PROTESTA ALLA RAI DEGLI INQUILINI DI COLLI PORTUENSI: RASSEGNA STAMPA 18 MARZO
L'Unità
Gli inquilini di via dei Colli Poruensi
«Ci chiedono 500mila euro per case di 95 metri quadri»
di Mariagrazia Gerina
Roma - Maria Genovese, 81 anni, l’affitto l’ha sempre pagato: 45 anni fa pagava 25mila lire, l’ultimo mese 710 euro. E però lo sfratto non è riuscita ad evitarlo: il 25 marzo è fissata la prima udienza. E la stessa sorte è toccata a Marisa Falò, casalinga, e a suo marito, che fa l’insegnante. Sfrattati anche loro. Disperati come gli altri inquilini di via dei Colli Portuensi 187, che rischiano di perdere la casa. Quattro palazzine messe in vendita dalla Gabetti per conto del Fondo pensioni dei dipendenti della ex Cassa di Risparmio di Trieste, ora passata a Unicredit. Agli inquilini è stato offerto di comprare 95 mq a quasi 500mila euro. Mentre il consulente tecnico di parte, nominato dal loro Comitato, ha valutato i loro appartamenti a circa 200mila euro in meno. Prezzi elevati e impegno ad acquistare le case invendute con uno sconto più basso di altri possibili concorrenti, così Gabetti, che per altro - fanno notare gli inquilini - ha recentemente concluso un accordo con una società di leasing del Gruppo Unicredit, si sarebbe assicurata l’intermediazione.
Della vicenda si sono occupati il presidente del municipio Bellini, il sindaco Veltroni e il ministro Ferrero. Lettere su lettere al Fondo pensioni e dipendenti. Ma lo sconto concesso agli inquilini, 26 dei quali hanno anche presentato un esposto alla magistratura perché chiarisca i vari passaggi decisi dal Fondo, non è andato oltre il 3%. Venti ex affittuari hanno acquistato, gli altri che ora rischiano di perdere casa hanno manifestato ieri insieme a Rdb davanti alla sede Rai di Viale Mazzini, con tanto di foto di Alessandro Profumo, presidente di Unicredit, e appello alla trasmissione «Chi l’ha visto?».
Libero
Sfrattati dall'Unicredit cercano il banchiere a "Chi l'ha visto"
di Nicoletta Orlandi Posti
Roma - C'è pure la signora Maria al picchetto del "comitato inquilini Via Colli Portuensi" davanti alla sede Rai di viale Mazzini. Lei, ottantaquattrenne, è pure disposta ad iniziare lo sciopero della fame per evitare lo sfratto. «Siamo qui», spiega, «perché la signora Federica Sciarelli con la sua trasmissione "Chi l'ha visto" deve aiutarci trovarci il dottor Profumo, presidente di Unicredit, che sembra sparito dalla circolazione». La signora Maria, insieme ad altre trentacinque famiglie, sostenute dal sindacato degli inquilini Asia Rdb, stanno perdendo le case nelle quali vivono da oltre quarant'anni perché «la proprietà, ovvero il Fondo pensioni della ex Cassa di Risparmio di Trieste, oggi Unicredit, ha deciso la vendita degli immobili a prezzi speculativi, senza aprire le trattative con gli inquilini». Tra gli sfrattati delle quattro palazzine di via Colli Portuensi 187, racconta Marisa Falovo, presidente del comitato, «ci sono diversi casi sociali che dovrebbero essere tutelati, come ad esempio due ultraottantenni invalidi al 100% che sono su una sedia a rotelle, ma anche persone che non hanno la possibilità ad accendere un mutuo. Per l'acquisto ci sono state chieste cifre esorbitanti, fino a 600mila euro per 100 metri quadrati. Un prezzo insostenibile