, per cui non si rende necessaria l'evacuazione dello stabile". A questo punto gli abitanti hanno deciso di non lasciare gli alloggi, costringendo Invimit a tentare delle mediazioni con gli inquilini, proponendo, secondo quanto riportatoci, delle cifre, tra l’altro irrisorie (3000/5000 euro) in cambio di un rilascio spontaneo degli alloggi e del silenzio assoluto riguardo l'intera questione, dichiarando la propria volontà di vendere l'edificio per propri interessi economici.
Non riuscendo neanche così (ovviamente) a liberare lo stabile, nel 2024 Invimit ha proceduto a far notificare sfratti per finita locazione agli inquilini rimasti, senza tener minimamente conto del Regolamento Regionale  n. 5 del 2012 che si era impegnata  a rispettare.
Ad oggi lo stabile, ormai quasi del tutto disabitato e ridotto in uno stato di degrado derivante dall’abbandono, dovuto anche ai 32 alloggi rimasti vuoti e murati, ospita solo qualche famiglia che strenuamente sta resistendo alle ingiustizie dettate da un ente che porta i processi speculativi tipici dell’edilizia privata e dei fondi all’interno dell’edilizia pubblica, che invece avrebbe il compito di moderare quelle tendenze, calmierare il mercato e dare sollievo e tranquillità alle persone. È un fatto gravissimo che ha interessato ed interessa un numero alto ed indefinito di alloggi.
Asia-Usb chiede l’immediata cessazione di ogni forma di speculazione attuata attraverso l’uso spregiudicato del patrimonio pubblico realizzato a scopo abitativo, oltre che la tutela dei diritti delle famiglie rimaste all’interno dello stabile di via Val Seriana, per i quali sono in corso gli accessi dell’Ufficiale Giudiziario con il forte rischio che nuclei con reddito bassissimo finiscano in mezzo alla strada senza alcuna soluzione abitativa alternativa fornita, in spregio ad ogni accordo e regolamento esistente.
Asia-Usb Roma