REGIONE LAZIO: MIGLIAIA AL CORTEO PER SOSTENERE I SETTE PRECARI ARRAMPICATI SUI TETTI DA CINQUE GIORNI.

ALCUNI ARTICOLI DELLA RASSEGNA STAMPA.

 

Roma -

11 dicembre 2010 - La Repubblica

Braccio di ferro Polverini-precari e il corteo blocca la Colombo

"Li ho incontrati sul tetto". "Da qui non scendiamo"

di LAURA MARI

Roma - I sette precari ancora sui ponteggi. Tutte le carreggiate della Cristoforo Colombo bloccate e un cassonetto bruciato. È il risultato del braccio di ferro tra la governatrice del Lazio e i manifestanti del movimento "Uniti contro la crisi". Lunedì scorso, infatti, in sette (cinque donne e due uomini) sono saliti all´undicesimo piano dei ponteggi dell´edificio della Regione chiedendo un incontro con la presidente Polverini per parlare di reddito minimo e di diritto alla casa e al lavoro.
La lunga giornata di proteste, ieri, è iniziata con una timida apertura della governatrice che, in mattinata, è salita sul tetto per parlare con i sette manifestanti. «Sono andata a trovarli per spiegare loro che ho fatto per tanti anni la sindacalista e non sono mai salita sui tetti - ha detto Polverini - Ho proposto l´apertura di tavoli tecnici sui loro problemi. Se non accetteranno significa che la loro è una manifestazione politica».
Secca la replica dei manifestanti: «Non basta questo per farci scendere - ha detto Pio Congi, da cinque giorni sulle impalcature - vogliamo impegni nero su bianco e un incontro ufficiale con la governatrice».
Dunque, il braccio di ferro si mi muove su un doppio binario. Da un lato la presidente Polverini propone un tavolo di concertazione. Dall´altro, i manifestanti invocano un faccia a faccia che lei, però, non sembra intenzionata a concedere.
Da queste premesse nasce l´epilogo della manifestazione di ieri, iniziata con un corteo pacifico che è partito da largo Rosa Raimondi Garibaldi (alle spalle dell´edificio della Regione) e si è snodato lungo le strade della Garbatella. A manifestare, circa duecento persone tra precari, movimenti di lotta per la casa, immigrati e universitari. «La mobilitazione proseguirà fino a che la governatrice non ci incontrerà, anche perché abbiamo saputo che dal bilancio è sparita la voce che avrebbe dovuto finanziare la legge sul reddito minimo di cittadinanza» hanno fatto sapere i portavoce della protesta.
Ma dalla Polverini in serata non è arrivato nessun segnale di apertura e l´invito a "prendere o lasciare" rispetto alla proposta di un tavolo di concertazione non è piaciuto ai manifestanti, che al termine del corteo hanno deviato improvvisamente bloccando per oltre mezz´ora tutte le carreggiate sulla Colombo e incendiando un cassonetto.
«Dobbiamo dare un segnale non a chi cerca notorietà con la violenza e la prepotenza, ma a chi ha davvero un problema», ha avvertito la governatrice Polverini. «La presidente del Lazio ha deciso di non voler aprire un dialogo - ha detto Luca Fagiano, di Lotta per la Casa - Noi continueremo a stare qui». Il braccio di ferro, dunque, continua.

 

 

LA PROTESTA DAVANTI ALLA SEDE
DAL cORRIERE DELLA sERA

 Precari e disoccupati alla Regione Lazio.
 E in corteo bloccano la Colombo

Sfilano alcune centinaia di persone: cori contro la Polverini e striscioni. Fiamme ad un cassonetto

LA PROTESTA DAVANTI ALLA SEDE

Precari e disoccupati alla Regione LazioE in corteo bloccano la ColomboSfilano alcune centinaia di persone: cori contro la Polverini e striscioni. Fiamme ad un cassonettoROMA - Doveva essere un presidio. È diventato un corteo spontaneo, non autorizzato e soprattutto molto arrabbiato. E via Cristoforo Colombo è stata bloccata, prima parzialmente, poi del tutto. A sfilare i precari del Lazio organizzati nei «Movimenti contro la crisi», che dal primo pomeriggio di venerdì si sono trovati sotto la sede della Regione Lazio.IN CORTEO - Dietro lo striscione bianco con la scritta in nero «Polverizziamola» alcune centinaia di persone dei Movimenti dei precari stanno manifestando in via Cristoforo Colombo. La corsia laterale della via è stata bloccata al traffico. Poi c'è stato il blocco totale con il traffico impazzito e perfino un cassonetto dato alle fiamme. Il corteo, partito dalla Regione Lazio, si è snodato per le strade del quartiere Garbatella, passando per il Cto e per poi ritornare sotto la sede regionale di via Cristoforo Colombo. Tante le bandiere rosse di Usb e Cobas sventolate dai precari.IL BLOCCO - Ma ad un certo punto del pomeriggio, i manifestanti hanno invaso le corsie della Cristoforo Colombo bloccando il traffico con alcuni vasi contenuti nel guard-rail che divide le due carreggiate. Alcuni di loro hanno anche dato fuoco ad un cassonetto e hanno gridato: «Noi da qui non ci si sposta, finché non avremo una risposta». I precari hanno poi hanno liberato la strada e sono tornati nella via laterale che costeggia l'edificio della Regione Lazio. Il traffico è stato ripristinato nelle corsie, sia in direzione del centro che in direzione dell'Eur. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme del cassonetto.«NON CI MUOVIAMO» - Ma il presidio continua. Alcuni di loro hanno acceso un falò in un bidone per riscaldarsi mentre altri fanno arrivare, attraverso una corda, delle borse con alcuni viveri ai precari che da alcuni giorni hanno occupato l'impalcatura dell'edificio. «La Polverini ha deciso di non voler aprire un dialogo - ha detto Luca Fagiano, di Lotta per la Casa - dopo la comparsa mediatica di questa mattina sull'impalcatura non sono arrivati fatti concreti: noi continueremo a restare qui sotto finché non avremo delle risposte».Redazione online Corriere della 10 dicembre 2010(ultima modifica: 11 dicembre 2010).

 

Dal Corriere della Sera