MANIFESTAZIONI DI SOLIDARIETA' CON GLI ATTIVISTI DEI MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE ARRESTATI

Roma -

 

Manifestazioni contro gli arresti di questa mattina. Migliaia in corteo a Roma

A Roma, ma anche in altre città, ci sono state oggi manifestazioni come immediata risposta agli arresti effettuati questa mattina contro noti attivisti del movimento di lotta per la casa.

Nella Capitale alle 15.30 Porta Pia, il luogo dove si concluse la due giorni di lotta del 18 e 19 ottobre, si è riempita di gente: occupanti delle case, attivisti, militanti, migranti. La polizia ha chiuso con un forte sbarramento la strada che conduce in via XX Settembre per impedire che il corteo si recasse – simbolicamente – nella centralissima via del Tritone, la strada dove il 31 ottobre ci furono i tafferugli tra polizia e senza casa che volevano raggiungere la vicina sede della Conferenza Stato-Regioni che doveva discutere dell'emergenza abitativa. Per quei fatti sono stati messi 7 attivisti agli arresti domiciliari e costretti all'obbligo della firma altri 10.

Secondo molti degli attivisti in piazza gli arresti di oggi sono stati in qualche modo “preventivi” per depotenziare e intimidire la manifestazione di sabato prossimo per la chiusura del Cie di Ponte Galeria. Probabilmente gli obiettivi di queste misure repressive hanno un campo e un obiettivo più ampio.

Intorno alle 16.30 il corteo, un grosso corteo di almeno duemila persone, è dunque partito ma in direzione di via Castro Pretorio ha girato per la Stazione Termini, piazza della Repubblica, via Bissolati ed è giunto in via Del Tritone. Qui la sede de Il Messaggero, il giornale locale di proprietà di Caltagirone, era fortemente presidiata dalla polizia che a un certo punto però ha preferito riparare dentro la sede del giornale. Poco più avanti a destra c'è poi via del Nazareno, sede della direzione nazionale del Pd, dove è in corso la riunione che sta dando il benservito a Letta. Nella tarda mattinata la sede era stata occupata dai lavoratori ex Lsu- Ata come riferiamo in altra parte del giornale. Il corteo è proseguito per le strade del centro, un centro oggi tutto "occupato e preoccupato" per le sorti dei palazzi (Palazzo Chigi e Quirinale) e che invece ha dovuto fare i conti con chi è solidale con chi i palazzi che servono alla gente...li occupa. La manifestazione sta raggiungendo la Prefettura in piazza SS. Apostoli.

Altre manifestazioni sono state convocate a Torino, Bologna, Pisa, Palermo e soprattutto Napoli dove, con una sintonia sospetta con gli arresti di Roma, questa mattina sono stati arrestati e sottoposti a misure restrittive dieci disoccupati del Coordinamento Bros. A Padova è stata convocata una manifestazione per sabato mattina in piazza Antenore alle ore 12.00.

Dopo gli arresti degli attivisti No Tav, quelli di Roma e Napoli di attivisti impegnati sul terreno della lotta per la casa e contro la disoccupazione, appare piuttosto evidente come la criminalizzazione delle lotte sociali non sia più uno spauracchio ma un progetto che sta agendo concretamente.

 

Cremaschi (Rossa@). "Totale solidarietà agli arrestati"


Esprimo totale solidarietà e piena condivisione delle ragioni e delle azioni di Luca, Paolo e di tutti i compagni arrestati a Roma e Napoli.

Mentre il regime si chiude nei suoi giochi di palazzo la repressione colpisce chi rivendica, lotta, dissente.

Mostruosi processi a militanti Notav, richieste di danni e multe che vanno dalle centinaia di migliaia di euro chiesti a chi difende la Valle Susa, alle migliaia di euro di multa pretese dai tranvieri di Genova e dagli operai di Modena .

È chiaro che si vogliono colpire ed impedire le lotte perché il pensiero unico liberista, dopo essere diventato politica economica, vuole imporre la sua costituzione autoritaria e per questo criminalizza ogni diversità e ogni conflitto.

Stiamo con gli arrestati e tutti i colpiti dalla repressione e non ci fermeremo. Andremo avanti per la democrazia e i diritti sociali, contro il regime delle banche, della finanza e delle multinazionali, e adesso arrestateci tutti!

