Piano Città, cantieri in tutta Italia
09/09/2012 - DOSSIER -
A fine ottobre il via ai lavori per le riqualificazioni.
Il vice ministro Ciaccia rilancia:
ci saranno 100 mila posti di lavoro
ROSARIA TALARICO
roma
Recupero di quartieri degradati e riqualificazione di aree abbandonate. Questi gli obiettivi principali del «piano città», a un passo dal trasformarsi da progetto in realtà. Il via libera all’apertura dei cantieri infatti potrebbe arrivare già il 25 ottobre e questo perché in alcune province la progettazione è già in fase molto avanzata. Inoltre, si sono aggiunte all’ultimo momento alcune città che, avviati i contatti con l’Anci (l’associazione dei Comuni italiani), sarebbero a un passo dal trasformare manifestazioni d’interesse in progetti concreti. Nel nuovo elenco, a quanto risulta a la Stampa, ci sarebbero Ancona, Caserta, Campobasso, Perugia, Varese e Salerno. Due giorni fa al ministero delle Infrastrutture si è riunita per la prima volta la cabina di regia, cui spetta esaminare i piani di riqualificazione, presieduta dal capo dipartimento, Domenico Crocco e dai rappresentanti di 16 ministeri.
Piano città vuol dire due miliardi di fondi da spendere e già disponibili, ma l’idea sarebbe quella di puntare a superare questa cifra, arrivando a sfiorare i 3 miliardi grazie ai fondi Fas. L’altra novità è rappresentata dal coinvolgimento dell’Abi (l’Associazione bancaria italiana) per siglare un protocollo d’intesa con i comuni. L’idea sarebbe quella di creare un plafond a cui attingere per rendere più facile l’accesso al credito, anche per i privati che fossero inseriti nei progetti previsti dal piano città. E c’è tempo fino al 5 ottobre per presentare nuovi progetti. La stima dell’Anci è che possano arrivarne un altro centinaio da parte di diversi comuni italiani.
Il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti, Mario Ciaccia non frena l’entusiasmo: «Con l’insediamento della cabina di regia parte in concreto il piano città e parte alla massima velocità. Abbiamo bruciato tutte le tappe. Con un’idea nata ad aprile siamo passati, in quattro mesi, a concretizzare un progetto che consente di rispondere ai bisogni del territorio: recupero della qualità della vita, valorizzazione delle aree urbane degradate e attivazione di nuovi mestieri». Il tutto raccattando i fondi dove possibile. La gran parte dei quali (1,6 miliardi) proviene dal Fia (Fondo investimenti abitare della Cassa della Cassa Depositi e Prestiti) ai quali si aggiungono 224 milioni dello stesso ministero delle Infrastrutture e 100 milioni destinati all’efficientamento energetico (Sviluppo economico) e alla riqualificazione delle scuole (Istruzione). «Partendo da una disponibilità immediata di 2 miliardi, tra effetti diretti e indiretti nel settore delle costruzioni si potrebbe arrivare a oltre 6 miliardi, con possibile creazione di nuovi posti di lavoro per oltre 100.000 unità» gongola Ciaccia. E gli apprezzamenti non si sono fatti attendere da parte delle associazioni di costruttori (Ance, Federcostruzioni e Confedilizia) perché è «un’iniziativa sistemica» che vede il coinvolgimento dello Stato, interrompe la cementificazione del territorio e può colmare il vuoto dell’housing sociale. Con l’auspicio che ci siano anche agevolazioni fiscali e accelerazioni burocratiche.
Tra i progetti più consistenti spiccano Milano e Roma. Nella città della Madonnina si punta al recupero e alla riqualificazione di Porto di Mare, dell’area Bovisa-Gasometri, oltre a interventi edilizi in via Magreglio. Nella Capitale, invece, l’area interessata sarà quella di Pietralata: 182 ettari su cui sono previsti interventi di edificazione sia per il terziario, sia per il residenziale. Questi i criteri qualificanti per accedere ai finanziamenti: l’immediata cantierabilità e la partecipazione dei privati ai progetti. Nell’idea di Ciaccia, il piano città è solo un prima operazione: non un progetto una tantum, ma l’inizio di un percorso per bonificare delle aree degradate e trasformarle da terre di «fuga» in aree economicamente dinamiche e socialmente vivibili. Vedremo se sarà così.
MILANO - Un polo dell’innovazione nella zona della Bovisa
I progetti previsti per il capoluogo lombardo riguardano tre aree in particolare: Porto di Mare, Bovisa-Gasometri e via Magreglio. Nella prima, caratterizzata da un forte degrado ambientale, edilizio e sociale, saranno effettuati interventi di riqualificazione urbanistica e ambientale. Nell’area Bovisa-Gasometri si punterà sul rilancio del ruolo di Milano come polo dell’innovazione e dello sviluppo, insistendo anche sulla riqualificazione urbana. In via Magreglio sarà invece demolito e ricostruito un edificio che attualmente ospita una scuola elementare.
