MILANO MERCOLEDI' 26 NOVEMBRE 2014: CRONACA DELLA GUERRA CONTRO I POVERI! SAN SIRO RESISTE!

Milano -

Tentativo di sgombero in via Tracia: San Siro solidale resiste e si riprende la casa

Leggi l’articolo sulla giornata di oggi: We the people

Questa mattina camionette della polizia si sono presentate in via Tracia, quartiere San Siro, per eseguire lo sgombero della  famiglia di Panseluta e Viorel e dei loro 4 figli, tutti minorenni, Marian, Ionut, Traian e la piccola Denisa di soli 4 anni. Subito numerosi solidali e abitanti si sono presentati sul posto dalla colazione anti-sgombero, l’appuntamento che ormai da settimane il Comitato Abitanti San Siro porta avanti in piazza Selinunte. In questo momento sono bloccate le vie d’accesso ai mezzi dell’Aler, impedendo di fatto che lo sgombero possa proseguire; decine e decine di persone, uomini e donne del quartiere stanno continuando ad arrivare e radunarsi sotto il cancello. Segui anche la diretta da via Tracia! Follow on Twitter Abitanti San SiroSeguici su FB!

14.30
Panseluta e Viorel, insieme ai loro figli Marian, Ionut, Traian, e Denisa hanno di nuovo una casa… la stessa!!! Dopo il corteo in quartiere, San Siro Solidale sta ora aiutando la famiglia a riportare le proprie cose all’interno dell’alloggio dal quale Aler e polizia hanno provato a buttarli fuori stamattina.

QUI NON SI SGOMBERA! QUI NESSUNO DORME PER STRADA CON 10 MILA CASE VUOTE!

14.00
UNITI SI VINCE! LA LOTTA PAGA!
Aler e polizia se ne vanno! Le operazioni di sgombero non sono completamente concluse!
Il blocco che da questa mattina alle 8.30 impediva l’accesso ai mezzi dell’Aler ha pagato: i camion si ritirano insieme ai fabbri, lasciando i beni della famiglia nel cortile e la casa non chiusa con la lastra ormai tristemente nota!
Anche la polizia, ormai sotto l’assedio degli abitanti del quartiere solidali e nell’imbarazzo di non riuscire a gestire la situazione, viene “accompagnata” nella sua ritirata alle camionette dall’intero presidio, al grido di “San Siro libera!”

Ora centinaia di persone sono in corteo per le strade del quartiere, per ribadire ancora una volta che nei nostri quartieri gli unici stranieri sono i signori della casta, i razzisti e la polizia!

13.20
Panseluta e i ragazzi, appena sgomberati, sono accampati nel cortile del palazzo e non hanno intenzione di uscire perchè non saprebbero dove andare: l’unica proposta che è stata fatta è quella di una comunità a Pavia. Ma i bambini vanno a scuola a Milano, e questa proposta ha proprio il sapore della presa in giro!

Denisa (4 anni) rimane avvolta da una coperta sotto la pioggia, seduta su uno scatolone, mentre i fratelli maggiori sono costretti a portare giù le scatole con le loro cose. L’operazione di stamattina (ancora in corso), ha prodotto solo violenze e miseria: minori ammanettati e strattonati, una famiglia al freddo, una signora anziana cardiopatica che si è sentita male, una nuova casa vuota e riscaldata che si aggiunge alle quasi 10 mila già presenti sul territorio milanese.

Il presidio del Comitato e dei solidali è ancora presente sul posto e mantiene il blocco per impedire che la casa venga chiusa dai fabbri di Aler. La soluzione all’emergenza casa non è sgomberare e vendere il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, è assegnare tutte le case sfitte, fare subito una sanatoria per chi è occupante per necessita, è bloccare sgomberi e sfratti subito.

12.15
Da oltre 4 ore prosegue il blocco dello sgombero in via Tracia. Nonostante le cariche e le violenze sulla famiglia, che è stata costretta a uscire con la forza e ammanettata, il presidio continua e attualmente E’ ANCORA IN CORSO IL BLOCCO DEI CAMION DI ALER, che non possono così portare fuori dall’alloggio i beni della famiglia nè procedere a lastrare la porta.

11.40
La polizia costringe con la forza la famiglia a uscire dall’abitazione. Marian e Ionut (17 e 16 anni) vengono ammanettati con le fascette per essere portati fuori e sono costretti a lasciare l’alloggio. Intanto in strada, sempre più abitanti del quartiere sono giunti al picchetto antisgombero e presidiano l’ingresso di via Tracia 7 dopo aver resistito alla carica. Ormai sono più di 200 le persone che chiedono #bastasgomberi. Caricano e ammanettano, ma San Siro paura non ne ha!

11.20
La celere effettua una carica sui solidali fuori dall’abitazione: manganellare donne e bambini per buttarne in strada altri, spendendo una valanga di soldi pubblici che potrebbero essere usati per case popolari, scuole e sanità, ecco il loro brillante piano!