Giorgio Cremaschi

I movimenti sociali rispondono in piazza agli arresti avvenuti a Roma e a Napoli questa mattina.

Questa mattina, a Roma, alle prime  luci dell’alba decine di agenti si sono presentati sotto diverse occupazioni abitative per prelevare 17 attivisti a cui hanno notificato 7 arresti domiciliari e 10 obblighi di firma per aver partecipato alle  giornate di lotta contro l’austerity e la precarietà dell’autunno scorso... [continua a leggere

www.abitarenellacrisi.org/wordpress/

 

La SOLLEVAZIONE non si arresta!

#sollevazioneliberatutti @stopsfratti

 

ROMA

Appuntamento oggi alle ore 15.30 a Porta Pia

per raggiungere in corteo via del Tritone (dove il 31 ottobre la polizia tentò di bloccare il movimento)

 

MILANO

Appuntamento oggi alle ore 18.00 in Piazza San Babila

 

BOLOGNA

Appuntamento oggi alle ore 18,30 in Piazza Verdi

 

Cosenza

appuntamento oggi alle 17.30 in piazza 11 settembre

 

PARMA

Appuntamento venerdì 14 alle 17.00 davanti alla Prefettura in via Repubblica

 

#Torino - h17.30 Prefettura

 

#Palermo - h 17 prefettura, via Cavour

 

#Pisa  - h18 logge dei banchi

 

#Padova - h.17 piazza Antenore

 

ROMA
13 FEBBRAIO: L’ASSEDIO CONTINUA


I movimenti sociali rispondono in piazza agli arresti avvenuti a Roma e a Napoli questa mattina.

Questa mattina, a Roma, alle prime luci dell’alba decine di agenti si sono presentati sotto diverse occupazioni abitative per prelevare 17 attivisti a cui hanno notificato 7 arresti domiciliari e 10 obblighi di firma per aver partecipato alle giornate di lotta contro l’austerity e la precarietà dell’autunno scorso. In particolare ai 17 attivisti viene contestata la partecipazione alla manifestazione del 31 ottobre, con capi di imputazione che vanno dall’adunata sediziosa alla resistenza pluriaggravata e perfino alla rapina. Si è trattato di un momento di grande partecipazione popolare che, in continuità con l’assedio di Porta Pia del 19 ottobre, voleva raggiungere la Conferenza Stato-Regioni che discuteva di politiche abitative. In particolare lo stesso ministro Lupi aveva rimandato al 31 ottobre la decisione sul blocco generalizzato degli sfratti e sulle necessità di politiche abitative pubbliche poste dai movimenti nell’incontro avvenuto al ministero delle Infrastrutture, riassumibili nello slogan “una sola grande opera: casa e reddito per tutti/e”. L’assedio del 31 ottobre sotto a Palazzo Chigi ha ottenuto l’autorizzazione a spostarsi sotto la sede della Conferenza ma è poi stato arbitrariamente fermato e caricato a via del Tritone. Quei momenti di tensione, che hanno visto i manifestanti tutti a volto scoperto rivendicare i propri diritti, sono stati tradotti in un impianto accusatorio tutto politico finalizzato a criminalizzare anche preventivamente le prossime iniziative di lotta, a partire dal corteo di sabato prossimo contro il CIE di Ponte Galeria.

È chiaro che l’assenza di risposte sul piano politico e istituzionale relega le lotte ad una questione di ordine pubblico : dalle manganellate ai facchini della logistica agli arresti di oggi dei disoccupati di Napoli.

Rilanciamo da oggi l’assedio in tutte le città verso una primavera di conflitto lanciata il 9 febbraio all’assemblea nazionale. Chiediamo l’immediata liberazione di tutti e tutte, facendo sentire la nostra rabbia sotto le prefetture e le piazze di tutte le città di Italia.

La Roma delle lotte sociali chiama tutta la città ad esprimere la solidarietà e il dissenso

APPUNTAMENTO questo pomeriggio alle 15 e 30 ad una conferenza stampa e a Porta Pia e preparandosi a muoversi in corteo verso via del Tritone dove, il 31 ottobre, la polizia tentò di sbarrare la strada al movimento.

