PIANO CASA: PESCE D'APRILE!

Roma -

Stamattina, alle ore 12,  la Rete Sociale Casalbertone, insieme ai Blocchi  Precari Metropolitani, ha occupato simbolicamente il cantiere della Bross di via Casalbertone, contro la cementificazione privata che intende saccheggiare il quartiere, dando priorità alle costruzioni di privati a discapito di quelle pubbliche concordate nel piano di riqualificazione del quartiere. In particolare nel cantiere sorgeranno degli appartamenti privati, dei garage privati e l’ennesima area commerciale. Da una delle impalcature è stato calato uno striscione con scritto «Piano casa un pesce d'aprile, Basta cemento privato».

Casalbertone non è in vendita! Piano casa di Berlusconi? Un pesce d’ aprile!
 
Questa sera, alle ore 21, parteciperemo all'assemblea che si terrà all'interno dell'area occupata di via Prenestina 913 e aspetteremo insieme il possibile sgombero di domani mattina. Invitiamo la città tutta a portare solidarietà agli occupanti, partecipando dalle ore 6 di domani al picchetto anti-sgombero.

Di seguito il testo del volantino distribuito durante l'iniziativa di questa mattina:
 
Oggi, 1 aprile 2009, la Rete Sociale Casalbertone, insieme ai Blocchi Precari Metropolitani, occupa simbolicamente il cantiere della BROSS a via di Casal Bertone, per protestare contro il piano casa del governo Berlusconi e contro la cementificazione selvaggia del quartiere.
Prosegue la campagna “Casalbertone non è in vendita - Roma è un bene comune”
Da anni Casalbertone è un cantiere a cielo aperto. Grandi opere utili solo agli affari dei costruttori, che si preparano a speculare sul grande business della nuova Stazione Tiburtina.
In questi anni, solo grazie alla lotta delle associazioni, dei comitati, dei centri sociali e dei movimenti per il diritto alla casa (oggi riuniti nella Rete sociale), il quartiere è riuscito a strappare spazi alla speculazione. Una delle imprese costruttrici (la CAM srl) in cambio dei palazzi che sta costruendo a via De Dominicis ha dovuto trattare con il Comune e con il Municipio e “concedere” alcune strutture pubbliche nel quartiere (il centro polifunzionale, il mercato coperto, la ristrutturazione del parchetto).

Oggi a Casalbertone tante imprese stanno costruendo appartamenti privati, che venderanno a prezzi completamente fuori mercato rispetto a quelli del quartiere. A questo si aggiunge la cartolarizzazione dei palazzi del’Enasarco e la possibile vendita delle case comunali. In pochi mesi gli affitti (sia delle case che degli esercizi commerciali) saranno insostenibili per tantissime persone.
Per questo vogliamo che i privati restituiscano i loro profitti ai cittadini del quartiere. In questa area che occupiamo simbolicamente oggi  sorgeranno degli appartamenti privati, dei garage privati e  l’ennesima area commerciale.
Noi vogliamo che BROSS ceda una parte delle nuove costruzioni al quartiere. Chiediamo che le istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione) acquisiscano una parte (20-30%) delle nuove costruzioni per destinarle all’emergenza abitativa del quartiere e della città, attraverso forme agevolate di affitto. Chiediamo anche che vengano destinati degli spazi ad uso pubblico del quartiere (un cinema, un teatro, una biblioteca).
Rivendichiamo un investimento pubblico e una «tassa sociale» dei profitti privati.
Proprio in questi giorni,mentre una colata di cemento si abbatte su Casalbertone, il governo Berlusconi sta cercando di approvare il PIANO CASA,che può solo peggiorare la nostra situazione.
Un piano casa che non affronta la vera emergenza sociale del paese: la mancanza di reddito sufficiente per pagare gli affitti o i mutui. Centinaia di migliaia di persone senza casa o che nei prossimi mesi rischiano di perderla. Un piano casa che sarà un ghiotto affare per pochi e una beffa per molti. Un piano casa che aumenterà il CEMENTO PRIVATO e diminuirà le case pubbliche.
Oggi serve un grande investimento pubblico che recuperi le 270 mila case sfitte (solo a Roma), che faccia pagare ai “signori del mattone” la crisi che loro stessi hanno creato.
Oggi serve una moratoria generalizzata su mutui, sfratti e sgomberi per i prossimi due anni. Invece questo piano casa è un enorme "pesce d ´aprile"!
La nostra battaglia non è isolata, ma è comune a molti quartieri di Roma, dove i signori del mattone continuano a fare affari d’oro. Per questo l’iniziativa di oggi è collegata alla manifestazione che si svolgerà giovedì 2 aprile al Campidoglio per la difesa di Roma come bene comune.

Basta cemento privato – diritto alla casa per tutti
Più spazi pubblici e più spazi verdi per una città a misura di chi la vive

Rete sociale- Casalbertone
Blocchi precari metropolitani