PATRIMONIO EX IPAB SANT'ALESSIO: ANCHE I NON VEDENTI SUBISCONO GLI EFFETTI NEFASTI DELLE PRIVATIZZAZIONI!

Questa mattina Asia Usb e il Comitato degli inquilini del Sant'Alessio hanno inviato una nota al presidente dell'ex IPAB Amedeo Piva e al Direttore Generale per avanzare delle osservazioni al nuovo regolamento approvato senza la preliminare discussione con chi rappresenta gli inquilini e le problematiche che vengono vissute da chi dovrebbe essere il destinatario di questo importante patrimonio pubblico, i non vedenti.

 

Roma -

 

Osservazioni al regolamento per la disciplina della graduatoria delle locazioni delle unità immobiliari ad uso di civile abitazione riservate ai richiedenti disabili visivi

Da più di 10 anni, il comitato spontaneo inquilini del già centro Regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per Ciechi, ora ASP, vigila sulla corretta applicazione del regolamento in oggetto, e sulle variazioni che, con una certa frequenza, intervengono per mano dei CDA che si succedono nel tempo, e presenta, laddove necessario, emendamenti e suggerimenti migliorativi nei riguardi della quota spettante ai privi della vista.

Dal 2018, poi, il comitato si è avvalso dell’importante e competente supporto del sindacato Asia Usb, organismo sempre in prima linea nelle giuste battaglie degli inquilini considerati fragili o, comunque, in difficoltà perché preda delle più diverse speculazioni.

Ai tavoli con il CDA dell’ASP Sant’Alessio, Il comitato e ASIA usb hanno rappresentato nel corso degli ultimi mesi la necessità di entrare in possesso del regolamento aggiornato, inquanto sul sito istituzionale era pubblicata una versione datata 2014, e in cui comunque figuravano rimaneggiamenti peggiorativi introdotti, non si sa come e da chi, senza consultare né il comitato né ASIA.

Sul sito erano dunque presenti diverse criticità, tempestivamente segnalate al CDA, tuttavia molte sono state riconfermate nonostante le rassicurazioni offerte.

La versione definitiva è quindi stata approvata, nel silenzio degli organismi interessati, e senza prima aver coinvolto gli inquilini e il sindacato, in spregio a qualsiasi opportuno momento di concertazione.

Osservazioni nel merito

In primo luogo non figura più alcun articolo per disciplinare la materia del cambio alloggio, misura necessaria quando le condizioni di un nucleo familiare mutano: allargamento o riduzione, importanti cambiamenti familiari o lavorativi ecc.

Simile materia non può essere lasciata al caso o al buon cuore del personale amministrativo addetto alla gestione degli alloggi, deve essere per forza di cose normata.

Secondariamente, all’Art. 4, nonostante nella domanda allegata venga data la possibilità di indicare una delle 3 zone a disposizione della quota di riserva, viene affermato il principio, già contestato dopo l’ultimo rimaneggiamento, che il richiedente perde punti in graduatoria, addirittura viene depennato al secondo rifiuto, qualora la rinuncia si basi sull’ubicazione dell’appartamento.

Per ogni persona è importante eleggere una particolare zona della città al fine di evitare lunghi e costosi spostamenti quotidiani per recarsi al lavoro o dai familiari, e ciò è a maggior ragione vero per le persone con disabilità visiva (crediamo sia superfluo dilungarci sul perché).

Si chiede di cancellare le parole (non già) all’art. 4, riportando così il regolamento all’originario buon senso, e reintroducendo, quindi, il principio secondo cui non si perde punteggio qualora l’alloggio proposto non sia situato nella zona indicata dall’avente diritto.

Come ultimo aspetto, ma non meno importante, si segnala che le fasce di scontistica all’art. 5, sono rimaste da anni invariate nonostante l’aumento del costo della vita, l’utilizzo dell’indicatore OMI imposto dal regolamento regionale sulle ASP, e l’eliminazione dell’abbattimento sull’ISEE di 2000, 4000, e 6000 euro precedentemente previsto per le categorie rispettivamente ipovedenti, ciechi assoluti, e pluriminorati.

Ne discende che i canoni risentiranno di un aumento importante, non sempre affrontabile da persone già gravate da ingenti e necessarie spese.

Chiediamo che le fasce di reddito per accedere alle scontistiche sul canone, siano rimodulate al rialzo.

L’applicazione della L. 431/98 e i parametri OMI per i canoni di affitto in questo patrimonio è particolarmente inopportuno vista la funzione sociale del Sant’Alessio e che gli ex Ipab sono enti pubblici (non si modifica la loro finalità sociale con la trasformazione in ASP), tanto che la Regione Lazio ha disposto, con il comma 134 della L.R. n. 1 del 2020, la possibilità di utilizzare fino al 15% di questo patrimonio per l’emergenza abitativa.

Roma 07 febbraio 2022

Comitato inquilini

ASIA USB