𝐃𝐚 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐨 𝐬𝐠𝐨𝐦𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝟓𝟎 𝐧𝐮𝐜𝐥𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐢 (𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐥𝐮𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝟑 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚) 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐜𝐡𝐞, 𝐝𝐚𝐥 𝟏𝟕 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒, 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐞𝐱 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐚 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐨 𝟔𝟎, ormai chiusa e dismessa da anni (se non per l’affitto di parte dei locali a un istituto privato steineriano). Lo hanno fatto dopo essere state accampate per mesi prima di fronte all’Assessorato al Patrimonio e alle Politiche Abitative di Roma Capitale in piazza Giovanni da Verrazzano e successivamente nel cortile della ex Scuola Sibilla Aleramo, altro immobile inutilizzato a pochi passi dalla metropolitana e da Villa Tiburtina.

𝐈𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐥𝐞 𝟓𝟎 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐡𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐯𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐨. Sono ben integrate nelle reti sociali e solidali del territorio, mentre i bambini e le bambine che abitano nello stabile frequentano ormai da mesi le scuole di ogni ordine e grado del quartiere Rebibbia (che, continuiamo a ricordarlo, sono costantemente minacciate dal dimensionamento scolastico proprio per la scarsa presenza di bambin3).

𝐋𝐞 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐠𝐨𝐦𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢 𝐏𝐍𝐑𝐑 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐬𝐢𝐥𝐢 𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚. 𝐔𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐧𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐚𝐫𝐝𝐨 rispetto a tempi previsti (e non certo per responsabilità di chi abita quello stabile da sei mesi), che per anni è stato oggetto di interrogazioni e domande (inascoltate) da parte delle associazioni e dei comitati di quartiere verso il IV Municipio, e che non tiene conto né delle esigenze abitative delle famiglie (a cui non è stata prospettata alcuna soluzione alternativa) né della realtà del dimensionamento scolastico che sta colpendo anche la Scuola Palombini a cui la Palenco afferiva. 𝐂𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚, 𝐝𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞, 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚 𝐝𝐢 𝟓𝟎 𝐧𝐮𝐜𝐥𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐥’𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞. 𝐴𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙 𝑀𝑢𝑛𝑖𝑐𝑖𝑝𝑖𝑜 𝑐ℎ𝑒, 𝑛𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, ℎ𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑖 𝑣𝑖𝑣𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑞𝑢𝑎𝑟𝑡𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑎 𝑐ℎ𝑖 ℎ𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑠𝑡𝑜𝑑𝑖𝑎 𝑙𝑎 𝑃𝑎𝑙𝑒𝑛𝑐𝑜 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 “𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑟𝑒” (𝑐𝑖𝑡.). 𝑆𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑚𝑖𝑡𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞, 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐩𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐋 𝐒𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚, e con essa delle norme che puniscono con pene draconiane chi resiste al proprio sgombero senza soluzioni. Per queste ragioni, invitiamo le realtà solidali della città e del Municipio, e tutte le persone che stanno dalla parte del diritto all’abitare, a riunirsi con l3 abitanti in una 𝒂𝒔𝒔𝒆𝒎𝒃𝒍𝒆𝒂 𝒑𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒂 𝒎𝒂𝒓𝒕𝒆𝒅𝒊̀ 15 𝒂𝒑𝒓𝒊𝒍𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒉. 17.30 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒄𝒖𝒐𝒍𝒂 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒂 𝑷𝒂𝒍𝒆𝒏𝒄𝒐 60 per valutare con i propri occhi i progressi fatti in questi mesi di recupero e custodia sociale dal basso e per capire quali percorsi intraprendere per la ex-scuola e per le 50 famiglie che la abitano.

𝑼𝒏𝒂 𝒔𝒐𝒍𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 “𝒊𝒎𝒑𝒓𝒐𝒏𝒕𝒂 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒆, 𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒆𝒄𝒖𝒓𝒊𝒕𝒂𝒓𝒊𝒂” (𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒊𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝑴𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑰𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝑷𝒊𝒂𝒏𝒕𝒆𝒅𝒐𝒔𝒊) 𝒐𝒑𝒑𝒖𝒓𝒆 𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒈𝒂𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒆 𝒅𝒊 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒐 𝒊𝒍 𝒅𝒆𝒈𝒓𝒂𝒅𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒂𝒃𝒃𝒂𝒏𝒅𝒐𝒏𝒐?

𝙼𝚘𝚟𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝙳𝚒𝚛𝚒𝚝𝚝𝚘 𝚊𝚕𝚕’𝙰𝚋𝚒𝚝𝚊𝚛𝚎 – 𝙻𝚒𝚋𝚎𝚛𝚊𝚝@ 𝙿𝚊𝚕𝚎𝚗𝚌𝚘