Presidio a Palazzo Marino. Sanatoria e blocco degli sgomberi o chiacchiere?

Milano -

Comunicato dopo il presidio a Palazzo Marino

05/11/2012:

Sanatoria e blocco degli sgomberi o chiacchiere? Assegnate le case sfitte, aprite la "casa dei milanesi"!

Oggi siamo andati sotto il consiglio comunale per sventare il tentativo di fare passare una ennesima iniqua ingiustizia. Il Consiglio avrebbe dovuto votare  la regolarizzazione degli occupanti per necessità: ma c'è il rischio di trasformare una sacrosanta sanatoria, (uno strumento minimo, insufficiente, ma utile per dare a migliaia di famiglie la dignità di vedere regolarmente assegnata la casa in cui abitano) in una "delatoria", ovvero uno strumento in cui tramite paletti, esclusioni segnalazioni dei vicini escludere migliaia di persone e alimentare guerra tra poveri.

Ma oggi hanno scelto di non discutere la questione, con una scelta "Rozza", su proposta del PD.Forse erano preoccupati dalla presenza eccessiva dei Comitati degli Abitanti e dalle diverse prese di posizione del premio Nobel Dario Fo, ma anche di avvocati e consiglieri di zona e comunali, hanno rinviato la discussione... Forse qualcuno vuole approvare la commissione nel silenzio e fuori dall'attenzione dei movimenti, dei cittadini e dell'opinione pubblica.


Sta a noi e tutti i cittadini continuare ad informarci, monitorare e mobilitarci per sventare tentativi simili ma sopratutto per stabilire vera giustizia. E' scandaloso ed ingiusto non avere oggi garantito un diritto fondamentale quale il diritto alla casa, ed e' antitetico sopratutto a fronte di migliaia di case sfitte vuote e riscaldate, patrimonio pubblico per anni malgovernato da interessi politici di scambio e spesso mafiosi come dimostrato dalle vicende che hanno coinvolto Zambetti e i vertici di Aler.

La crisi chiede risposte urgenti e non chiacchiere, fatti concreti e non parole.

La giunta, che proprio una settimana fa si lamentava dicendo "non si viola la casa dei milanesi, una altra volta oggi si è rifiutata di accogliere la richiesta dei Comitati di prendere parola sull'emergenza abitativa. Un vecchio detto dice che "la cosa pubblica è di tutti e di nessuno"... Sarebbe a dire che è tutta roba loro? Come si dovrebbe fare per vivere la casa dei milanesi se non si può entrare nemmeno chiedendo di partecipare al consiglio comunale (che tra l'altro dovrebbe essere aperto)? Forse per qualcuno è normale che, come migliaia di altre case in questa città, rimanga vuota e chiusa di fronte a chi chiede di abitarla. Evidentemente la giunta della partecipazione non ama il conflitto ed anzi evita palesemente il confronto con chi ha posizioni contrarie. Se vogliono dimostrare che Palazzo Marino non è una Reggia privata, invitino i Comitati al Consiglio settimana prossima, anche perché come si fa ad intervenire sull'emergenza abitativa se non si ascolta la voce di chi la vive?

Infine ci felicitiamo che il Presidente del Consiglio Comunale dichiari che "La casa è un problema serio" e "non bisogna giocare su chi ha bisogno né tantomeno creare illusioni": una sorta di ammissione di colpa poiché ancora non hanno combinato nulla, nonostante le ripetute promesse? In ogni caso ci auguriamo che sia un segnale di cambio di rotta, che dalle chiacchiere si passi ai fatti e che giovedì il Consiglio Comunale