Parma. La Polizia esegue uno sfratto con la forza
Sui fatti di Lunedì 9 Giugno comunicato della Rete Diritti in Casa
La Polizia a Parma chiagne e fotte
Oggi eravamo come tanti giorni a difendere due nuclei sotto sfratto. Persone colpevoli di aver perso un lavoro, di non aver un reddito sufficiente a garantire la rendita dei soliti noti a Parma.
In via d’Azeglio l’ufficiale giudiziario si è presentato con la Polizia. Polizia che, approfittando di un presidio completamente composto da migranti, non ha perso l’occasione di fare la voce grossa, di minacciare, di impaurire, di strattonare e di malmenare chi era solidale con la persona. I nostri eroi in divisa non si sono fatti problemi, nonostante la presenza di invalidi e minori. “Parassita” era il termine con cui questi ‘’professionisti’’ si rivolgevano agli attivisti, fra un “ti svito la testa” e un “vi butto tutti giù dalla finestra”. Arroganti come al solito con i più deboli non hanno invece proferito parola nei confronti del proprietario che più volte ha assunto comportamenti penalmente rilevanti.
Il presidio trovatosi impreparato di fronte ad una tale manifestazione di ignoranza e cattiveria ha reagito comunque in maniera determinata e orgogliosa sapendo rimanere al proprio posto, disobbedendo ad ordini illegittimi e rivendicando il proprio diritto a sapere quello che stava succedendo, per dare sostegno a questa persona.
I rambo hanno abbassato la cresta e i toni.
E’ finita con lo sfratto eseguito, un trattamento sanitario obbligatorio per l’inquilino moroso in ospedale, un militante migrante (rimasto solo dentro l’appartamento insieme a quattro poliziotti) ferito e poi suturato a causa dell’intervento evidentemente non troppo leggero degli agenti.
Quindi tutto bene quel che finisce bene direte voi: la sacralità della proprietà privata è stata rispettata, eseguendo il volere del proprietario a discapito della dignità dell’abitante; è stata distribuita la razione giornaliera di insulti e minacce (e per i più fortunati anche botte) nei confronti di chi si oppone a questo ordine ingiusto di cose; le forze dell’ordine e la loro legalità a senso unico hanno vinto, forse a discapito della Vera Giustizia e dei diritti, primo fra tutti quello ad avere un tetto, ma queste sono quisquiglie..
E invece no: non paghi dell’andamento della giornata i nostri agenti sono andati in ospedale a farsi refertare. In Italia funziona così, come si fecero refertare gli agenti che uccisero Federico Aldrovandi, pratica comune per le forze dell’ordine quando hanno qualcosa da nascondere.
Le minacce, le denunce, gli abusi non fermeranno i nostri progetti, che evidentemente iniziano a fare paura a molti, agli speculatori come ai politici di professione, passando per i giornali che della disinformazione fanno il loro obiettivo, servendo solamente gli interessi dei proprietari, come la beneamata Gazzetta degli industriali. La stessa Gazzetta che solo pochi giorni fa ha lanciato un attacco POLITICO verso il Sovescio occupazione abitativa e sociale che dell’integrazione tra migranti e il quartiere in cui vivono ne ha fatto uno stile di vita.
Tutto questo non fa altro che incrementare la rabbia. Ormai gli argini sono troppo stretti per questo fiume in piena, noi siamo qui determinati e orgogliosi nella lotta.
Ci vediamo nelle strade!