QUESTO NON E' UN PIANO CASA
Questa mattina il governo Berlusconi ha approvato un Piano casa che prevede la realizzazione di 100mila alloggi in 5 anni destinati a nuclei familiari a basso reddito, giovani coppie, anziani in condizioni sociali svantaggiate, studenti fuori sede, sfrattati.
Dall’inadeguatezza degli stanziamenti pubblici si comprende come nella sostanza quello che il governo ha licenziato sia un pacchetto edilizio che punta a essere attrattivo per banche, imprese di costruzione, fondi immobiliari, project financing, ecc. Un sistema che dovrebbe essere in grado di attrarre miliardi di euro dai privati, ai quali verranno concessi suoli pubblici su cui edificare case private con l’obiettivo di far ripartire l’economia. Tutto questo utilizzando l’emergenza abitativa e una falsa attenzione all’ambiente, senza puntare alla costruzione di edilizia residenziale pubblica.
Nel frattempo, le categorie alle quali il piano si rivolge sono le stesse alle prese con gli sfratti per morosità, verso i quali non è stato previsto nessun intervento di blocco, e che costrette spesso a occupare per necessità ricevono in cambio solo minacce di sgombero.
I piani casa delle regioni, in linea con l’intervento del governo, puntano anch’essi alla cementificazione del territorio e all’edilizia agevolata, dimenticando la possibilità di forme di recupero del costruito.
Il governo e le regioni prevedono di dare risposte solo a chi è solvibile mentre i redditi di precari, studenti, anziani, giovani coppie, strumentalmente individuati come i beneficiari del provvedimento Berlusconi, saranno inadeguati, rispetto agli strumenti messi in campo, a trovare soluzioni al fabbisogno abitativo.
Per questo venerdì 24 luglio alle ore 10 parteciperemo con forza alla manifestazione indetta dalla Rete dei movimenti per il diritto all’abitare e dalla Carovana Città Bene Comune in occasione del consiglio regionale in via della Pisana, per chiedere di fermare l’approvazione della legge sulla casa approvata dalla giunta finché non si apra un confronto con i movimenti.
Roma, 21 luglio ‘09
AS.I.A. RdB