Di questi, 21 milioni sono un anticipo del Fondo ordinario di integrazione all'affitto: trattasi di un fondo già esistente pre emergenza sanitaria e da tempo valutato insufficiente a fronte del caro affitti, problema atavico a Roma e nelle città della nostra Regione.

Sui restanti 22 milioni, non sono ancora stati chiariti criteri, né se questi fondi verranno gestiti dai Comuni. Inoltre si parla solo di reddito familiare, ignorando completamente studenti e lavoratori fuorisede, spina dorsale dell'economia 'dei lavoretti' di tante delle nostre città ma abbandonati da ogni istituzione rispetto all'impossibilità reale di continuare a pagare affitti altissimi in stanze o case in questo momento spesso vuote.

La misura è colma: migliaia di inquilini del Lazio si trovano senza reddito e in gravi situazioni economiche a causa della quarantena imposta dalla diffusione del Covid-19. Una polveriera sociale che ogni giorno rischia di esplodere e che riguarda trasversalmente famiglie e giovani fuorisede che non riescono ad onorare affitti onerosi, anche a causa di accordi territoriali sindacali che hanno stabilito prezzi anche più alti dello stesso mercato.

Per questo stiamo chiedendo un confronto urgente con la Regione Lazio: occorre mettere all'ordine del giorno il blocco immediato di affitti e utenze, un'estensione delle misure economiche a giovani e studenti fuorisede e un'inversione di rotta radicale sul tema abitativo a partire dal ritorno all'equo canone, da un investimento straordinario in edilizia pubblica e l'estensione di una forma di reddito incondizionato che copra quota parte del pagamento dell'affitto.

ASIA-USB
Organizzazione giovanile Noi Restiamo
Movimento per il Diritto all'Abitare