Piano Casa, il Ministro Lupi ha il dovere di garantire il diritto all'abitazione, ma che le case siano sicure altrimenti…
Pubblicato il 29 agosto 2014
Il Piano Casa del Ministro Lupi vuole assicurare un’abitazione a tutti, ma non si sa se le case in questione garantiranno la vita o la morte ai beneficiari del provvedimento… e si, perché la prevenzione sismica in questo Paese è una parola sconosciuta, per non dire una parolaccia. Lo ripete sempre Gabrielli: “ci ricordiamo della prevenzione solo all’esito delle disgrazie, invece il radicarsi di una cultura di protezione civile si ha e si deve avere in tempi di “pace” e non dopo che veniamo sopraffatti dall’angoscia per la perdita di vite umane”. Ed ha ragione: nessuno meglio di lui sa cosa significa avere dati e numeri e non potere darvi seguito con azioni conseguenti… L’Aquila docet. Ma tant’è. Ad oggi il certificato sismico non esiste, l’adeguamento del costruito neppure e tutto tace… fino alla prossima sciagura. Qualcuno ha sentito parlare del terribile sisma atteso su Calabria e Sicilia? Ebbene, forse si sta aspettando di contare i morti? Inserire nel Piano Casa la possibilità che i proprietari facciano ricorso ad istallazioni brevettate come salvavita contro il sisma potrebbe essere già un passo avanti. Tra il certificato sismico e il nulla odierno ci passano decine di soluzioni intermedie e interlocutorie: di innovazioni tecnologiche, anche di tipo passivo come la nostra Stanza Antisismica Madis Room, ce ne sono tante e tutte mady in Italia. Il Piano Casa si trova a poter dare una svolta non solo sulla prevenzione e sulla cultura di protezione civile ma addirittura sul destino dell’intero comparto. Quello edile è in crisi da anni, tanto da aver fermato lo sviluppo del paese, così come ne sancì il boom economico a suo tempo. Ebbene, avviare la riqualificazione e ristrutturazioni dell’ambiente urbano e del costruito in generale non solo premierebbe la salvezza e la salute umana ma imprimerebbe pure una riconversione dell’edilizia e una valorizzazione delle innovazioni italiane. La riconversione senza un piano nazionale non ci sarà mai: natura saltus non facit.
Bene il rinvio del decreto sbocca Italia nel quale è ricompreso il Piano Casa che, come si legge dal Sole 24 Ore di oggi, è rinviato a settembre: ci sarà tempo per le debite riflessioni.
Ad ora siamo fermi al consumo del suolo e dell’ambiente nel tentativo di fare fronte al disperato bisogno di proteggersi dal terremoto: case antisismiche di nuova costruzione e case di legno usate come rifugio e non come abitazione sono entrambe soluzioni che costano tantissimo, in ordine di denaro, aggressione ambientale (spreco di materiali e di territorio), pratiche burocratiche, gestione della ditta che apre il cantiere e di quelle che provvedono agli interni. Insomma una situazione che viene reiterata da anni ai danni dei cittadini e delle imprese che vogliono invece riconvertirsi sulla riqualificazione urbana e sulle ristrutturazioni.
La nostra Stanza Antisismica salva la vita e costa come la normale ristrutturazione di una stanza. E siamo solo uno degli esempi dell’innovazione tecnologica del settore.
Maria Paola, Madis Room – Pescara, 29 agosto 2014