Modello Roma sotto Marino: sfratti e speculazione!

7 febbraio 2014 by bpm

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Roma -

“Roma non si vende!”: nuova giornata di mobilitazione per il diritto all’abitare oggi, con diverse iniziative simboliche contro la vendita del patrimonio pubblico e la speculazione.

Gli studenti hanno occupato l’ex ospedale Regina Elena, uno stabile dell’università La Sapienza abitato da centinaia di persone e sgomberato il 1 settembre 2009 per far nascere un polo oncologico. Nonstante i finanziamneti stanziati, 4 anni dopo è ancora vuoto e abbandonato all’incuria. Nel frattempo il progetto ha subito vari stravolgimenti, fino a diventare nell’utlima modifica servizi per studenti “eccellenti”.

Altra iniziativa agli ex-mercati generali di Ostiense dove, grazie all’intesa tra l’assessore all’urbanistica Caudo e la Lamaro dei fratelli Toti, a fianco alla Città dei Giovani spunterà un grande residence per studenti, single e giovani coppie.

Infine, alle 11 diverse centinaia di persone hanno occupato la caserma Guido Reni, che la giunta Marino vuole destinare alla valorizzazione attraverso un project financing per la realizzazione di 200 appartamenti di lusso e spazi commerciali. Qualche metro quadro verrà lasciato a 70 alloggi in housing sociale e a un nuovo polo museale, mentre il Macro chiude e il Maxxi vacilla.

Questo sarebbe il nuovo modello? Sottrarre spazi pubblici immediatamente utilizzabili per risolvere le tante emergenze sociali per privilegiare progetti speculativi? Questa città ha già sopportato abbastanza i soprusi dei signori del mattone e non ha bisogno di nuovi alloggi di lusso che nessuno potrà abitare. Il sindaco e la sua giunta dovrebbero guardare verso la precarietà diffusa che sta distruggendo dignità e presente di decine di migliaia di persone, che non hanno bisogno del progetto di via Guido Reni.

A partire da Gilda, settantenne con la pensione minima sfrattata all’alba con l’intervento di tre blindati della polizia da un appartamento di via delle Fornaci di proprietà di un avvocato che ne possiede a decine in centro. Un altro pezzo di storia di questa città cancellato con il silenzio di un sindaco che non è in grado di imporre il blocco degli sfratti né di cambiare passo rispetto alle politiche abitative e alle scelte urbanistiche.

Dopo avere strappato un incontro con l’assessore all’urbanistica Caudo, studenti e precari si sono mossi in corteo fino a piazzale Flaminio.

#Romanonsivende #casa e #reddito per tutt@!