L’INPS sfratta invalido a Casal Bertone, moroso perché costretto a curarsi con i soldi della pensione.
L’ASIA-USB scrive al Presidente Tridico: bloccate lo sfratto!
Quando le precarie condizioni socio-economiche e sanitarie ti mettono difronte ad un bivio, vieni costretto a fare una scelta: curare le tue malattie e sopravvivere o pagare l’affitto e sperare nella società che accorra in tuo aiuto.
Aldo, invalido al 100%, è stato costretto a scegliere di pagarsi le cure e di far sopravvivere la sua famiglia, una moglie ed un figlio disoccupato, vivendo tra sacrifici e rinunce grazie alla pensione di invalidità ed una indennità di accompagno, messi insieme di circa 1.300 euro al mese, che non gli garantiscono un tenore di vita accettabile.
La famiglia di Aldo nella casa di Casal Bertone ci vive dal 1993 quando il Comune di Roma accertate le sue condizioni di fragilità si è adoperato per garantirgli una sistemazione alloggiativa in un immobile dell’Inps (ex Inpdai) ad un canone sociale in continuo rialzo, che ha regolarmente pagato fino a quando lo stato di salute è stato minato dalla malattia.
Nel 2018 l’Inps, attraverso la Romeo Gestioni che amministra gli immobili, ha avviato la procedura di sfratto ed il recupero delle morosità che nel tempo si sono accumulate.
Difronte ad una situazione così drammatica, che i servizi sociale del Comune di Roma conoscono bene da oltre vent’anni, Aldo è stato abbandonato dalle istituzioni locali che avrebbero dovuto sostenerlo economicamente o assegnargli una casa popolare.
L’ASIA-USB ha scritto al Presidente dell’INPS e al Direttore del Patrimonio dell’Ente pubblico che gestisce le pensioni per chiedere il blocco dello sfratto
La nostra Associazione degli inquilini e degli abitanti continua a denunciare la gestione privatistica del patrimonio INPS nato per avere una funzione sociale e chiede alle Istituzioni di intervenire a tutela di chi ha il diritto alla casa e vive in condizioni insostenibili sul piano sociale ed economico.
Il futuro che si prospetta per questa famiglia, nell’immediato, è lo sfratto, successivamente, subire il piano di dismissione del patrimonio immobiliare che l’Inps terminerà nel 2023 e il suo alloggio, salvo interventi da parte della Regione Lazio e del Comune di Roma in base alla norma approvata nella finanziaria 2021 che ne permetterebbe la sua acquisizione, potrebbe finire all’asta: questo importante patrimonio pubblico avrebbe meritato una sorte migliore.
ASIA-USB - Comitato Inquilini INPS