per chi, come la maggior parte degli inquilini è pensionato o invalido». I prezzi astronomici hanno messo i più nella condizione di non poter comprare ed è cominciato lo stillicidio delle vendite a terzi e il conseguente avvio delle procedure di sfratto. A febbraio il Comitato e l'Asia RdB aveva occupato il XVI municipio e l'assessore capitolino Jean Leonard Tuadì aveva rassicurato gli inquilini fissando un incontro con l'Unicredit. «A quell'appuntamento però», continua Marisa Falovo, «non si è presentato nessuno. Neppure Touadì, con la scusa di una improvvisa influenza». «Non è cinica la politica», domanda provocatoriamente il sindacalista Paolo Divetta, mentre il presidente dell'Asia RdB, Angelo Fascetti s'incatenava ai cancelli della Rai, «che non sente di dover dare una risposta e una speranza alle tante emergenze-casa di Roma, alcune di una drammaticità inaudita, mobilitate in Campidoglio, alle quali non si è risparmiato nemmeno le cariche delle forze dell'ordine, per riaffermare con forza il rifiuto a farsi considerare effetti collaterali di quel magnifico piano regolatore che Veltroni considera il suo figlio prediletto»?. Il sindacato teme che il caso di via Colli Portuensi 187, rappresenti un'esperienza pilota generalizzabile al restante patrimonio immobiliare del Fondo in funzione di una forte ricapitalizzazione guidata da Unicredit.
la Repubblica
Protesta alla Rai del Comitato Colli Portuensi 187
Gli inquilini di Unicredit ‘Più sconti sulle vendite’
di Carlo Alberto Bucci
Si sono incatenati alla Rai per chiedere alla trasmissione ‘Chi l’ha visto’ di rintracciare l’ad di Unicredit, Alessandro Profumo, e obbligare così la proprietà degli appartamenti in cui vivono a sedersi al tavolo delle trattative e ad applicare uno sconto sulla vendita agli affittuari che vi abitano. Con l’appello alla conduttrice Federica Sciarelli, la protesta del ‘Comitato Colli Portuensi 187’ – che raccoglie 35 delle circa 70 famiglie del condominio costruito con agevolazioni una quarantina d’anni fa dal Fondo pensioni della ex Cassa di Risparmio di Trieste – raggiunge un livello provocatorio pari alla disperazione degli inquilini coinvolti. «Vivo in 65 metri quadri, per comprare casa mi hanno chiesto 387mila euro. Mia moglie è malata, per questo sono tra gli otto inclusi nella lista dei ‘tutelati’. E sa cosa significa? Che mi rinnovano il contratto, un quattro più quattro, ma con un aumento di ben 200 euro sui 534 che pago ora» spiega Pietro Frollà, inquilino della prima ora.
Un blitz plateale quello messo a segno a mezzogiorno ai cancelli di via Pasubio per chiedere «che la proprietà, dopo non essersi presentata all’incontro del 24 febbraio, si decida a intavolare una trattativa». Accompagnato però da un’azione legale. L’avvocato Vincenzo Perticaro, incaricato da 26 querelanti, ha presentato una denuncia contro ignoti «per verificare se nella dismissione del patrimonio immobiliare del Fondo pensione possono essere riscontrati estremi di reato». Ora il pm Maria Francesca Loi sta analizzando le carte sulla vendita delle quattro palazzine da parte di Unicredit spa che nel 2002 ha assorbito la Cassa di Risparmio triestina e la cui direzione, da noi contattata, ha dichiarato «di non voler per il momento commentare la vicenda».
