#Livorno. SFRATTI E DENUNCE. FRA I GONGOLAMENTI MEDIATICI UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE.

Livorno -

Nel mentre che nella nostra città imperversano le giuste lotte dei lavoratori  TRW, Eni e Cooplat per la difesa del posto di lavoro, il problema della casa, continua a rimanere all’ordine del giorno.

La settimana scorsa, il 22 ottobre, Il Tirreno pubblicava un articolo intitolato “Sfratto scongiurato per mamma e due bambini. L’assessora Dhimgjini: <<Da agosto 20 casi risolti>>”. All’interno di esso ci colpisce un passaggio:

“Proprio in questi giorni è stato risolto il caso della mamma con i due bambini, per il cui sfratto esecutivo con l’ausilio della forza pubblica, a settembre, era intervenuta la stessa assessore Dhimgjini, per tentare una mediazione con i proprietari dellimmobile. Nellimmediatezza era stato trovato un accordo per rinviare il termine per lo sfratto al 12 novembre. Gli uffici comunali si erano quindi immediatamente attivati, valutando la situazione di questa famiglia. Dopo il passaggio in Commissione Sfratti, il 13 ottobre è stata ufficializzata lassegnazione di un alloggio di emergenza abitativa a Shangai.

"La Commissione Emergenza Sfratti, prevista dalla legge regionale 75/2012 – informa lassessora – dall’agosto di quest'anno ha risolto venti casi analoghi a quello della signora con i due figli adottando le possibili soluzioni a disposizione per trovare una sistemazione alle famiglie sotto sfratto".”

(qua il riferimento online)

iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/10/22/news/sfratto-scongiurato-per-mamma-e-due-bambini-l-assessora-dhimgjini-da-agosto-20-casi-risolti-1.10164046

Nel presente si fa perciò riferimento al lavoro svolto dalla nuova assessora alle politiche della casa e del sociale, Ina Dhimgjini, un lavoro certo importante, perché è riuscito ad evitare 20 sfratti da agosto a ora, ma di certo ancora non completo.

Ancora niente, infatti, si sa del destino della Chiccaia, o di nuove misure per sostenere l’emergenza abitativa, e questo ci desta non poche preoccupazioni, visto che fra novembre e gli inizi di dicembre sono previsti più di 60 sfratti in città. Siamo così sicuri che l’intervento della sola commissione per la graduazione degli sfratti riesca a evitare tutti e più di 60 gli sfratti previsti?

Mentre la prefettura continua a rifiutare tutte le richieste per un blocco generalizzato degli sfratti, di certo non resteremo a guardare, e già saremo in piazza il 30 Ottobre come Comitato per il Diritto all’Abitare e come sindacato As.I.A-USB, per organizzare un picchetto e impedire uno sfratto in via Bartelloni, una struttura gestita dal Comune e sulla quale non è stato ancora – e inspiegabilmente – accettato il rinvio.

(Qua un link in riferimento alla vicenda di via Bartelloni 

iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/10/11/news/ex-villaggio-il-comune-chiede-gli-arretrati-1.10097861

 )

Ma non è tutto qui. Ci chiediamo infatti come sia possibile che nell’articolo de Il Tirreno si parli dello sfratto del 12 Settembre, che non è stato eseguito, citando soltanto l’intervento dell’assessora e dell’ufficio casa, mentre non si fa per niente cenno al fatto che l’intervento della forza pubblica in quel caso non fu scongiurato dalle istituzioni, bensì dalla presenza di un picchetto organizzato dal Comitato per il Diritto all’Abitare e dal sindacato As.I.A-USB. Come non si fa nemmeno riferimento al fatto che 3 attivisti del Comitato per l’occasione furono denunciati per interruzione di pubblico servizio. E tutto ciò, nonostante il sindacato As.I.A. avesse mandato un comunicato stampa dove spiegasse l’accaduto.

Questo il comunicato stampa del sindacato:

“Il giorno 12 settembre 2014 l’ufficiale giudiziario Bugiani insieme al fabbro si presentavano in via Oberdan per eseguire uno sfratto con l’ausilio della forza pubblica. La famiglia in morosità incolpevole composta da una ragazza madre con tre figli, di cui due minori, si era rivolta al nostro sindacato per ottenere un aiuto. Tramite la commissione territoriale di graduazione degli sfratti era stata inviata la richiesta di sospensione temporanea dell’esecuzione. La prefettura, come purtroppo in tutti i casi recenti, non aveva accettato la sospensione senza oltretutto comunicarlo agli uffici comunali. Per questo motivo il sindacato Asia organizzò un picchetto per quella mattina di fronte all’appartamento. Anche grazie all’intervento diretto dell’assessore al sociale Ina Dhimgjini che partecipò alla trattativa con i proprietari, lo sfratto fu rinviato di due mesi (a fronte di un equo indennizzo per i proprietari). L’intervento della forza pubblica fu scongiurato anche grazie alla presenza di un nutrito presidio del Comitato per il Diritto all’Abitare, nonostante l’ufficiale giudiziario ne richiese l’intervento. A distanza di due settimane tre appartenenti ai comitati sono stati chiamati in questura e denunciati per interruzione di servizio pubblico! Nonostante la presenza dell’assessore e nonostante che la trattativa andò a buon fine, la questura Livornese ha voluto applicare questa forma di rappresaglia squisitamente politica. Per fortuna la famiglia sotto sfratto ha finalmente ottenuto un alloggio in emergenza abitativa nel quartiere Shangai. Questa è la cosa più importante per il nostro sindacato.

Non possiamo però soprassedere sull’atteggiamento di estrema chiusura da parte della Prefettura. Durante l‘ultima riunione della commissione di graduazione (l’8 ottobre) il vice Prefetto Di Donato ha ribadito di non voler sospendere gli sfratti nei casi in cui non vi sia il consenso del proprietario. Ricordiamo che in tutti i casi di accordo tra inquilino e proprietario la graduazione non è mai servita. E’ proprio in tutti quei casi dove non c’è accordo che la commissione deve operare, utilizzando il fondo per la morosità (per l’indennizzo del proprietario) e utilizzando i tempi del rinvio per trovare una sistemazione ai nuclei familiari.

Siamo di fronte a qualcosa di più che ad una semplice differenza di interpretazione di una legge. La Prefettura ha deciso fermamente di schierarsi dalla parte della rendita immobiliare contro tutti quei cittadini in difficoltà economica. Un atteggiamento poco lungimirante in vista dell’aggravarsi delle situazioni di crisi, che potrebbero anche sfociare in problemi di ordine pubblico. Come sindacato continueremo ad organizzare presidi e picchetti ogni qual volta ve ne sia bisogno, fino a quando non si raggiunga un vero e proprio blocco degli sfratti generalizzato.

Asia – Usb

Adesso che la famiglia è stata sistemata, che la proprietà ha ricevuto il suo indennizzo, e l’assessora si gongola e viene celebrata per il suo buon operato, cosa ne sarà dei 3 denunciati? Dovranno sostenere un processo per aver agito nel senso di una solidarietà sociale dal basso e di un mutuo soccorso che di fatto hanno impedito che una famiglia con 2 bambini piccoli finisse per strada? Dovranno subire una condanna penale?

Tutto questo è inaccettabile. Come Comitato e come Sindacato chiediamo che il comune e l’assessora Dhimgjini prendano una posizione riguardo a quanto accaduto, chiedendo l’immediato ritiro delle denunce per i 3 attivisti che hanno contribuito alla soluzione del problema, dando concretamente supporto alla trattativa.

Comitato per il Diritto all’Abitare

Sindacato As.I.A. USB