Perdere il lavoro non è reato, ma la pena è lo sfratto!
Ieri mattina l’intervento delle/dei militanti dello sportello antisfratto del c.s.a. Brigata 36 e della Rete Antisfratto dell’Emilia Romagna, ha evitato che l’ennesima famiglia si vedesse privata dell’alloggio o costretta ad accettare le condizioni non dignitose proposte dalle istituzioni per chi, pur causa morosità incolpevole, viene condannato/a a subire lo sfratto.
Nonostante i dati ufficiali descrivano una situazione allarmante, la risposta dell’amministrazione è insufficiente per intervenire adeguatamente sull’emergenza abitativa. Il Decreto Casa Renzi-Lupi non fa altro che aggravare le cause che hanno determinato quest’emergenza. L’autorganizzazione e la lotta continuano ad essere le uniche risorse a disposizione delle persone che, dopo aver perso il lavoro, si vedono obbligate a subire la crudeltà e l’umiliazione della perdita dell’alloggio.
Anche Imola, nonostante la scarsa risonanza, risente pesantemente delle conseguenze che la crisi ha sulla condizione abitativa delle persone. Pensiamo a chi ha già perso il reddito e chi inevitabilmente sta per perderlo, a chi stenta ad averne uno.
Chiediamo al Comune di Imola di procedere immediatamente alla requisizione degli stabili e locali sfitti e metterli a disposizione di tutte quelle persone in condizione di precarietà abitativa, sull’esempio dei comuni di Napoli e di Roma.
csa Brigata 36
20 maggio 2014