REDDITO CONTRO RENDITA. DALLA PARTE DEL DIRITTO ALL’ABITARE

8-9-10 SETTEMBRE 2023 @ Metropoliz_Città Meticcia (Via Prenestina 913, Roma)

Roma -

👉🏽👉🏽31 agosto h. 19 call nazionale per costruire insieme la tre giorni. Per partecipare e avere info logistica e ospitalità della tre giorni: https://sites.google.com/view/redditocontrorendita/info-logistica

🚩🚩Per programma in aggiornamento, tracce tavoli, info e contatti:

- Sito web: https://sites.google.com/view/redditocontrorendita/programma

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8 settembre: Presentazione libro "Prigionieri del Mattone", h. 18.30 (Evento FB: fb.me/e/2JeixRW8l)

9 settembre: 
- H.10 in poi: Tavoli di discussione generale: 1- Precarietà Giovanile; 2 - Edilizia Privata e Pubblica; 3 - Territori in Lotta; 4- Abitare e Repressione

- H. 16.30: CASA SALUTE E REDDITO. Ci prendiamo i nostri diritti! Fabrizio vive, 1974-2023. Corteo da Villa Tiburtina (Metro B Rebibbia) a San Basilio

10 settembre: Assemblea Plenaria, h.10
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In questi mesi, la questione della casa è stata spesso al centro dell'attenzione mediatica, sia per la sua innegabile rilevanza sia per tentativi giornalistici di criminalizzazione dei movimenti. In tutta Italia infatti sfratti, sgomberi e pignoramenti si accumulano nell'ordine di decine di migliaia senza che vi sia alcuna misura concreta di sostegno a chi non riesce più a sostenere le spese legate alla casa. Al contrario, mentre il carovita morde, e la precarietà è il paradigma del mondo del lavoro, si pensa a tagliare il Reddito di Cittadinanza e dirottare i fondi per coesione ed inclusione sociali per finanziare l'acquisto di armamenti che fomentino l'escalation militare. A livello locale, il welfare è sempre più distorto da diritto a bonus premiale da 'meritare' se si rimane dentro il perimetro della legalità e si accetta di essere quotidianamente sfruttatƏ. Il Ministero delle Infrastrutture di Salvini, che dovrebbe in teoria occuparsi di politiche abitative, pensa in realtà solo ad attaccare il diritto di sciopero di chi si mobilita e rilancia sulle grandi opere inutili, costose e dannose, come la TAV e il Ponte sullo Stretto.

Inoltre, il Governo Meloni al di là delle chiacchiere sovraniste avalla continuamente l'ampliamento di basi e servitù militari già esistenti che peraltro contribuiscono ad aumentare il consumo di suolo ed erodere risorse naturali primarie, andando ad aumentare le minacce alla salute pubblica e minando la già fragilissima tenuta ecosistemica dei territori, che vediamo sempre più compromessa ogniqualvolta una nuova "catastrofe" climatica si affaccia all'orizzonte. Anche per quanto riguarda le giovani generazioni tutte le promesse di ascolto, dialogo e intervento sono state disattese: anzi, i fondi del PNRR di cui si è ritenuto di fare a meno sono proprio i 500mln destinati ad implementare nuovi studentati, anche perché nessun progetto era veramente stato nemmeno pensato!

Nel corso di questa estate, in diversi territori, dalla Valsusa alla Sicilia, passando per Coltano, si stanno costruendo percorsi di confronto e opposizione a questi progetti; momenti di intreccio collettivo tra soggettività anche disomogenee, e proprio per questo preziosi per capire non solo come resistere, ma rilanciare all'attacco contro il governo Meloni, rispedendo al mittente anche la morsa repressiva che cercano continuamente di stringerci attorno per non avere opposizione sociale alla guerra che fanno quotidianamente alle persone povere, a chi migra, a chi si ribella contro un presente e un futuro di sottomissione e sfruttamento in una società militarizzata e patriarcale.

Intendiamo dare il nostro contributo per costruire collettivamente un orizzonte di mobilitazione verso e oltre la manifestazione lanciata per 21 ottobre a Coltano, e che veda nel governo Meloni una chiara controparte da agire attraverso diversi strumenti di conflitto: dallo sciopero come processo sociale costruito dal basso, alla pratica della riappropriazione di reddito indiretto, spazi di vita e salute dei territori, per disertare l 'escalation di guerra materiale e figurata che cercano di imporci.

Per questo motivo, proponiamo di incontrarci l'8, il 9 e 10 settembre a Roma a Metropoliz, in via Prenestina 913, iniziando venerdì 8 settembre con una discussione collettiva su come non essere più "Prigionieri del mattone" e della rendita nei nostri territori. Sabato 9 settembre proponiamo dalla mattina momenti di approfondimento e discussione collettiva su abitare e nuove generazioni; salute dei territori e consumo di suolo; la legge necessaria per nuove politiche abitative; il contrasto alle misure repressive contro l'abitare. Nel pomeriggio, ci muoveremo tuttƏ insieme per un corteo che attraversi i quartieri popolari nell'anniversario dell'omicidio di Fabrizio Ceruso, per il diritto alla casa e contro la speculazione (di media, misure securitarie e cemento) sui quartieri popolari. Infine, domenica 10 settembre ci riuniremo in una assemblea plenaria generale per rimettere tutte le discussioni sviluppate nei tavoli al servizio della costruzione di una mobilitazione comune che in autunno sappia confliggere e individuare una controparte chiara in questo governo della guerra e delle grandi opere, del controllo dei confini e del manganello. Per dire insieme che le uniche grandi opere necessarie sono casa, reddito, salute individuale e dei territori per tuttƏ.