Palazzo sgomberato a Palermo, proteste in piazza Pretoria
Tilt in città: organizzato blocco stradale
Martedì 29 ottobre, un centinaio tra poliziotti e carabinieri ha eseguito lo sgombero coatto di una palazzina sita in via Calvi 11, in pieno centro a Palermo. Le 16 famiglie che occupavano da cinque mesi uno stabile abbandonato da 29 anni sono state buttate fuori ed i loro mobili sequestrati. Da ieri i senza casa sono rimasti in presidio sotto quello che fu in questi mesi il loro tetto non rassegnati a perdere ogni speranza di vivere una vita dignitosa. Questo sgombero, annunciato e di cui molto si era parlato, è arrivato nonostante le famiglie avessero fatto di tutto per provare a restare in quei cinque piani di appartamenti: allacci a luce, acqua e gas regolarmente pagati, tares (tassa sui rifiuti) pagata e la proposta lanciata direttamente al proprietario di concordare un canone d’affitto “ridotto” anche in relazione agli importanti lavori di sistemazione degli spazi sostenuti dalle stesse famiglie. Intanto, grazie a simili atti frutto di cecità istituzionale, si aggrava l’emergenza abitativa in città. Negli ultimi anni a Palermo sono stati resi esecutivi, dati alla mano, più di trentamila sfratti e sgomberi; e questi si aggiungono ai record di richieste di alloggi popolari oltreché dei tassi su povertà e disoccupazione. Prima Cammarata e ora Orlando continuano a non occuparsi del problema se non, al contrario, sostenendo la politica di sfratti e sgomberi. “A nostro avviso -afferma Emiliano Spera portavoce del centro sociale Anomalia- “serve un cambio radicale che riaffermi la centralità del diritto inalienabile all’abitare, soprattutto in tempi di crisi non possiamo permettere che in silenzio si consumino simili tragedie che invece si potrebbero evitare se solo la politica di palazzo fosse in grado di ragionare davvero sui diritti prioritari dell’uomo che vengono prima di qualsiasi legge piuttosto che limitarsi a tutelare interessi privati convenienti”
Il Centro sociale Anomalia ha indetto per oggi pomeriggio un presidio in piazza Pretoria – dove sono accorsi diversi manifestanti - in solidarietà alle famiglie senza casa di via Calvi e per chiedere l’immediata moratoria per gli sfratti e gli sgomberi.
“Come centro sociale Anomalia le nostre idee sono ben chiare su come si possa realmente risolvere il problema- aggiunge Emiliano- “e puntano dritto ad una moratoria immediata per bloccare sfratti e sgomberi e un piano straordinario di realizzazione di nuovi alloggi popolari. Nello specifico chiediamo il censimento di tutti gli immobili vuoti o sfitti nel territorio comunale; l’utilizzo del fondo nazionale destinato agli inquilini morosi incolpevoli previsto dall’articolo 6 del decreto IMU; che vengano intercettati i fondi europei e regionali per il riuso del patrimonio pubblico da destinare all’edilizia popolare; un’alta tassazione degli sfitti per contrastare il canone nero; la riconversione delle aree militari ad abitazioni sociali; la requisizione temporanea di alloggi sfitti di privati che abbiano oltre tre alloggi nel comune di Palermo, per le famiglie in emergenza abitativa; e infine che il Prefetto attui il blocco degli sgomberi e degli sfratti da case pubbliche e private a tempo indeterminato.