Montagnola, scontri durante lo sgombero di un palazzo occupato: sei feriti

Roma -

 

 

COMUNICATO STAMPA
USB CONFEDERALE

 

EMERGENZA ABITATIVA: USB, BASTA VIOLENZE SU CHI CHIEDE CASA

Lo sgombero dello stabile occupato in corso a Roma, nel quartiere Montagnola; le caratteristiche violente dello stesso, il clima di continua tensione che si respira intorno alle occupazioni di case, sono le conseguenze più evidenti delle mancate risposte al drammatico problema del diritto all’abitare.

Secondo l’USB, Il Piano casa del governo è tutto fuorché un Piano Casa: non contiene nessuno strumento davvero incisivo per garantire il diritto all’abitare e per di più prevede il divieto alla concessione delle utenze e il diniego alla residenza per chi occupi uno stabile.

Che decine di migliaia di persone siano oggi nell’impossibilità di pagare un affitto o di continuare a pagare le rate del mutuo, a causa di una devastante crisi che ha portato milioni a perdere il lavoro e/o  a lavorare per salari irrisori, non interessa né a Renzi né ad Alfano, che continuano ad inviare polizia invece che garantire il diritto all’abitare.

La USB esprime piena solidarietà alle famiglie occupanti.

Roma, 16 aprile 2014

Ufficio Stampa USB

Rossella Lamina

Tel. 0654070479 - Fax 0654070448

 

 


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Gioni fa il blitz dei movimenti per la casa nell'edificio in via Baldassarre Castiglione durante la mobilitazione. Tafferugli con le forze dell'ordine, colpito Di Vetta uno dei leader. Alle 14 tavolo di confronto nel municipio VIII

Un'altra giornata di scontri a Roma. Cariche durante lo sgombero di uno stabile occupato nei giorni scorsi in occasione della mobilitazione dei movimenti per il diritto all'abitare, che aveva portato al corteo di sabato scorso nella capitale. In mattinata gli occupanti sono saliti sul tetto e le forze dell'ordine sono arrivate sul posto in via Baldassarre Castiglione con diversi blindati. L'edificio, di proprietà dell'Inarcassa (la cassa degli architetti), è occupato da oltre 200 persone. Nel frattempo un presidio di solidarietà si è svolto davanti al carcere di Regina Coeli in attesa dell'esito degli interrogatori di convalida dei quattro ragazzi arrestati per gli scontri in via Veneto del 12 aprile.

Dopo qualche ora di trattativa con la polizia, la tensione è salita. Gli agenti stavano cercando di 'circondare' l'edificio dopo aver chiuso le vie di accesso alla strada quando i manifestanti che si sono raccolti nella zona lanciando anche contro le forze dell'ordine vari oggetti. Qualcuno ha staccato i rami dagli alberi vicini e a quel punto sono partite le cariche dalla poliziad tra via Ravà e via Baldassarre Castiglione. Sei persone sono state ferite, tra cui Paolo Di Vetta, uno dei leader, una donna invece avrebbe una gamba fratturata e sul posto sono arrivate tre ambulanze che li hanno trasferiti in ospedale. "Vergogna, vergogna", hanno continuato a ripetere i manifestanti che hanno fronteggiato con una catena umana le forze dell'ordine schierate davanti al palazzo occupato. "Questa è la risposta di questo Governo ai problemi sociali - hanno detto - Tutti sapevano che alle 14 sarebbero venuti i rappresentanti della politica in Municipio per un incontro e una soluzione sarebbe stata trovata, ma la polizia è voluta intervenire prima". Presenti anche i vigili del fuoco per spegnere il rogo appiccato a un cassonetto dei rifiuti.

Decine di persone, già dalle 9.30, si sono barricate all'ultimo piano e sulla terrazza del palazzo. Gli occupanti hanno esposto lo striscione 'Il nostro piano casa: occupare tutto' e hanno sfogato la loro protesta suonando con stoviglie, aste e bottiglie e sui davanzali del palazzo, e urlando "Lotta dura, casa sicura".

Quando è tornata la calma gli agenti sono entrati dentro il palazzo occupato e sono saliti sul tetto dove prima si erano rifugiati gli occupanti. Fuori, invece, davanti al cordone degli agenti, si trovano un centinaio di manifestanti e alcuni di loro si sono stesi a terra. Intanto, il vicesindaco, Luigi Nieri, e il vicepresidente della Regione, Massimiliano Smeriglio, stanno cercando di mettersi in contatto col prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. "Una gestione indecente dell'ordine pubblico - ha spiegato il presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci - a conferma dei problemi palesati già nella manifestazione di sabato con comportamenti violenti. Una carica ingiustificata perché la politica avrebbe trovato una soluzione. Qualcuno vuole fare salire la temperatura sulla disperazione sociale. È tutto incomprensibile". Intanto i manifestanti rilanciano: "Fate svolgere qui davanti a tutti l'incontro politico con Peciola e D'Ausilio. Fate qualcosa altrimenti la situazione precipita".

Dalle 14 infatti è previsto un tavolo di confronto presso il Municipio VIII per discutere della situazione abitativa a Roma. Al tavolo prenderanno parte Andrea Catarci, presidente Municipio VIII, Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio, Francesco D’Ausilio, capogruppo del Pd in Campidoglio, un rappresentante del Gabinetto del Sindaco di Roma e una delegazione dei movimenti per il diritto all'abitare.

"Le questioni sociali non possono essere risolte con gli sgomberi di spazi occupati. E' necessario riaprire il dialogo e la mediazione con i Movimenti - ha detto Peciola - Gli ultimi mesi hanno visto un forte aumento della conflittualità sociale nella nostra città. Il tema dell'emergenza abitativa sta assumendo tratti sempre più drammatici. Bisogna definire un programma straordinario per l'emergenza abitativa di Roma attraverso un tavolo di confronto permanente tra le istituzioni e le associazioni, i sindacati e i movimenti".