Occupazione stabile, la nostra solidarietà alle famiglie
Il sindacato casa Asia (associazione sindacale inquilini e abitanti) esprime la massima solidarietà alle famiglie che ieri hanno deciso di occupare uno stabile di proprietà del comune di Livorno e gestito da Casalp. L’immobile in questione è inserito all’interno di un piano che prevede l’abbattimento di interi blocchi di case popolari che potrebbero essere semplicemente ristrutturati e assegnati. I cosiddetti piani di recupero hanno prodotto fino ad ora la demolizione di almeno 4 stabili nei quartieri Shangai e Corea senza che contemporaneamente ne fossero ricostruiti almeno altrettanti da destinare SOLO ad edilizia residenziale pubblica. E’ inutile che la nostra amministrazione si lamenti del fatto che il patrimonio pubblico non sia più sufficiente per affrontare la grave emergenza abitativa in corso.
Vendita progressiva degli alloggi e piani di recupero sono alcune delle cause principali di questa situazione. A fronte di circa 2000 domande di assegnazione gli alloggi disponibili sono solo un centinaio ogni anno. Asia Usb pretende che l’abbattimento dell’immobile di Via Giordano Bruno venga subito bloccato. Livorno non si può permettere di perdere neanche un centimetro quadrato del suo patrimonio. Asia chiede inoltre, che si apra immediatamente un tavolo di discussione e trattativa con gli enti preposti affinchè si arrivi ad una revisione generale dei piani di abbattimento. In ogni caso nessuna delle famiglie abbandonerà la struttura finchè non arriveranno risposte certe da parte del comune e di Casalp.
Asia Usb Livorno
Sos casa, corteo di protesta e blitz per occupare alloggi sfitti
Un folto gruppo di manifestanti ha attraversato la città partendo da San Marco per far sentire la propria voce anche sotto i palazzi della Politica. Al termine del corteo un blitz in via Giordano Bruno per cercare di occupare alloggi sfitti. «Troppa gente senza case, troppe case senza gente», lo slogan
LIVORNO. La protesta è nata sotto il segno delle lotte per uscire dalla precarietà che è anche abitativa. Ma ben presto si sono allargate le parole d'ordine della manifestazione che, partendo da piazza San Marco, ha visto un folto gruppo di contestatori attraversare la città: «Sempre al fianco di chi lotta», dice lo striscione dell'ex Caserma Occupata. E un altro scandisce: «Casa, diritti, reddito». Poi nel mirino finiscono anche il rigassificatore, la discarica del Limoncino e l'odissea dei richiedenti asilo.
Dopo aver protestato davanti a vari luoghi simbolo, inclusa la piazza Civica che ospita Comune e Provincia, i manifestanti hanno rimesso la questione casa al centro della lotta: l'hanno fatto andando in via Giordano Bruno con l'intenzione di occupare un edificio all'interno del quale, secondo quanto hanno riferito, sono presenti alloggi sfitti. In un centinaio sono stati fronteggiati da una cinquantina di agenti. «Troppa gente senza case, troppe case senza gente», il loro slogan