PARMA: PRESIDIO CONTRO LE POLITICHE ABITATIVE DEL COMUNE

Sabato 20 dicembre ore 11 Piazza Garibaldi

Parma -

Presidio di Diritti in Casa - Rete di Lotta per la Casa per denunciare l'inadeguatezza dell'intervento dell'amministrazione comunale in merito all'emergenza abitativa che coinvolge un numero sempre maggiore di lavoratori italiani e migranti.


Il Comune di Parma, colpevole di un gravissimo immobilismo sulla questione casa da 10 anni a questa parte, oggi si trova del tutto impreparato di fronte all'aggravarsi della situazione determinata dall'incalzare della crisi economica.
Gli ultimi episodi eclatanti, una coppia di anziani di cui uno con una grave invalidità che dopo lo sfratto dell'Acer minacciano di darsi fuoco e una famiglia con quattro bambini il cui sfratto è stato evitato solo grazie all'intervento di militanti della Rete di Lotta per la Casa, sono solo la punta dell'iceberg di una situazione gravissima, caratterizzata dall'aumento esponenziale degli sfratti per morosità (le famiglie non riescono più a pagare gli affitti così come le quote del mutuo) e dall'accesso negato ad ampie fasce della popolazione al diritto alla casa, in particolare i giovani, i migranti, le famiglie di giovani lavoratori.
Il Comune di Parma, colpevole di un gravissimo immobilismo sulla questione casa da 10 anni a questa parte, oggi si trova del tutto impreparato di fronte all'aggravarsi della situazione determinata dall'incalzare della crisi economica. Immobilismo aggravato dall'unico intervento realizzato in tempi brevissimi dal Comune cioè la vendita di oltre cento case popolari, senza peraltro costruire in cambio neanche un nuovo alloggio popolare.
I provvedimenti con tanta enfasi annunciati sui mass media se analizzati nel concreto dimostrano la loro inconsistenza. Il progetto Casadesso dopo tanti anni dalla sua attivazione ha fornito solo 60 alloggi a canone convenzionato (non sono case popolari). Addirittura si è reso necessario rifare il bando per l'assegnazione per scarsità di domande. Evidentemente la tipologia dell'alloggio non interessa tante persone in stato d'indigenza che non sono in grado di pagare l'affitto convenzionato.
Per il progetto Parmabitare sono stati costruiti a distanza di tanti anni dall'attivazione solo 36 alloggi a canone convenzionato (anche in questo caso non sono case popolari).
Infine il tanto sbandierato progetto di Edilizia Residenziale Sociale: con questo vengono promessi 2500 alloggi (alcuni da vendere, alcuni da affittare). Peccato che saranno pronti se tutto va bene entro 10 anni e anche in questo caso saranno affittati ad affitto e prezzo concertato (quindi anche queste non sono case popolari) e per di più saranno costruiti e gestiti da imprese edili private che pensano al loro tornaconto economico. Quindi questo progetto sembra innanzitutto un grosso regalo alle imprese che dopo aver speculato a man bassa nel periodo di vacche grasse vengono adesso agevolate con un progetti pubblico/privato che fa risparmiare sui costi di costruzione e offre possibilità di profitto.
Il presidio di protesta si terrà in Piazza Garibaldi e vi parteciperanno alcune delle famiglie sotto sfratto.

Diritti in Casa, Rete di Lotta per la Casa