«Noi, abusivi a casa nostra senza strade, fogne, luce, gas»
Piani di zona, pioggia di denunce: «Cittadini truffati dai costruttori»
di Fulvio Fiano
Da qualche giorno i 700 abitanti di Monte Stallonara si sentono fortunati. L’illuminazione pubblica, con oltre otto anni di ritardo, ha preso a funzionare. Certo, il servizio ieri era «sospeso» ma - sono stati rassicurati - ritornerà.
Otto anni di attesa
Ci si aggrappa a piccole conquiste per non cedere alla rassegnazione di rivivere l’età della pietra nella Capitale d’Italia e alla disperazione per la prima pioggia che ha di nuovo portato il fango sugli usci delle case. Non ci sono le fogne, d’altra parte. Come pure manca il gas (e niente fa pensare che arrivi a breve), le strade non sono asfaltate e l’acqua corrente è un privilegio per pochi. Altre quattromila persone aspettano di poter entrare in casa.
Oneri mai goduti
Ma la disperazione porta anche a far sì che a 800 metri dal palazzo della Regione alla Pisana alcuni cittadini scelgano di essere abusivi in casa propria, con soluzioni al limite della legalità per rendere vivibili case già pagate con mutui eccedenti i parametri dell’edilizia agevolata, ma prive dell’abitabilità. Le opere di urbanizzazione non sono mai state realizzate da chi ha costruito in concessione su questi terreni, nè le passate amministrazioni le hanno mai chieste. Eppure, sul prezzo delle case sono stati caricati a spese di chi ne dovrebbe beneficiare.
Pagano il mutuo ma rischiano lo sgombero
Non va meglio alle 18 famiglie di Castelverde, a Lunghezza, che hanno pagato quasi per intero un mutuo al costruttore superiore ai 3 milioni fissati per legge sull’immobile, salvo trovarsi ora sotto ingiunzione di sgombero da parte della banca che pure lo ha accordato, perché il costruttore intanto è fallito senza mai versarlo.
Scontro Caudo - comitati
Succede questo e molto altro nella «giungla» che l’assessore Giovanni Caudo dice di aver trovato sui Piani di zona. «Gli riconosco di aver almeno stabilito un contatto», dice Monica Polidori, presidente del comiato Monte Stallonara, tre collassi da stress alle spalle. Denunciato per omissioni d’atti d’ufficio assieme al sindaco Ignazio Marino, il responsabile dell’Urbanistica al Campidoglio elenca le misure adottate per sanare gli illeciti: nuove tabelle sui prezzi di vendita, sanzioni a chi non si adegua, ricerca di fondi per completare le opere, monitoraggio dei casi aperti e garanzie a tutela dei nuovi acquirenti. «Ma fissare i parametri per il prezzo massimo di cessione spetta alla Regione, non al Comune e questi sono comunque più alti del dovuto - accusa Angelo Fascetti di Asia-Usb -. Il Campidoglio si è solo in parte adeguato alla legge, lasciando aperte tante anomalie».
Costi gonfiati e linee fai da te
A Tor Vergata, saldato il mutuo, i proprietari si sono trovati 140mila euro di costi aggiuntivi e rischiano lo sfratto. Caudo si sarebbe offerto di mediare in una situazione insanabile. A Piansaccoccia i cittadini hanno installato a spese proprie linee telefoniche e internet. Costo dei lavori: 25mila euro, contro i 250mila che chiedevano i costruttori. Una denuncia del presidente del comitato, Gianluca Riparbelli, stima costi gonfiati per quasi 8 milioni. In attesa che la magistratura faccia il suo corso, i Piani di zona, presunta soluzione all’emergenza abitativa, rassomigliano a una colossale truffa sulla pelle dei cittadini. E ognuno si arrangia come può.