RIMINI: NASCE 'ATRIUM' E SI PRESENTA!

Diritti e reddito diretto e indiretto per tutt@*

Rimini -

www.globalproject.info/art-18325.html

 

Nasce “Atrium”. Qualcosa in più di un collettivo o di una semplice associazione. “Atrium” è il tentativo di rispondere alla crisi, costruendo comunità. Riprendiamo il nome dalla suggestione nata dentro il progetto "La via del mare", un progetto ambizioso del Laboratorio sociale Paz, che nasceva all’interno di uno spazio come l’ex centrale del latte di Rimini - di proprietà della Coop. Gran Latte - spazio sul quale è in atto un vero e proprio meccanismo di speculazione edilizia che porterà ulteriori colate di cemento e mattoni a scapito di chi una casa non c’è l’ha e a beneficio delle lobby edilizie che governano il nostro territorio.

Atrium è l’ingresso della casa, ma è anche l’immagine che l’Adriatico da di se. L’Adriatico è l’atrium, la porta in cui, all’alba, il sole entra nel giorno. Un mare di confine, di apertura verso oriente, attraversato da lingue, culture, mondi differenti. “Atrium” oggi rappresenta questa possibilità ora immaginata ma che vuol “divenir essere”, questa luce che irradia il buio intorno, il biopotere sulle nostre vite, che depriva, violenta, rende alienati. Quello stesso potere che impedisce l’accesso a un diritto primario come la casa, quello stesso potere che è la radice di questa grave crisi. Con questo progetto ambizioso iniziamo a navigare… a partire da domenica 21 dicembre sotto l’albero di natale del Comune di Rimini.

 

Progetto “Atrium - Casa”

Premessa sulla situazione territoriale:

La lotta per la casa a Rimini negli ultimi anni è stata quasi inesistente, resa impossibile dallo strapotere dei costruttori edili, che insieme alle lobby di proprietari e speculatori immobiliari, sono i veri padroni della città. Resa impraticabile anche da una amministrazione locale del tutto asservita ai loro interessi, prontissima a concedere permessi, megavarianti, costruire sulle ultime aree verdi, sanare grandi abusi edilizi dei potenti, e altrettanto pronta a ostacolare e reprimere duramente qualsiasi tentativo di rivendicare un diritto basilare quale il diritto all’abitare da parte di chi ne ha bisogno.

Negli ultimi anni nella nostra provincia, come rilevato anche dai rapporti ufficiali (vedi rapporto ORSA provinciale e regionale) è notevolmente aumentato il numero degli sfratti per morosità, è aumentato l’indebitamento delle famiglie per far fronte ai mutui, sono aumentate le domande di accesso al “fondo sociale per l’affitto” di cui sono diminuite le risorse stanziate dalla Regione, mentre il numero delle domande di alloggi ERP si è attestato intorno alle 2000, di cui centinaia rigettate dall’ufficio casa del comune di Rimini per vizi o mancanza di requisiti formali, l’ultima graduatoria è di 1380 nuclei familiari. Dai dati ufficiali Rimini è la seconda città più cara dopo Bologna per quanto riguarda i costi delle case al metro quadro, mentre gli affitti sono aumentati a Rimini prima città d’Italia, secondo un’inchiesta del Sole24ore sugli scenari immobiliari, addirittura del 287% circa negli ultimi 12 anni, praticamente più che triplicati rispetto all’inflazione. Inoltre la città detiene da sempre il primato del minor numero di alloggi popolari esistenti in rapporto alla popolazione residente, sin dalla costituzione della provincia di Rimini da quella di Forlì-Cesena, dove già allora c’erano 2/3 in più di case popolari.

L’ufficio casa gestisce le graduatorie ERP con tempistica del tutto particolare: la legislazione prevede un aggiornamento semestrale, ma la graduatoria del primo semestre 2007, la cui definizione era prevista per marzo-aprile, è uscita a metà agosto, mentre la seconda ha avuto come termine per la presentazione delle domande il 30 settembre, ed è in via di definizione. L’ufficio casa del comune non ha alcuna controparte a cui render conto del proprio operato, dato che i sindacati confederati sembrano seguire passivamente le delibere di Comune e Acer e il Sunia (il sindacato inquilini legato alla Cigl) non è operativo ormai da tempo.