Spiega Giuseppe Andreocci, che vive in un appartamento di 90 metri quadri: «Il 27 febbraio 2007 la proprietà ci ha comunicato la volontà di vendere. A me hanno chiesto 500mila euro». Andreocci –insegnante, da novembre sotto sfratto («continuo a pagare e sul bollettino trovo scritto: ‘Indennità di occupazione’) – con gli altri impiegati, pensionati, artigiani che vivono in via dei Colli Portuensi 187, sostiene che la cifra richiesta segue il prezzo di mercato: «Ma nelle nostre case manca box auto e cantina». Gli inquilini hanno immediatamente chiesto uno sconto maggiore rispetto al 3% offerto loro. «Ad ottobre hanno detto di no al 14,5% di sconto da noi proposto – racconta Marco Conte, agente di viaggi – mentre lo hanno concesso del 15% alla Gabetti che, da accordi, acquisterà l’invenduto» (l’agenzia immobiliare ha battuto due concorrenti nella gara per la vendita dei 35 appartamenti, del valore di circa 30 milioni di euro).
«Non chiediamo la luna – aggiunge il professor Andreocci – uno sconto che ci permetta di rientrare anche delle numerose spese di manutenzione sostenute. E che la Regione Lazio, che si è impegnata per mediare con la proprietà, insieme al Municipio XVI, si faccia garante per i mutui grazie ai quali riusciremo a comprare la casa in cui viviamo».
City
Casa, protesta alla Rai ‘Venduti senza tutele’
Chi la visto? E’ la provocazione degli inquilini di via dei Colli Portuensi: ‘Cerchiamo l’amministratore delegato di Unicredit, non vogliamo essere sfrattati’.
di Valentina Santarpia
Davanti alla sede Rai va in scena l’ultimo atto del dramma sfratti. Trentacinque famiglie, quasi la metà degli inquilini di un caseggiato in via dei Colli Portuensi 187, chiedono aiuto alla trasmissione tv di Federica Sciarelli, Chi l’ha visto. «Dobbiamo contattare Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit – spiegano all’ufficio stampa del programma- perché riapra la trattativa». Una trattativa che in realtà non è mai iniziata. Quando Unicredit ha deciso di far cassa, ha offerto agli inquilini la possibilità di acquistarli: ma a prezzi altissimi. Il contratto d’affitto d’altra parte lo prevedeva: l’unico privilegio concesso agli inquilini era lo sconto del 3% su prezzi di mercato. Un appartamento di circa 100 metri quadri viene infatti messo in vendita a 550mila euro. E non c’è rischio che l’operazione fallisca: Gabetti immobiliare è garante, ed è disposta ad acquistare l’invenduto con una riduzione del 15%. Agli inquilini che non ce la fanno, non resta che incatenarsi davanti alla Rai per sollevare l’attenzione pubblica.
Parola d’ordine: dismettere
UniCredit non è l’unico istituto che, decidendo di vendere il proprio patrimonio, mette a rischio le vite degli inquilini. L’ultima dismissione ha riguardato l’Inpdap, e ancora ci sono tante situazioni di disagio in sospeso. La prossima sarà quella dell’Enasarco, con 18mila alloggi da vendere e le regole di tutela nei confronti degli inquilini ancora tutte da scrivere.
Rebus case popolari
E intanto l’ente che gestisce le case popolari, e che teoricamente dovrebbe venire incontro alle esigenze dei nuovi sfrattati, naviga in cattivissime acque: secondo l’Unione consumatori, ha 34 milioni di esposizione bancaria e 520 milioni di Ici non pagata. E la vendita in atto di 15mila alloggi agli inquilini non risolverà certo le cose.
EPolis Roma
Colli Portuensi a Chi l'ha visto? "Trovate Alessandro Profumo"
Davanti alla Rai
Ieri mattina decine di inquilini di viale dei Colli Portuensi 187 insieme ad alcuni rappresentanti del sindacato As.i.a. RdB hanno protestato davanti alla sede Rai di viale Pasubio per chiedere provocatoriamente alla trasmissione Chi l'ha visto? di rintracciare l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. Gli inquilini, principalmente anziani e pensionati, abitano quattro palazzine messe in vendita dal Fondo pensioni dei dipendenti dell'ex Cassa di Risparmio di Trieste ora Unicredit.
Agenzia fotografica Eidon
di Vincenzo Tersigni