ROMA. CORTEO TERRITORIALE PER LE STRADE DEL TUFELLO, GIÙ LE MANI DALLE CASE POPOLARI
Per anni le case popolari hanno vissuto un periodo di mancanza di gestione, tra corruzione e abbandono. Ora l’amministrazione si ricorda che le case popolari vanno gestite, che chi ha una Porsche, come dicono loro, non ne ha diritto.
Vero. Siamo d’accordo.
Non ci venite a dire, però, che lo si sta facendo per punire solo i “furbetti”, non ci crediamo perché abbiamo visto con i nostri occhi le condizioni di Paola di San Basilio, di Glauco a Tor Bella Monaca o di Immacolata qui al Tufello. Abbiamo visto come queste persone sono state lasciate senza casa a 80 anni, con redditi miseri, abbandonati a se stessi, a perdere la propria dignità, a dormire in una macchina od a elemosinare un posto letto da qualche amico. L’abbiamo constatato quando siamo andati a dare loro la nostra solidarietà: non l’abbiamo fatto perché siamo buoni e caritatevoli, ma perché sappiamo che domani potrebbe toccare a noi.
L’unico argine verrà dal basso, costruendo quartieri vivi che resistono alla barbarie che ci vogliono imporre. Quartieri che non lasciano indietro nessuno, che giorno dopo giorno strappino un pezzetto di gioia in più in quest’Italia dove si esiste solo se si produce o si consuma. Le nostre città, quelle che dobbiamo costruire, sono fatte di solidarietà e mutualismo, non di centri commerciali, di assemblee popolari non di parlamenti assoggettati alle grandi imprese.
Abbiamo capito che le regole per Parnasi o per Caltagirone si possono cambiare, ma per chi non ha il conto in banca milionario sono dure ed intransigenti. Questa non è l’onestà né la legalità tanto invocate, è macelleria sociale, in perfetta continuità con le precedenti amministrazioni.
Sappiamo che ci vuole un’indicazione chiara del comune e, soprattutto, della Regione Lazio sul fatto che la casa è un diritto inalienabile, che vanno sbloccati i fondi già stanziati, che si deve lavorare per una sanatoria e lo si deve fare subito.
A Roma ci sono più case senza persone che persone senza casa, questo è il problema, non certo il fatto che si occupi per necessità.
Dal Tufello ve lo diciamo chiaramente: a quel migliaio di lettere di sfratto che ci avete inviato non seguiranno le azioni. Qui non si lascia indietro nessuno, siamo pront* a tutto per i nostri diritti.
Scenderemo in piazza per chiedere che si rispetti il diritto alla casa, per una gestione comune del patrimonio Ater:
-STOP SFRATTI
-UNA MANUTENZIONE DEGNA
-PIÙ CASE POPOLARI
-USO SOCIALE DEI LOCALI COMMERCIALI INUTILIZZATI DELL'ATER
CONCENTRAMENTO SABATO 20 GENNAIO ORE 14 A PIAZZA DEGLI EUGANEI