NO MONTI DAY. 150 mila in piazza contro il Governo e i diktat della BCE

Roma -

Comunicato USB 17,30:

"Nonostante le fosche previsioni, sia meteorologiche che di quanti preannunciavano, o forse auspicavano, degli scontri feroci, 150.000 persone reali, in carne ed ossa, hanno espresso oggi a Roma il loro forte dissenso alle politiche antipopolari, freddamente elaborate nelle stanze di palazzo Chigi e della BCE", questo il commento di Fabrizio Tomaselli, dell'esecutivo nazionale USB al grande No Monti Day che questo pomeriggio ha sfilato per le vie della capitale.

"USB ha contribuito in modo decisivo a questa bellissima piazza - sottolinea Tomaselli - con la presenza di migliaia e migliaia di lavoratori, provenienti da tutta Italia, dall'Ilva di Taranto ai Vigili del Fuoco, dai lavoratori del commercio e della Fiat, agli esodati, ai precari della scuola, agli operatori della sanità e dei servizi pubblici. Riteniamo che questa giornata sia una tappa importante da cui ripartire con forza per rimettere in moto quel conflitto sociale e sindacale necessario a fare da argine alle politiche del Governo e riconquistare quanto è stato rubato ai lavoratori".


A Roma il ‘No Monti Day’. Petardi e vernice contro banche, occupata Tangenziale Est

Gli organizzatori della manifestazione contro la finanza mondiale: "Siamo in 150mila". Città militarizzata per il timore dei black bloc, cassonetti incendiati, lancio di uova e di qualche bottiglia di vetro contro gli istituti di credito lungo il percorso. Poi studenti e centri sociali hanno abbandonato il corteo e bloccato il traffico della tangenziale

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 27 ottobre 2012

”Con l’Europa che si ribella, cacciamo il governo Monti”. E’ questo lo striscione che da piazza della Repubblica ha aperto il corteo No Monti Day, che terminerà a piazza San Giovanni. Ad organizzare la giornata di protesta sindacati, partiti politici, movimenti e associazioni, tutti insieme per dire no alla precarietà, ai licenziamenti e alla disoccupazione. ”Secondo una prima stima siamo 150mila in piazza” hanno detto alcuni organizzatori, secondo cui ”queste politiche stanno devastando interi paesi dell’Europa, i partiti in Parlamento hanno letteralmente calato le mutande davanti a Monti. E’ un esecutivo di banchieri e ricchissimi. E noi siamo in piazza per dire no a questo scandalo”. Il corteo, partito da piazza della Repubblica, attraverserà la città percorrendo via Terme di Diocleziano, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, per concludersi a piazza San Giovanni.

Studenti, lavoratori Ilva e sindacati: ecco chi c’è
”Piazze invase contro la
troika. E’ l’Europa che ce lo chiede”. Dietro questo striscione, che raffigura anche dei manifestanti portoghesi, spagnoli e greci, invece, stanno sfilando alcune centinaia di giovani studenti (500 secondo le forze dell’ordine) partiti dall’università La Sapienza di Roma. Gli studenti hanno acceso fumogeni e nel corteo ci sono anche bandiere rosse e del movimento No Tav. Quattro, invece, i pullman organizzati giunti al momento da Napoli. Sagome in cartone per ricordare le 174 morti per tumore a causa dell’inquinamento ambientale e sopratutto per dire no all’Ilva di Taranto. Questa, invece, la protesta del sindacato Usb di Taranto al No Monti Day. Tra i cartelli esposti dai manifestanti, alcuni dei quali indossano delle maschere dal volto bianco, ‘Verità per Taranto’ e ”Taranto: acciaio per voi, tumori per noi’. “Queste sagome sono qui per ricordare tutte le persone morte finora per tumori causate dall’inquinamento – ha spiegato un manifestante – dobbiamo dire basta a quell’agglomerato di industrie concentrato a ridosso della città. Qui è in ballo la nostra salute”. La delegazione dell’Usb di Taranto sfilerà al corteo dietro lo striscione ‘Vogliamo morire di salute’.

