ROMA. "Casa, così aumenterà l'aliquota Imu". La stangata del Comune arriverà all'inizio dell'estate.
Da Repubblica on-line cronaca di Roma del 15 dicembre 2011
Il sindaco: Il Campidoglio costretto ad aumentare la tassa sulla casa. Gli enti locali possono chiedere 2 millesimi in più e 3 sulle seconde abitazioni
di GIOVANNA VITALE
La stangata arriverà all'inizio dell'estate, quando - esattamente entro il 16 giugno 2012 - chiunque sia proprietario di un appartamento dovrà versare l'acconto della nuova imposta comunale sugli immobili, abolita nel 2008 per le prime case ma reintrodotta dal decreto Salva Italia. Ribattezzata Imu, sull'abitazione principale sarà al 4 per mille (ma è prevista un'esenzione di 200 euro), sulle seconde al 7,6 per mille, fermo restando che il calcolo andrà fatto su una rendita catastale rivalutata fino al 60%. Un'autentica batosta, che tuttavia per i romani rischia di essere ancora più pesante: gli enti locali, infatti, per fare cassa potranno aumentare l'aliquota standard di altri 2 millesimi sulle prime case e di 3 millesimi sulle seconde. Una leva che a Roma verrà certamente utilizzata.
La conferma è arrivata dal sindaco Alemanno: poiché "fra i tagli previsti e l'aliquota base dell'Imu" le città dovranno rinunciare a circa "un miliardo e 400 milioni" di trasferimenti statali, "si affida ai Comuni la possibilità di riequilibrare, quindi noi dovremmo accrescere l'aliquota base dell'Imu", ha detto ieri. Di quanto, però, non è dato sapere: "Dobbiamo ancora fare i conti", si è giustificato il primo cittadino. Ma è probabile che l'aliquota verrà portata al massimo (ovvero al 6 per mille). In soldoni, per l'abitazione principale ogni romano rischia di sborsare in media 650 euro, con un aumento
di circa il 30% rispetto all'ultimo bollettino Ici pagato nel 2007.
Una scelta che non piace affatto né ai sindacati né all'opposizione. "Per effetto delle manovre estive del governo Berlusconi le famiglie romane si trovano già a pagare oltre 2.700 euro a nucleo familiare. Facendo bene i calcoli sulla manovra Monti, ci troviamo purtroppo a constatare che le famiglie pagheranno altrettanto", premette il segretario della Cgil, Claudio Di Berardino. "In uno scenario siffatto - reso ancora più drammatico dalla crisi che continua a colpire i lavoratori, i pensionati, i giovani - pensare di aumentare l'Imu anziché preoccuparsi di attuare equità e progressività attraverso lo strumento dell'Isee, significa di fatto aggravare le scelte già pesanti del governo, condannando le famiglie a scivolare nella povertà". Durissimo il segretario del Pd Marco Miccoli: "Servizi pessimi e tasse sempre più alte.
È questa la Roma targata Alemanno, che ha già alzato la tariffa sui rifiuti del 20%, ancora di più quella delle mense scolastiche, il biglietto di bus e metro a 1,50 euro". Drastico il senatore idv Stefano Pedica, che chiede le dimissioni del sindaco: "Non si possono sempre e solo mettere le mani nelle tasche dei cittadini senza dare nulla in cambio". E se il presidente regionali dei Verdi Nando Bonessio denuncia che Alemanno "imita al 100% Tremonti con la sua filosofia dei tagli lineari e delle tasse indiscriminate", mentre potrebbe "evitare di fare macelleria abitativa, riducendo al minimo l'Imu sulla prima casa e aumentando l'aliquota sulle seconde case, ma soprattutto, accelerando la riclassificazione catastale con la quale finalmente gli appartamenti di Piazza Navona smetteranno di essere ultrapopolari e le ville sull'Appia antica finiranno di essere catalogate come edifici rurali