Manifestazione per fermare la vendita delle case popolari. Giovedì #11D ore 10.00 a Piazza di Porta Pia a Roma.

Roma -

COMUNICATO STAMPA

Giovedì 11 dicembre – piazzale di Porta Pia, Ministero delle Infrastrutture

 Partiranno da Tor Sapienza, da San Basilio, da Laurentino 38 e dal Tufello (e da altre decine di quartieri di Roma) gli inquilini delle case popolari organizzati con ASIA/USB che giovedì mattina si ritroveranno sotto il Dicastero guidato dal ministro Lupi per chiedere il ritiro del decreto con il quale il governo Renzi vuole mettere in vendita l’intero patrimonio alloggiativo pubblico.

“E’ vergognoso - afferma Angelo Fascetti dell’esecutivo nazionale di Asia/USB – che il governo si accanisca sulle fasce più povere della popolazione e che si cerchi di cancellare definitivamente il diritto alla casa, eliminando quello che rimane del patrimonio di case popolari.  Le case popolari non si vendono, bisogna smetterla di pensare di far soldi con i diritti della gente. L’Italia ha un patrimonio di alloggi popolari che è appena il 3% dell’intero patrimonio residenziale del paese, mentre in Germania e in Francia si supera il 20%, in Inghilterra il 23% in Olanda il 40%. Renzi non può parlare di Europa solo quando gli conviene”

“I quartieri periferici delle grandi città, dove ci sono i caseggiati di edilizia popolare – ha proseguito Fascetti – hanno bisogno di ben altri interventi. C’è bisogno di riqualificazione urbana, di interventi cioè sia sulle strutture che sulle persone,ma di questo non c’è traccia nelle politiche del governo, neanche nella nuova programmazione per i Fondi europei 2014-2020. Gli annunci sparati in questi giorni  di 200 milioni per le città sono una nuova truffa: il governo deve parlare con i cittadini piuttosto che con i costruttori e i grandi architetti”.

“La campagna di odio – continua il sindacalista – orchestrata in queste settimane contro gli abitanti di San Siro a Milano nascondeva l’obiettivo di giustificare la vendita degli alloggi in tutta Italia, e bene hanno fatto i movimenti che hanno resistito per difendere un diritto di tutti. La casa è un diritto fondamentale ed una fonte primaria di integrazione sociale e di  convivenza civile. Tutti quelli che non ce la fanno a reggere il peso degli affitti hanno diritto ad un alloggio popolare. È ora di rilanciare un grande piano nazionale di trasformazione in edilizia pubblica di tanto patrimonio residenziale inutilizzato o abbandonato”.

“Le vicende giudiziarie di questi giorni -conclude Fascetti- confermano che la trasformazione dei diritti in merce porta dritti alla corruzione: fare guadagni sui centri di accoglienza o sui campi rom però, non è diverso che farli sul diritto alla casa. È la logica sulla quale si regge il sistema che va cambiato.  Gli abitanti delle periferie di Roma grideranno questo al ministro Lupi: per combattere la mafia e la corruzione cominciamo a non vendere le case popolari!”

Roma 7 dicembre 2014