📍📍ROMA: E FACCIAMOLO STO GIRO DI BOA!
👉🏽📢 9 NOVEMBRE ORE 17 TUTT@ AL CAMPIDOGLIO DALLA PARTE DEL DIRITTO DELL'ABITARE!
Una settimana fa Tobia Zevi, assessore alle politiche abitative e al patrimonio del Comune di Roma, ha brindato insieme al sindaco Gualtieri per i primi due anni di governo della città. A mezzo stampa, lo stesso Zevi ha lodato gli impegni presi in materia di abitare con l'approvazione in consiglio comunale del Piano Strategico dell'Abitare 2023/2026, enfatizzando in modo particolare la costruzione di nuovi alloggi popolari, il recupero dell'esistente e l'acquisizione di nuovo patrimonio.
Tuttavia, l'acquisto, ad esempio, di 120 alloggi dagli enti (colpevolmente) cartolarizzati decenni fa non basta certo a tamponare una crisi abitativa i cui numeri sono sempre più consolidati (altro che emergenza!) e anzi in costante crescita (a fronte peraltro del massiccio piano di dismissione di patrimonio ERP previsto da Comune e Regione). Mentre si continua a tenere in piedi il cronoprogramma prefettizio degli sgomberi, il numero degli sfratti esecutivi è cresciuto tra il 2021 e il 2022 del 187 percento, raggiungendo la mostruosa cifra di 232 sfratti al mese (11 al giorno), il 70 percento dei quali per morosità incolpevole. Questi non sono numeri, ma le persone che ogni giorno rischiano di finire o finiscano in mezzo ad una strada. A queste vanno poi sommate le persone parcheggiate a tempo indefinito nei centri di assistenza alloggiativa (che dovrebbe essere) temporanea; i 15mila nuclei (spesso persone singole) in attesa di un alloggio popolare, chi oggi non riesce più ad onorare le rate dei mutui contratti ben prima della crisi del carovita che ci è piombata addosso come conseguenza indiretta delle guerre in atto, complice anche l’innalzamento dei tassi d’interesse; la situazione rovinosa prodotta dal collasso dei piani di zona e le dismissioni degli enti previdenziali e assicurativi; il diritto alla casa negato alle giovane generazioni impossibilitate ad essere indipendenti dai nuclei familiari di origine (quando presenti)...E la disamina delle varie sfaccettature della crisi abitativa potrebbe continuare a lungo.
Di fronte a uno scenario così drammatico, ci pare evidente che la crisi abitativa non può più aspettare. Né ci possiamo permettere che questo Piano Strategico diventi fantasmatico come quello regionale del 2014, che ha visto sfumare 200 milioni di euro destinati all'emergenza abitativa romana (la cui destinazione è peraltro rimasta sostanzialmente ignota). Le risorse stanziate, anche se poche, possono essere un buon punto di partenza per affrontare i problemi più acuti, e nel frattempo avviare un percorso più strutturato, capace di interrogare la Regione Lazio per il ruolo che ricopre. Possono inoltre rappresentare un buon esempio, e uno strumento di pressione, su un governo nazionale che appare obiettivamente indifferente a qualsiasi politica abitativa. Nonostante le affermazioni propagandistiche di Salvini e Meloni, dalla questione giovanile al cosiddetto "Piano Casa" assolutamente nulla è stato fatto (o stanziato), mentre invece si pensa a finanziare lautamente la progettazione di grandi opere inutili e dannose come il Ponte sullo Stretto di Messina o i vari tronconi TAV. Non parliamo poi delle questioni relative al dissesto idrogeologico e alla messa in sicurezza dei territori, in cui il consumo di suolo a scopo artificiale (anch'esso in costante crescita) gioca un ruolo assolutamente centrale (e deleterio), e le cui conseguenze vediamo ormai sempre più sovente (basti pensare a quanto sta succedendo con l'ennesima alluvione che in queste ore ha colpito duramente la Toscana).
Dopo aver incontrato in Prefettura una rappresentanza qualificata del governatore Rocca, e aver manifestato il 19 ottobre sotto le finestre del ministero alle Infrastrutture, possiamo dire di non aver ricevuto risposte confortanti o all'altezza della situazione. Per questo, ritorniamo sulla piazza del Campidoglio: per chiedere con forza che le buone intenzioni dettagliate nel Piano Strategico di Zevi non restino "case di carta" ma divengano solide realtà. Ma soprattutto per far comprendere che, senza interventi seri a sostegno del percorso intrapreso dall'amministrazione capitolina, questo sarà un inverno difficile e pieno di tensione sociale su sfratti, sgomberi, pignoramenti, precarietà economica e abitativa, che non potranno certo essere azzittite da una mera gestione (autoritaria) dell'ordine pubblico, o provando a delegittimare gli interlocutori sociali, i movimenti, i sindacati conflittuali, gli spazi, i collettivi e le organizzazioni che se ne fanno carico.
Il Partito Democratico è chiamato in causa se vuole veramente aprire una vertenza, anche conflittuale, sul tema casa e deve farlo ora, se vuole sostenere veramente Gualtieri, Zevi e Catarci. Non bastano le parole di sostegno, né i Piani Casa ombra presentati in TV a mezzo social! Il 9 novembre dalle h.17 ci stringeremo intorno alla sede capitolina, e porteremo tutta la nostra attenzione e il nostro calore per fare in modo che le intenzioni positive divengano realtà. Sappiamo quanto sarà difficile invertire la rotta dopo anni di desertificazione delle politiche abitative pubbliche e di cementificazione selvaggia, e vediamo nel Giubileo e in Expo nuove opportunità per la rendita di allungare ancora di più le mani sulla città a tutto svantaggio di chi la abita.
Chiediamo però che, a partire dal Piano Strategico e dalla effettiva garanzia del diritto di residenza, parta un'offensiva capace di contagiare il Paese e le sue amministrazioni locali. Ce ne è davvero bisogno, come le tante piazze mobilitate il 19 ottobre in tutti gli angoli d'Italia hanno dimostrato! Chiamiamo la città intera a condividere con noi la Piazza del Campidoglio. Chiediamo inoltre un immediato confronto con il Sindaco di Roma e con gli assessori competenti in materia, Zevi e Catarci soprattutto, ma anche con la Scozzese, l’assessore al Bilancio. Per confermarci che gli occhi del primo cittadino e della Giunta non guardano solo alla vetrina del Giubileo e dell'Expo 2030, ma prestano una grande attenzione al tema casa nella nostra città.
9 NOVEMBRE ORE 17 TUTT@ AL CAMPIDOGLIO DALLA PARTE DEL DIRITTO DELL'ABITARE!
Realtà Firmatarie: Movimento per il Diritto all'Abitare ; Cambiare Rotta Roma ; Asia-Usb Roma ; Comitato Inquilini ex-Enpam Fontana Candida; Comitati Inquilini Inps (Cinecittà, Magliana); Inquilini Resistenti Enpaia, Comitato Inquilini Enasarco Cinecittà, Comitato Inquilini ex-Sara Cinecittà, Comitato Inquilini di Monterotondo; Coordinamento dei Comitati inquilini dei Piani di Zona.