Alla manifestazione si sono unite anche alcune persone disabili per chiedere assistenza domiciliare e assegni di cura. A guidare la loro protesta è il Comitato 16 Novembre Onlus. Tra i cartelli esposti dai manifestanti, che si trovano alla testa del corteo, ‘Più assistenza domiciliare, meno strutture residenziali’, ‘Assegno di cura subio’ e ‘Più fondi alla domiciliarità’. Tra gli altri, inoltre, un cartello con un bastone ed una carota incrociati un punto interrogativo e la scritta ‘No grazie’ con un chiaro riferimento alle affermazioni del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Subito sotto è invece il ministro Fornero ad essere ‘bersaglio’ degli studenti con la scritta ‘Proud to be choosy. Io non mi accontento‘. Sempre sullo stesso cartello sul retro gli studenti chiedono al mondo degli adulti “quand’è che il futuro è passato dall’essere una promessa all’essere una minaccia”. A protestare contro il governo anche i terremotati dell’Emilia, tra cui i cittadini del Comitato Sisma.12. Tra i cartelli esposti, ‘L’Emilia è ancora scossa, diamoci una mossa!’, ‘Emilia sMontiamo le tende e il governo’, ‘Siamo uomini o limoni? Ci avete già spremuto abbastanza’. Le strade di accesso a piazza della Repubblica sono già state chiuse al traffico per fare posto ai manifestanti. Come disposto dalla Questura, inoltre, le stazioni della metro B Manzoni e San Giovanni sono state chiuse alle ore 14 in previsione della manifestazione. Trentanove le linee bus e tram interessate a deviazioni o limitazioni delle corse. I viaggiatori possono utilizzare le stazioni Vittorio Emanuele e Re di Roma.

Petardi e bottiglie contro banche. Poi il corteo degli studenti occupa la Tangenziale
Alcune bottiglie di vernice, petardi e bottiglie di vetro sono state lanciate contro la sede
Unipol Banca in via Cavour, al passaggio del corteo del ‘no Monti day’. La vernice e i petardi sono partiti dalla parte del corteo occupata da studenti e centri sociali. Sulla stessa banca erano già comparse delle scritte di vernice spray come ‘rapinami’ e ‘Monti e Fornero al cimitero’. ‘Banca rotta piovono sfratti’, invece, è la scritta che è stata lasciata dai manifestanti sulla vetrina della Banca Monte dei Paschi di Siena in via Merulana, dove un writer ha disegnato un black bloc che lancia un sasso. E poi su un foglio la frase di Calamandrei: “Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere”. Stesso copione contro le filiali Unicredit e Intesa San Paolo. Un cassonetto, invece, ha preso fuoco in via dello Statuto, a causa del lancio di un petardo proveniente dal corteo di passaggio su via Merulana. Successivamente, lo spezzone del corteo degli studenti e dei centri sociali, una volta giunto a piazza San Giovanni, ha deviato imboccando via Carlo Felice, una strada non prevista nel percorso della manifestazione No Monti Day. I manifestanti sono decisi ora a sfilare, come hanno spiegato ai megafoni, in un “corteo selvaggio”. Quasi tutti i ragazzi hanno il volto semi coperto. Chi non ha sciarpe o passamontagna copre comunque il viso con i ‘libri’. Qualcuno ha indossato il casco.

Dopo aver deviato il percorso da piazza San Giovanni, il corteo di studenti si è diretto di nuovo verso il piazzale antistante l’università. In piazza Santa Croce in Gerusalemme hanno trovato ad attenderli le forze dell’ordine che hanno bloccato l’ingresso sotto gli archi delle mura aureliane. Quindi hanno proseguito verso Porta Maggiore rovesciando alcuni cassonetti lungo il passaggio. Tra gli studenti e gli appartenenti ai centri sociali, che sono in totale alcune migliaia, parecchi hanno indossato caschi da moto e cappucci e si sono. Tutta la zona appare blindata, con la presenza di numerosi gruppi di agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Un secondo corteo è in corso in zona Carlo Felice-Santa Croce. Lo comunica l’Agenzia per la mobilità spiegando che ci sono ulteriori deviazioni e limitazioni per bus e tram. Il corteo di studenti, poi, ha occupato la tangenziale est di Roma. Invece di tornare a La Sapienza, come annunciato, il corteo partito questa mattina dall’università all’altezza dell’uscita S. Lorenzo ha imboccato la sopraelevata bloccando il traffico in direzione Tiburtina. Non solo. Successivamente il corteo ha imboccato la rampa di ingresso alla A24, bloccando l’accesso del tratto urbano dell’autostrada. Gli studenti, poi, una volta raggiunto il cavalcavia che porta alla A24 sulla tangenziale hanno invertito il senso di marcia per tornare verso san Lorenzo bloccando così l’altro senso di marcia dell’arteria romana. Qualche petardo e qualche fumogeno sono stati accesi lungo il percorso. Come recita uno degli slogan preferiti dei ragazzi ‘se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la citta’ hanno mantenuto la promessa creando notevoli disagi alla circolazione automobilistica.

All’uscita della tangenziale est di San Giovanni, alcuni componenti del corteo che ha occupato la sopraelevata ha lanciato bottiglie e petardi all’indirizzo degli agenti di polizia schierati in tenuta antisommossa. Dopo il lancio gli agenti si sono fatti avanti, scortati da diversi blindati, verso i manifestanti che si sono allontanati in direzione di piazza di Santa Croce in Gerusalemme. Gli studenti hanno continuato ad esplodere petardi e bombe carta lungo il passaggio.