11.00
Casa diritti dignità andateci voi in comunità! Fate salire il sindacato! Polizia fa ammanettare minori #bastasgomberi

10.23
Gli sgomberi fanno male alla salute! Arriva ambulanza per la  nonna cardiopatica che si sente male

9.50
Il presidio diventa sempre più numeroso e mentre Panseluta e i ragazzi rimangono con determinazione chiusi in casa, fuori i camion dell’Alea sono ancora bloccati e la polizia impedisce qualunque accesso al cortile e alla casa.

Sale la rabbia e la determinazione dei solidali, e un pensiero va anche alla notte appena trascorsa di proteste negli USA, agli abusi e alle violenze dei potenti e degli uomini in divisa, che migliaia e migliaia di persone, dai nostri quartieri fino a Ferguson, subisco quotidianamente e non sono più disposte a tollerare .

#StopEviction now in #SanSiro #Milan spread solidarity to @opferguson #justiceformikebrownlet’s unite the struggles!

8.50
Arrivano anche le prime camionette della celere: vogliono buttare per strada Panseluta e Viorel, insieme ai loro figli Marian, Ionut, Traian, e Denisa di soli 4 anni. #bastasgomberi #uniamolelotte#sansiroresiste

8.00
Si presentano i camion di Aler in via Tracia all’angolo con via Zamagna, da subito il presidio presente alla colazione anti sgombero di piazza Selinunte comincia a bloccarli.


milano.repubblica.it/cronaca/2014/11/26/news/milano_ancora_incidenti_a_san_siro_per_uno_sgombero_alfano_saremo_duri_e_inflessibili-101462729/

 

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Milano, ancora incidenti a San Siro per uno sgombero. Alfano: "Saremo duri e inflessibili"

Un'altra giornata di tensione a Milano: i poliziotti hanno effettuato qualche carica. L'appartamento è stato rioccupato. Il ministro dell'Interno: "Siamo chiamati a intervenire e non ci fermeremo"

di MATTEO PUCCIARELLI

La casa sgomberata al mattino e rioccupata nel primo pomeriggio. Stavolta il valzer è toccato a San Siro, dopo quello del giorno prima al Giambellino. Dalle 8.30 in via Tracia cinque camionette della polizia in assetto antisommossa hanno presidiato le operazione di sgombero dei tecnici di Aler ai danni di una famiglia romena: genitori, nonna e tre figli. La notizia si è sparsa subito nel quartiere e nel giro di una mezz'ora un centinaio di manifestanti si sono radunati davanti alla palazzina per protestare. Ci sono stati attimi di tensione per via di un contatto tra forze dell'ordine e abitanti del quartiere, che hanno lanciato alcuni oggetti.

Ore di slogan e cori davanti al cancello, il blocco dei mezzi che dovevano portare via le scatole degli occupanti, poi il ritiro di polizia e tecnici e il praticamente immediato rientro dentro l'abitazione. Come da prassi, i tecnici di Aler prima di andare via hanno spaccato i sanitari dei bagni: con i servizi non agibili, in teoria, le case non vengono rioccupate. Anche se i fatti, da anni, dimostrano il contrario. L'operazione di lastratura della porta non era stata invece ultimata. Gli attivisti del centro sociale Cantiere e gli altri abitanti accorsi hanno aiutato la famiglia a riportare nell'appartamento i propri oggetti.

Secondo la famiglia che occupa abusivamente la casa, i poliziotti durante lo sgombero hanno legato le mani di due dei tre figli, entrambi adolescenti, con alcune fascette di plastica. "Non volevo uscire e hanno legato me e mio fratello sedicenne. Mi hanno liberato dopo mezzora, quando mia madre si è messa a piangere", ha raccontato uno di loro. "La soluzione all'emergenza casa - dicono dal centro sociale - non è sgomberare e vendere il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, è assegnare tutte le case sfitte, fare subito una sanatoria per chi è occupante per necessita, è bloccare sgomberi e sfratti subito".

A Rtl 102.5 il ministro dell'Interno Angelino Alfano rivendica invece la linea dura: "Siamo chiamati a far rispettare la legge che mette come titolo la lotta all'occupazione abusiva degli immobili: saremo duri e inflessibili per gli immobili abusivamente occupati, lo abbiamo fatto con alcuni centri sociali", ha detto Alfano. "Lo abbiamo fatto in alcune periferie - ha ricordato ancora il ministro - Lo

e anche in condomini in cui vi erano tante persone in situazioni di difficoltà, con donne e anziani, lo abbiamo fatto perché le case non si occupano, perché c'è il diritto di proprietà e in altri casi c'è il diritto al rispetto della graduatoria che ti vede assegnatario di una casa. E quindi se a te spetta la casa, non può andarci un altro forzatamente". Anche se i risultati, per adesso, dicono che il pugno di ferro non funziona.