Piano Casa, approvata la delibera: assistenza temporanea e buoni fino a 800 euro mensili
Via libera della Giunta. Tre gli obiettivi: garantire un'adeguata sistemazione alle famiglie in difficoltà; assegni per quattro anni (rinnovabili) assegnati a chi ha un reddito non superiore ai 18mila euro; erogare il contributo all'affitto attraverso i municipi. Saranno investiti 12 milioni di fondi regionali. Marino: "Non chiuderemo i resindence ma non rinnoveremo i contratti"
Garantire un'adeguata sistemazione ai nuclei che vivono in particolari condizioni di disagio attraverso un servizio di assistenza alloggiativa temporanea (Saat); avviare il buono casa; erogare il contributo all'affitto attraverso i municipi. Questi gli obiettivi del Piano di intervento per il sostegno abitativo di Roma Capitale approvato ieri dalla giunta e presentato dl sindaco di Roma, Ignazio Marino, e dall'assessore alla casa, Daniele Ozzimo: 12 milioni di euro di fondi regionali investiti "per ridisegnare strumenti e finalità delle politiche abitative".
Per quanto riguarda il Saat il Comune "prende in carico il nucleo familiare'" con il ricovero abitativo temporaneo e il piano di intervento personalizzato basato su esigenze e risorse del nucleo familiare in coordinamento con i servizi sociali territoriali al fine di sostenerlo verso l'autonomia. I finanziamenti provenienti dalla Regione saranno spesi in questa maniera negli anni 2014 e 2015: 7.182.000 euro per il servizio di assistenza abitativa temporanea, 2.755.600 per l'avvio del buono casa, 2.250.000 per il contributo all'affitto.
I destinatari del Servizio di assistenza alloggiativa temporanea saranno: famiglie che si trovano in situazioni di disagio socio-abitativo in seguito a sgomberi dovuti a calamità o catastrofi e provvedimenti esecutivi di sfratto per morosità incolpevole, e famiglie ospitate nei Caat che non sono nelle condizioni socio-economiche di accedere al Buono casa. Con il Buono casa verranno assegnati 5.000 euro una tantum e fino a 800 euro mensili per quattro anni (rinnovabili) a copertura del canone d'affitto con l'obiettivo di "superare la vecchia politica di assistenza alloggiativa con strumenti mirati all'integrazione sociale e all'emancipazione dei nuclei familiari, favorire l'accesso al mercato privato delle locazioni, rendere autonome le famiglie".
Il buono casa è destinato a coloro che hanno un reddito non superiore ai 18mila euro nell'anno precedente alla richiesta e l'accesso al buono non pregiudica i diritti acquisiti relativi all'assegnazione di alloggi Erp. Per quanto riguarda il contributo all'affitto, ha l'obiettivo di "prevenire situazioni di emergenza abitativa evitando che i nuclei familiari in difficoltà economiche diventino morosi".
"Questo è il pacchetto casa più completo in tutta Italia: non c'è nessun Comune ad averlo. Vogliamo cambiare pagina rispetto al passato e all'idea dei residence - ha detto Marino - Per decenni sono state spese somme superiori ai 20 milioni di euro per tenere delle persone in 'ghetti' abitativi e chi ci guadagnava erano imprenditori privati. Ora invece ci vogliamo basare sugli interessi dei cittadini più deboli e queste misure daranno aiuto a molte famiglie".
"Credo che questo provvedimento sia davvero importante perché ci permette di cambiare passo. Oggi il nostro obiettivo è far stare meglio e dare un'assistenza alloggiativa migliore alle persone in difficoltà perché non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare le persone ma prevedere servizi finalizzati ad accompagnare le famiglie e ad interfacciarsi anche con il mondo del lavoro - ha aggiunto Ozzimo - A breve faremo una memoria di giunta con la fotografia delle occupazioni. Contiamo di accelerare al massimo e con la Regione c'è un dialogo costante per utilizzare le risorse nel miglior modo possibile".
Poi l'assessore Ozzimo ha confessato: "Il piano casa del ministro Lupi non mi ha particolarmente entusiasmato: ha dei limiti enormi ma anche delle luci. Non ci sono dubbi, quindi, che ci sia un cambio di rotta come per le risorse sul fondo affitti e sulla morosirtà incolpevole. Quindi è un piano che ha delle luci e vogliamo coglierle tutte e almeno ora, dopo un periodo di tagli, ci sono delle risorse a disposizione. Le tensioni di questi giorni - ha aggiunto Ozzimo - sono frutto della rabbia e della paura. Ognuno, quindi, deve fare la sua parte cercando di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per fronteggiare un'emergenza che ha cambiato volto e che riguarda anche persone del ceto medio".
Quanto al tema dei residence, Marino ha raccontato la storia di una bambina che, nel corso di una visita a una scuola, gli si è gettata tra le braccia piangendo e dicendogli: 'Mamma e papà mi hanno detto che ci vuoi togliere casa'. "Non voleva dirmi il suo nome - ha detto il sindaco - a un certo punto me l'ha detto coprendosi col quaderno perché non voleva nemmeno il contatto fisico con me. Ho capito che c'era una relazione con i residence, mi sono fatto accompagnare dove viveva e ho capito che c'era una sfiducia costruita negli anni rispetto a un'amministrazione che ti dice 'ti do la possibilità di sceglierti una casa, ti restituisco la tua dignità e la possibilità di essere l'atto della tua vita'. Gi interlocutori pensavano che fosse un inganno, che gli avremmo dato i soldi per i primi mesi e poi sarebbe stati sfrattati e si sarebbero trovati più senza il residence". Pertanto "per tutto il 2014 non interromperemo nessuno dei contratti in piedi con i residence, vogliamo che questa transizione avvenga in maniera serena e che le persone si rendano conto che hanno un'amministrazione amica, più amica dei più deboli che dei più forti e che saranno protetti in questo passaggio". In altre parole: "Non chiuderemo i residence. Vogliamo migliorare le condizioni di vita delle famiglie. Vogliamo che tutti possano vivere nella migliore qualità di vita possibile, nessun contratto verrà rinnovato, ma siccome i contratti termineranno da qui al 2018 faremo in modo che la transizione sia progressiva". Ad oggi il Campidoglio per l'affitto di 31 residence spende 37 milioni di euro l'anno.