La lobby del mattone riminese ha trasformato enormi somme di denaro in migliaia di appartamenti, condomini, negozi, uffici, ville e villette, invadendo la città da nord a sud con colate di cemento più brutte e losche di quelle degli anni 60, cemento che ha urbanizzato o sta urbanizzando frazioni e paesi limitrofi a ritmo velocissimo, vendendo a prezzi altissimi e costantemente in aumento, prezzi ingiustificati e senza alcun controllo, con enormi guadagni che a loro volta finanziano nuovi investimenti e riciclano denaro non sempre pulito, secondo alcuni. La pressione dei costruttori è talmente forte che il Comune si è inventato il “motore immobiliare”, che dovrebbe giustificare in qualche modo, con contropartite di facciata, la mano libera a costruire ovunque e comunque, senza andare troppo x il sottile e quindi adeguare il sistema fognario, regolare la viabilità, fornire servizi e verde pubblico.

Queste contropartite sono di solito opere pubbliche la cui pubblica utilità è quantomeno dubbia, e non si può certo dire siano opere prioritarie nel caso di enti che si duplicano le sedi e si ingrandiscono gli uffici, una cosa però è certa ed è che sono contropartite molto costose: costose per la pubblica amministrazione che ha svenduto il suo ultimo briciolo di credibilità, e per l’opposizione che invece di ostacolare operazioni impopolari chiede contropartite a sua volta, costose e dannose per tutti noi cittadini in cerca di casa, o stritolati da mutui ultratrentennali, da affitti insostenibili, oppressi dal traffico e dall’inquinamento, e per gli strati sociali più deboli ulteriormente beffati da un’edilizia popolare pubblica che non esiste più se non come retaggio del passato, ceduta dai comuni alle Acer, gestori privati che badano a batter cassa e non certo a tutelare un diritto.

 

Obiettivi:

il nostro obiettivo è di far ripartire in modo forte e diretto la lotta per la riappriopriazione del diritto all’abitare, attraverso inchieste sulla situazione esistente e la pubblica denuncia di ingiustizie, speculazioni, danni provocati dall’attuale amministrazione e dalle lobby di potere che vi stanno dietro, far prendere coscienza dei propri diritti tutte le fasce di popolazione che ne subiscono le conseguenze e produrre azioni comunicative e rivendicative per uscire dalla rassegnazione.

Questo è il nostro obiettivo perché se noi siamo gli esclusi dall’attuale mercato immobiliare e pertanto esclusi dal diritto alla casa, possiamo e dobbiamo essere i protagonisti del riprenderci questo diritto negato, che si rimanda più in generale al riprendersi in mano tutti i diritti, dal sopravvivere al vivere una vita degna, dal precariato al reddito di cittadinanza, dalla globalizzazione neoliberista alla libera circolazione delle persone e del sapere, dal saccheggio della terra al ritorno ad una vita in armonia con la natura.

Il collettivo di lotta x la casa è un gruppo di persone, di giovani, di pensionati, di nuclei familiari che hanno deciso di smettere di subire lo strozzinaggio degli affitti e dei mutui casa da usura, di aspettare inutilmente x anni un alloggio popolare che non arriva mai. Come vediamo dalla storia nessun diritto viene concesso senza che ci sia una lotta per conquistarlo, e passo dopo passo intendiamo riconquistare un diritto che sembrava consolidato ma che ci hanno strappato, mettendolo sul mercato dello sciacallaggio liberista, come il lavoro ed il reddito.

Siamo partiti dalle nostre storie individuali e dai racconti di tanti altri oppressi dal problema della casa, abbiamo constatato che condividendo le nostre storie acquisiscono forza, diventano di tutti e di tutte, si trasformano da tragedie vissute in solitudine in qualcosa di positivo e di condiviso, ed è per questo che ci siamo dati il nome di Collettivo, perché sappiamo che divisi siamo deboli ed è così che restiamo vittime di una situazione abitativa e sociale al collasso, insieme la determinazione che parte dai singoli si moltiplica e acquisisce finalmente voce.

Abbiamo deciso di trasformare la nostra rabbia, la nostra disperazione, la fatica quotidiana a far quadrare i conti, in qualcosa di diverso, di uscire dalla rassegnazione e passare all’azione.

 

 

 

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*Pubblichiamo solo parte del Progetto.

Per chi volesse ulteriori informazioni può contattare “Atrium” inviando una mail a: atrium.rimini@gmail.com