DALLA VALLE ALLA METROPOLI LE LOTTE NON SI ARRESTANO!

TUTTE LIBERI TUTTI LIBERI #LIBERTA’ DI MOVIMENTO

#31O C’ERAVAMO TUTT*

Movimenti sociali contro l’Austerity #19O

—-

MILANO

CRIMINALE E’ CHI SPECULA // CASA REDDITO DIGNITA’

LE LOTTE NON SI ARRESTANO #SOLLEVAZIONELIBERATUTTI


13 Febbraio 2014 – Questa mattina a Roma sono scattati arresti e perquisizioni contro 17 attivisti dei movimenti di lotta per la casa e l’abitare. Si tratta di alcune misure di custodia cautelare, la scusa è la mobilitazione del 31 Ottobre 2013 a Roma, l’obiettivo è colpire un movimento che costituisce un grave pericolo per il potere che a colpi di austerity e controllo tenta di non far scoppiare il tappo delle contraddizioni sociali di questo paese in crisi. Un movimento meticcio, prima di tutto antirazzista e contro le discriminazioni, che fa paura per la capacità di esondare gli individualismi che ci vorrebbero imporre, un movimento che parla di solidarietà attiva e di messa in gioco di migliaia di persone che non sono più disposte a soffrire, che ha dimostrato una grande abilità a costruire alleanze con tutti i movimenti che parlano di diritti, difesa dei territori e precarietà. Questo movimento fa paura perchè fa della riappropriazione diretta delle rendite e dei privilegi una rivendicazione concreta, che fa tremare chi per anni ha vissuto alle spalle degli altri speculando ed edificando città su misura dei propri profitti e non delle persone, un movimento che rende possibili esperienze incredibili di lotta che coinvolgono e stravolgono tutta la sfera della vita di chi ne è protagonista, che sceglie di sottrarsi definitivamente al ricatto della precarietà e dello sfruttamento. Solidali e complici con Paolo, Luca, Federico, Ivano, Otmani, Mattia, Marco e tutti gli altri, contro la criminalizzazione dei movimenti che lottano per una società più giusta ed un futuro migliore, da Milano a Roma, dalla Valle alla città, su quella barricata c’eravamo tutti! #STOPSFRATTI #OCCUPYSFITTO #LIBERITUTTI

CS Cantiere
SMS – Spazio di Mutuo Soccorso
Comitato Abitanti San Siro – As.I.A Milano
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Centri sociali: protesta a Milano contro misure cautelari di Roma

(AGI) - Milano, 13 feb. - Sono oltre un centinaio gli esponenti del mondo antagonista che stanno manifestando in piazza San Babila, nel pieno centro di Milano, contro le misure cautelari e le perquisizioni disposte stamattina a Roma nei confronti di 17 attivisti dei movimenti di lotta per la casa. In piazza ci sono esponenti dei centri sociali Cantiere e Usb, Comitato inquilini di San Siro e spazio Sms. Gli attivisti hanno srotolato bandiere rosse e inneggiato slogan contro gli sfratti. Lo striscione recita "Criminale e' chi specula. Casa, reddito e dignita' le lotte non si arrestano il 10 ottobre c'eravamo tutti sollevazione libera tutti". Gli attivisti si stanno dirigendo verso la prefettura in corteo scandendo slogan come "casa per tutti, miseria per nessuno". (AGI) Mi9/Dan


FIRENZE
ARRESTI CONTRO I MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE

Puntauli come un orologio in questa mattinata sono stati eseguiti 17 arresti a Roma nei confronti di compagni/e legati e assoluti protagonisti della lotta per la casa nella capitale. L’episodio contestato è la manifestazione del 31 ottobre a Roma in occasione della Conferenza STATO-REGIONI sui temi dell’emergenza abitativa, in quell’occasione la POLIZIA IMPEDI’ l’accesso ai manifestanti per esprimere indignazione e rabbia nei confronti delle attuali politiche abitative. Paolo, Luca e altri cinque compagni sono sottopposti a DETNZIONE DOMICILIARE, mentre altri dieci compagni sono sottoèosti a OBBLIGO DI FIRMA.Gli arresti a notissimi compagni sono di una gravità inaudita. Servono solo a tentare preventivamente di ostacolare il PROCESSO DI CRSCITA E DI CRITICA di un movimento di massa. L’episodio contestato è il 31 ottobre ma poteva essere qualsiasi altro…Si contesta alle compagne e ai compagni di essere PROTAGONISTI di un movimento che applica quotidianamente la PRATICA DEI BISOGNI…che non ascolta le voci dei politicanti di turno…che si fonda sulla solidarietà e il mutuo soccorso per battere le politiche di austerity e di miseria alla quale siamo sottoposti noi, come milioni di donne e uomini…