ROMA - Nuove case e uffici nell’area di Pietralata
Il progetto di Roma Capitale prevede la riqualificazione e la valorizzazione urbana del comprensorio di Pietralata, che si estende su una superficie di 182 ettari e che sarà collegato con il resto della città grazie alla linea B della metropolitana e alla stazione ferroviaria Tiburtina. In particolare verranno effettuati interventi che porteranno all’edificazione di 1,3 milioni di metri cubi destinati al terziario e altrettanti per il residenziale (anche con alloggi in housing sociale). Verranno inoltre realizzati spazi pubblici per 135 ettari. Il co-finanziamento richiesto è pari a 33 milioni di euro.
BARI - A San Girolamo-Fesca il litorale si rifà il look
Il quartiere interessato dal Piano Città di Bari è quello di San Girolamo-Fesca, dove verrà effettuata una riqualificazione paesaggistico ambientale, verrà rafforzata la mobilità sostenibile e verranno avviati una serie di progetti di inclusione sociale (realizzazione di un Urban Center e di un centro sociale giovanile). In particolare ci sarà la pedonalizzazione dell’area fronte mare, con piazze, servizi per il tempo libero e un teatro all’aperto. Per quanto riguarda la mobilità, ci sarà un nodo di scambio per favorire gli spostamenti intermodali tra ferro e gomma e l’area sarà collegata alla rete ciclabile di Lama Balice. Co-finanziamento richiesto: quasi 44 milioni di euro.
BOLOGNA - Quartieri più vicini grazie al Mercato Navile
L’ area ormai degradata del Mercato Navile (circa 28 ettari), che fino agli Anni Novanta ospitava il mercato ortofrutticolo, verrà recuperata anche in ragione della sua posizione strategica che potrà quindi riconnettere parti di città fino ad ora logisticamente divise. Saranno realizzate abitazioni sociali (su oltre 20 mila metri quadrati), un nuovo polo scolastico (4.200 mq di superficie) in grado di ospitare 460 alunni, verrà inoltre costruito un nuovo centro culturale di quartiere. Le prime consegne dei fabbricati privati (i cantieri sono già aperti) sono previste per il 2013. Il co-finanziamento richiesto è di 26 milioni di euro.
FIRENZE - Parcheggi e una piazza attorno alla Leopolda
Gli interventi in programma per la riqualificazione dell’area Porta al Prato-Leopolda prevedono un intervento di restauro connesso alla realizzazione di un parcheggio interrato di 500 posti nei pressi della fermata della tramvia e la realizzazione di una piazza giardino di oltre 20 mila metri quadrati. L’altro grande intervento riguarda la demolizione e la ricostruzione della scuola secondaria Dino Compagni per migliorarne gli standard energetici e funzionali. L’istituto (che ospiterà 700 alunni) sarà dotato di una nuova palestra che verrà data in uso a due società sportive. Co-finanziamento richiesto: 27 milioni di euro.
GENOVA - Infrastrutture più efficienti a San Teodoro e Lagaccio
Il maxi-piano della città di Genova (il co-finanziamento richiesto è di 862 milioni di euro) riguarderà i quartieri di San Teodoro e di Lagaccio (che soffrono di un’inefficiente rete infrastrutturale e di scarsi spazi di aggregazione), oltre alla zona di Valbisagno, Valpolcevera e il Ponente cittadino (caratterizzate da una massiccia presenza di strutture industriali), con interventi di adeguamento tecnologico (in particolare impianti di illuminazione), di miglioramento delle infrastrutture (parcheggi, metropolitana), di riqualificazione urbana (edilizia scolastica e bonifiche da amianto) e di rilancio delle attività economiche.
NAPOLI - Riqualificati gli edifici di archeologia industriale
I progetti per la città di Napoli si basano essenzialmente su tre punti: riqualificazione della strada lungo il confine portuale e delle aree della Marinella (il tratto interessato è di circa 3,5 chilometri); connessione tra il Centro direzionale e il suo completamento (in particolare per migliorare l’accessibilità del trasporto pubblico su ferro, con la realizzazione di una stazione della metropolitana e l’adeguamento di quelle esistenti); completamento del restauro degli edifici di archeologia industriale ex Corradini nell’area di San Giovanni a Teduccio. Il co-finanziamento richiesto è di 55 milioni di euro.
VERONA - Recupero dell’Arsenale e della Corte Rurale
A Verona gli interventi riguarderanno la parte nord-occidentale della città e prevedono il recupero e la riqualificazione dell’ex Arsenale austriaco (con la realizzazione di musei, spazi pubblici polifunzionali, attività commerciali e un parcheggio interrato); il completamento dei lavori di quartiere a Borgo Nuovo (riqualificazione della piazza Dall’Oca Bianca, ristrutturazione degli edifici comunali e realizzazione di un cinema teatro); il recupero degli edifici residenziali pubblici (per favorirne il risparmio energetico); il recupero a fini abitativi della Corte Rurale. Il co-finanziamento richiesto è di 40 milioni di euro.