Livorno. Emergenza abitativa e recupero di spazi abbandonati. Giovedì 9 aprile assemblea cittadina
Giovedì 9 aprile ore 21 presso il palazzo Maurogordato assemblea pubblica cittadina su emergenza abitativa e recupero a fini sociali e abitativi degli immobili in disuso.
Il problema dell’emergenza abitativa non è più rimandabile. Strettamente legato alla disoccupazione e alla precarietà interessa fasce sempre più ampie di cittadini e lavoratori. A fronte di circa 4000 alloggi sfitti sono ormai migliaia i nuclei familiari che si trovano in difficoltà. Sfratti e pignoramenti quotidiani, coabitazioni forzate, alloggi di fortuna, disperazione e atti di violenza indivuduale sono solo alcune delle conseguenze della crisi economica che attanaglia la nostra città.
Negli ultimi anni si è deciso spesso di chiudere gli occhi di fronte all’emergenza. In molti casi si è fatto finta di non vedere scegliendo di scaricare il problema su altri soggetti senza avere mai il coraggio di affrontarlo.
Il disagio abitativo porta con sè anche altri problemi. La contrapposizione tra chi ha ancora una casa e si trova in difficoltà e chi invece è già fuori dal mercato a causa della crisi.
La contrapposizione tra gli attuali inquilini di case popolari e chi magari avrebbe diritto ad una casa pubblica ma a causa della gestione scellerata e criminale degli ultimi anni non riuscirà mai ad ottenerla.
La contrapposzione tra Livornesi e immigrati, alimentata da leggende metropolitane che descrivono lo straniero come privilegiato.
In questo contesto esplosivo si inseriscono collettivi e sindacati di base che portano avanti un lavoro “sovrumano” per cercare di tenere insieme le varie istanze. Sono gli unici soggetti che cercano sia di tenere un contatto diretto con la realtà quotidiana ma soprattuitto che provano a sviluppare un percorso comune di emancipazione e di lotta che vada oltre le divisioni. Perchè è bene ricordare un dato fondamentale. Mentre gli occupanti si “scannano” con i precari che hanno ancora una casa, che a loro volta ammazzerebbero gli inquilini di case popolari e darebbero fuoco a tutti gli immigrati c’è chi, in questa città, si è arricchito a dismisura grazie alla crisi. C’è chi ha speculato sulla testa dei lavoratori e che continua a farlo impunemente.
Lo stato sta a guardare? Assolutamente no. Si muove secondo una strategia scientifica.
Colpisce duramente le occupazioni abitative sfornando centinaia di denunce e escudendo gli occupanti dalle graduatorie nonostante questo non sia risolutivo nello scongiurare le occupazioni
Tutela la media e grande proprietà in modo da garantire comunque piccoli margini di profitto senza far crollare il mercato degli affitti ( un canone medio a Livorno si aggira ancora sopra i 550/600 a fronte di una contrazione significativa dei salari). Nessuna patrimoniale, nessuna vera tassazione sullo sfitto, fondi per la morosità incolpevole che vengono erogati direttamente ai proprietari.
Attacca gli inquilini delle case popolari: aumentando gli affitti secondo la strategia dell’esempio più alto. “La gente “normale” paga 600 euro di affitto perchè voi ne dovreste pagare 200? ” Un po’ come dire: “quel disoccupato mi lavora per 500 euro al mese perchè a te dovrei dartene 1000?” In questo modo di guadagna due volte creando contemporaneamente divisioni insanabili tra lavoratori in difficoltà.
Per ultimo si criminalizza l’immigrato. Si alimentano leggende metropolitane sui fantomatici soldi che vengano dati agli stranieri quando in realtà si parla, purtroppo, solo di un pugno di ragazzi scappati dalle guerre che, loro malgrado, vengono utilizzati per il business di qualche ente cattolico o cooperativa.
Comitato diritto all’abitare Ex caserma Occupata
Gli occupanti del palazzo Maurogordato