Gli arresti sono stati eseguiti a due giorni dalla manifestazione antirazzista per la chiusura del LAGER DI PONTE GALERIA E SOPRATUTTO per tentare, inutilmente di impedire una stagione di conflitti e di autorganizzazione sociale coneto l’Europa dei Padroni e delle Banche.

I reati contestati sono gravi, dalla rapina al danneggiamento, dall’adunata sediziosa alla vilenza. resistenza a pubblico ufficiale…

il 31 ottobre a Roma c’eravamo tutte e tutti…
il movimento di lotta per la casa a Roma e in tutta Italia non si tocca !

TUTTE E TUTTI LIBERI
IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA DI FIRENZE


Casa, Bonafoni (PL): Emergenza abitativa non si affronta con gli arresti

Solidarietà del consigliere regionale di maggioranza alle persone coinvolte

“I fermi di oggi ai danni di 17 attivisti del Movimento per la casa, rappresentano una risposta squilibrata rispetto all’emergenza casa che va affrontata sotto il profilo sociale e dei diritti e non con mera logica di ordine pubblico”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale del gruppo Per il Lazio Marta Bonafoni, che prosegue: “Non può sfuggire a nessuno, tantomeno alla politica, l’immanenza della questione casa, un vulnus della democrazia che ha privato migliaia di persone del diritto ad abitare scatenando situazioni di disagio e ingiustizia sociale. L’emergenza casa rappresenta in questo momento la faccia più feroce della crisi economica che sta attraverso il nostro Paese e tutta l’Europa. E che vede migliaia di uomini e donne, scendere in piazza a protestare per difendere anche il diritto alla casa. A queste problematiche non si può rispondere con un approccio repressivo: i movimenti per la casa hanno infatti dimostrato di voler dialogare con le istituzioni per costruire politiche di percorso comune, finalizzate ad affrontare l’emergenza. In questa direzione – conclude Bonafoni - va il lavoro avviato della giunta Zingaretti che con l’assessore Refrigeri ha avviato il piano sull’emergenza abitativa. Un piano fortemente innovativo e partecipato che ha saputo mettere a confronto tutte le realtà istituzionali e sociali coinvolte da questa emergenza per tracciare un percorso basato sulla condivisione per rispondere a tanti e tante ancora senza un tetto anche nella nostra Regione”.

 


 Emergenza casa: "Gli arresti gettano benzina sul fuoco"

Emergenza casa: “Gli arresti gettano benzina sul fuoco”

Il Presidente Catarci si schiera dalla parte dei movimenti della casa e ricorda "i 17 provvedimenti di custodia cautelare gettano solo altra benzina sul fuoco"

Emergenza casa: "Gli arresti gettano benzina sul fuoco"

Non è in vena di perifrasi il Presidente del Municipio VIII, uno dei più bersagliati dal problema del disagio abitativo, se deve commentare gli arresti effettuati stamane a seguito della manifestazione dello scorso 31 ottobre. Arresti che hanno colpito anche storici esponenti dei movimenti di lotta per la casa del territorio municipale.

LA BENZINA SUL FUOCO - “I movimenti di lotta per la casa sono un pezzo della storia civile e democratica di Roma – osserva Andrea Catarci in una nota –  Oggi come ieri non è tollerabile che a problematiche tutte sociali e politiche si risponda con la repressione, peraltro spropositata rispetto ai livelli dei conflitti. A tal proposito va specificato che le 17 custodie cautelari odierne  servono solo a gettare ulteriore benzina sul fuoco di una città che in tema di emergenza abitativa vive già una situazione esplosiva: per l’assenza di progettualità politica e di misure concrete da decenni, non per le mobilitazioni dal basso...”



