Roma. Arresti all'alba contro attivisti dei movimenti per la casa

Roma -

Aggiornamento: E' confermato, sono 17 in totale le misure di custodia cautelare effettuate dalla Digos e dal Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Roma su richiesta della Procura della Repubblica della Capitale: per 7 attivisti è stato ordinata la detenzione ai domiciliari e per altri 10 l'obbligo di firma. Le accuse nei loro confronti sono quelle di adunata sediziosa, rapina, violenza, resistenza e lesioni aggravate in danno di pubblici ufficiali, danneggiamenti aggravati. Tra queste viene indicata anche la rapina di uno sfollagente e di uno scudo in dotazione ai poliziotti.

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Giovedì, 13 Febbraio 2014 09:23

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Sono scattati questa mattina all'alba i provvedimenti restrittivi operati dalla Digos della capitale contro numerosi e noti attivisti dei movimenti sociali e per il diritto all'abitare. Dalle prima notizie raccolte risultano agli arresti Paolo Di Vetta, Luca Fagiano e altri militanti, in tutto 17 misure cautelari ordinate per altrettanti esponenti dei movimenti, motivate dalla Magistratura come la conseguenza degli scontri e delle tensioni del 31 ottobre scorso in via del Tritone durante l'assedio alla Conferenza Stato-Regioni sul tema dell'emergenza casa strappata proprio dalle mobilitazioni del 18 e 19 ottobre e dalla tendopoli sotto il ministero delle infrastrutture.

La messa in agenda della moratoria sugli sfratti e dell'emergenza abitativa nella Conferenza Stato-Regioni del 31 ottobre, aveva visto i movimenti di lotta per la casa mobilitarsi a ridosso del palazzo di via della Stamperia che ospitava la riunione e avanzare la richiesta che una delegazione potesse partecipare alla discussione. Un incontro tra i movimenti e il ministro Lupi era stato strappato dieci giorni prima sulla base della crescente emergenza abitativa dilagante in moltissime città italiane e delle manifestazioni popolari del 18 e 19 ottobre. Il governo aveva però limitato la sua risposta a misure irrisorie e i movimenti sociali avevano scelto di far pesare la propria piattaforma dentro le priorità della discussione. Ma il 31 ottobre un forte schieramento di polizia aveva isolato la sede della conferenza e blindato le strade adiacenti. I manifestanti avevano quindi cercato di forzare il blocco facendo pressione sui cordoni di polizia e sui blindati. Ne nacquero dei tafferugli senza particolare gravità ma la magistratura su segnalazione della Digos aveva aperto un procedimento contro gli attivisti più noti che ha portato alla retata di questa mattina.

Arrivata, denunciano i movimenti, a pochi giorni dal corteo organizzato per la chiusura dei Cie e per l'abolizione della legge Bossi-Fini che sabato sfilerà attorno al centro di detenzione per immigrati di Ponte Galeria e alla vigilia di importanti mobilitazioni nazionali sui temi della casa, delle tariffe e della repressione.

 



Tensioni 31 ottobre al corteo dei movimenti per la casa, arrestati 17 attivisti

Ai domiciliari anche due leader ritenuti responsabili degli episodi di violenza commessi contro le forze dell'ordine quattro mesi fa in via del Tritone. Assalirono anche un blindato dei carabinieri

di VIOLA GIANNOLI

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Diciassette misure cautelari emesse dall'ufficio gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica. I destinatari delle misure cautelari sono esponenti dei Movimenti per la lotta per la casa ritenuti responsabili degli episodi di violenza commessi il 31 ottobre 2013 a danno di poliziotti e carabinieri schierati in via del Tritone per consentire il regolare svolgimento della Conferenza Stato-Regioni. Ai domciiliari sono finiti anche i due leader Luca Fagiano e Paolo Di Vetta, arrestati dagli uomini della Digos della Questura della capitale e dai carabinieri del Comando provinciale di Roma. Sette persone sono finite ai domiciliari (tutti uomini tra i 20 e i 40 anni) per le altre 10 è scattato l'obbligo di firma.

Agenti e militari, lo scorso 31 ottobre, erano schierati in via del Tritone a Roma per consentire il regolare svolgimento della Conferenza Stato-Regioni, quando si verificarono tensioni e l'assalto ad un blindato dei carabinieri.

Adunata sediziosa, rapina, violenza, resistenza e lesioni aggravate a danno di pubblici ufficiali, danneggiamenti aggravati sono i reati più gravi contestati a vario titolo alle 17 persone colpite dalle misure cautelari adottate dalla magistratura romana dopo le indagini delle forze dell'Ordine. Tra i reati più gravi, il furto di uno sfollagente e di uno scudo di protezione in dotazione agli agenti di polizia.

"Sono venuti a prendermi alle 6.30 di stamattina - racconta Di Vetta dei Blocchi precari metropolitani - per le accuse di adunata sediziosa, violenza, resistenza e lesioni aggravate in danno di pubblici ufficiali, oltre alla rapina degli sfollagenti delle forze dell'ordine. Ora mi trovo in caserma a via Genova, dove hanno separato me e Luca dagli altri arrestati. Oltre agli arresti - spiega Di Vetta - sono stati emessi provvedimenti con obbligo di firma e altre misure restrittive nei confronti di altri 10 partecipanti all'evento".

Nel pomeriggio sono previste iniziative, anche in previsione del corteo dei movimenti in programma sabato per la chiusura del Cie