L'ingiustizia contro Silvana, assegnataria di una casa Ater, perseguitata come donna dall'ex-marito e dai giudici del Tribunale di Roma. Picchetto anti-sfratto a Tor Bella Monaca.

ore 12,00 - Grazie al presidio solidale lo sfratto è stato rinviato al 17 giugno.

Roma -

La storia di Silvana, assegnataria di una casa Ater, perseguitata dall'ex-marito e dalla cattiva giustizia! #stopsfratti #https://www.facebook.com/hashtag/stopsfratti?source=feed_text&story_id=1669001276656995asiausb

Oggi è previsto il terzo accesso (con richiesta della forza pubblica) per lo sfratto della signora Silvana (73 anni), regolare assegnataria di un alloggio ATER in via G.B. Scorza 5.
Lo sfratto è stato richiesto e ottenuto dall'ex-marito, che anni fa ha abbandonato la famiglia lasciandola al proprio destino, nonostante l'uomo non avesse più alcun titolo per riavere l'alloggio dell'ATER.
Incredibilmente il Giudice della VII sezione del Tribunale Civile di Roma, con sentenza definitiva, ha sostenuto la prepotenza di un uomo il quale, a distanza di anni, continua a perseguitare la sua ex-moglie, dopo averla abbandonata senza corrispondere gli alimenti stabiliti nella causa di separazione.

La sentenza in questione prevede lo sfratto di Silvana, legittima assegnataria secondo l'Ater, e il reintegro nell'alloggio dell'ex-marito.
Questo quando la donna - ormai anziana e assistita dalla Caritas - era riuscita,  con grandi sacrifici, a crescere e a sistemare le tre figlie senza il contributo del marito.

L'Asia-Usb, presente con un presidio per sostenere Silvana, denuncia questo grave atteggiamento della magistratura romana che colpisce una donna la quale, con grandi sacrifici, è stata in grado da sola a tutelare la sua famiglia.

Con questa assurda sentenza si metteno in discussione i diritti acquisiti, si delegittimano e sopradeterminano le amministrazioni preposte alla gestione delle case (Ater e Comune) e si favorisce la speculazione sulle case popolari.

Si auspica che l'Ater di Roma batta un colpo e faccia ricorso contro questa palese ingiustizia che colpisce le donne, prima di tutto, e l'intera città.