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Emergenza casa: "Gli arresti gettano benzina sul fuoco"

Fabio Grilli13 febbraio 2014



CASA: PECIOLA (SEL), PREOCCUPANTE SEGNALE DI REPRESSIONE

AGENPARL) - Roma, 13 feb - “I provvedimenti cautelari eseguiti questa mattina costituiscono un segnale preoccupante da parte delle autorità giudiziarie nei confronti dei movimenti per il diritto all’abitare. In questi anni i movimenti hanno cercato di fornire una risposta alle migliaia di famiglie che vivono il dramma dell’emergenza abitativa, in assenza di politiche adeguate da parte delle Istituzioni locali e nazionali. Il dramma dell’emergenza abitativa non può essere trattato come questione di ordine pubblico da reprimere. In un momento in cui c’è un’erosione progressiva del welfare con tagli alle politiche sociali e riduzione dei servizi e un allarmante aumento della disoccupazione, non è pensabile che l’unico ammortizzatore possano essere forze dell’ordine e Procure. Bisogna proseguire sul terreno del dialogo con i movimenti e della mediazione per arrivare all’obiettivo di garantire un diritto fondamentale come quello alla casa“. Lo dichiara in una nota Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio.



Lazio

Casa: Torricelli (Sel), questione abitativa e' emergenza sociale non di ordine pubblico

 

Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "I fermi che ci sono stati questa mattina, ai danni di 17 attivisti del Movimento per la casa, rappresentano una risposta grave e inaccettabile ad una emergenza che è soprattutto sociale e non questione di ordine pubblico. Migliaia di cittadini romani, e non solo, sono privati del diritto ad una abitazione e la loro lotta ha consentito che nella capitale finalmente si accendessero i riflettori sullo stato di emergenza esistente". A dichiararlo, in una nota, è Giancarlo Torricelli, coordinatore Sel Lazio.

"L'immobilismo di una certa politica, l'incapacità di attuare i piani straordinari di intervento e di rispettare gli impegni presi, non può trasformarsi in repressione. I movimenti per la casa - prosegue la nota - hanno infatti dimostrato di saper ben dialogare con le istituzioni e costruire politiche. In questo senso basti pensare al piano molto avanzato varato con la Regione Lazio. A Roma e nell'intero territorio regionale, dove i poteri forti in campo edilizio hanno fatto il bello e il cattivo tempo, condizionando anche le scelte politiche degli amministratori, c'è un urgente bisogno di riscrivere la via per uscire dall'emergenza, specialmente in questa fase storica, in cui una crisi devastante sta colpendo le fasce più deboli della società".

"Casa, reddito e welfare - chiude la nota - sono le parole chiave per un nuovo patto per il territorio. Un percorso che non può contemplare repressione e criminalizzazione di una rabbia legittima. Solidarietà e vicinanza di Sel ai fermati".


Isolate i violenti. Casa problema sociale

<time itemprop="datePublished" datetime="2014-02-13T18:05:00+01:00">Giovedì, 13 febbraio 2014 - 18:05:00</time>

L'emergenza casa non può essere gestita esclusivamente come un problema di ordine pubblico. Portare celermente avanti gli arresti ai danni dei manifestanti e dall'altra parte non occuparsi minimamente del problema sociale in sé, è il metodo migliore per alimentare conflitti violenti, insicurezza e pulsioni demagogiche nel Paese.

I comportamenti violenti vanno senz'altro isolati e deplorati, ma il disagio sociale non può essere affrontato con la criminalizzazione della protesta, quando l'unica strada è l'intervento sociale. Continuare a trattare come criminale chi difende il proprio diritto ad avere una casa in tempo di crisi, oltre a non essere moralmente accettabile, è anche dannoso perché innesca spirali sempre più aspre di contrapposizione sociale.

Dovremmo essere tutti consapevoli che l'immobilismo dei Governi nei confronti di un'emergenza insoluta e aggravata negli anni le promesse spesso non mantenute a cominciare da quel Piano per la casa che proprio quel giorno veniva annunciato dal Ministro Lupi e che non ha mai visto la luce, producono un inasprimento inevitabile delle proteste.

Ileana Piazzoni, deputato Sel

 

 



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