Pignoramenti ed aste: Il governo mette il turbo

Al vaglio dell'Esecutivo procedure più snelle per abbreviare l'iter che porta all'allontanamento forzoso dei mutuatari insolventi dall'immobile in cui abitano.

Roma -

Mentre richieste ed esecuzioni di sfratti e sgomberi, sequestri di immobile e pignoramenti fioccano a migliaia, il Governo Draghi studia come rendere più veloci le procedure di asta dei beni immobiliari, passaggio che già di per sé è rapido. Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche è al vaglio un provvedimento che accorcerebbe di ulteriori 60 giorni l’iter burocratico-amministrativo. Evidentemente le centinaia di procedimenti che ogni giorno vengono compiuti nei confronti di mutuari insolventi non sono sufficienti a placare la voracità della speculazione finanziaria e bancaria. E degli altri avvoltoi delle Aste. Rimane in secondo piano il problema di dove andrebbero ed andranno a finire le migliaia di famiglie cui verrà pignorato un bene fondamentale come la casa, così come rimane inapplicata, senza procedure né copertura finanziaria, la legge 199/2008, una legge dello stato che garantirebbe la permanenza delle famiglie negli alloggi attraverso l’acquisto degli ex-IACP degli immobili.

In queste scelerate azioni di governo, che ormai da anni si susseguono, lo schema ricorrente sembra essere sempre quello di avvantaggiare la rendita della grande proprietà e spingere qualsiasi forma di speculazione, approfittando della contrazione della capacità economica della classe media e medio-basse e dell’indebitamento delle famiglie che ne consegue.

Il diritto alla casa dunque, oltre ai noti attacchi nel settore degli affitti, non viene tutelato o promosso neanche a livello della proprietà individuale, e ciò, è bene sottolinearlo, non pare suscitare reazioni da parte delle associazioni dei proprietari, le stesse che sotto pandemia hanno fomentato i piccoli proprietari spingendoli a richiedere migliaia di sfratti nonostante le difficolta innegabili che l’intero paese stava e sta tuttora attraversando. È chiaro che a fare sponda ci sono le stesse forze politiche e di governo che non hanno garantito ristori adeguati a nessuna delle parti coinvolte nella tensione sociale e che adesso, prontamente, si apprestano ad assestare l’ennesimo colpo alle famiglie ed ai cittadini più in difficoltà.

Preoccupante anche l’aspetto giuridico della faccenda, la quale profila legittimi dubbi dal punto di vista della tenuta costituzionale. Il fatto che le forze di governo ci abbiano nel tempo abituati a leggi incostituzionali (vedi art. 5 della legge 80/2014, ossia piano casa Renzi-Lupi) non ci esime dall’indignarci. Gli stessi articoli del Testo Costituzionale a favore della proprietà che venivano invocati per sbloccare le esecuzioni degli sfratti, vengono ora placidamente ignorati per consentire il pignoramento di migliaia di immobili fra i quali figurano anche alloggi destinati ad abitazione principale.

Asia-usb, da sempre in difesa del diritto alla casa, sta rilevando sul territorio un forte disagio dovuto alle procedure di sfratto riavviatesi ed esprime forte preoccupazione per la situazione delle aste immobiliari ed i pignoramenti ai danni dei mutuari incolpevolmente insolventi. È ora che la costituzione venga rispettata e che le leggi previste per scongiurare la macelleria sociale vengano applicate, è ora che il diritto alla casa venga garantito a tutti e tutte in tutte le sue forme.

Asia-Usb