Roma, movimenti per la casa occupano un immobile all'Ostiense
Situazione tesa all'Ostiense dove i movimenti per il diritto all’abitare, sabato pomeriggio, hanno occupato un palazzo di proprietà dell’Inarcassa, l’Istituto previdenziale degli architetti e degli ingegneri, in via Silvio d’Amico 53. Circa 300 persone oppongono resistenza passiva al tentativo di sgombero da parte delle forze dell’ordine, che presidiano l’immobile, dismesso da anni, con una decina di blindati. Nel frattempo gli agenti e funzionari della Digos hanno raggiunto il tetto dove alcune persone sono salite durante l'occupazione. E in serata è arrivato anche l'assessore capitolino all'Urbanistica, Paolo Berdini che, dopo aver incontrato gli occupanti ha promesso l'apertura del tavolo con l'assessore regionale Fabio Refrigeri. Ma i movimento avvertono: "Vogliamo una conunicazione ufficiale".
Il blitz è stato messo a segno dopo lo sgombero delle 70 famiglie che avevano trovato riparo in un immobile di proprietà dei Padri Monfortani in via Prenestina e "alle quali il Campidoglio non ha fornito nessun tipo di supporto", spiegano i movimenti.
Gli attivisti non sono intenzionati a lasciare l’immobile fin quando non riceveranno "una risposta convincente dagli amministratori" circa la convocazione del tavolo per l’attuazione della delibera regionale sull’emergenza abitativa (ha stanziato 200 milioni di euro), che era già stato convocato e poi procrastinato più volte nelle scorse settimane.
"L’iniziativa di sabato non è solo un modo per denunciare l’abbandono del patrimonio pubblico e privato che sarebbe utilizzabile per far fronte all’emergenza abitativa", spiegano i movimento. Si contesta anche la delibera sul bonus casa licenziata dalla giunta giovedì scorso, "che non risolve la situazione degli ospiti nei Caat – dicono – e rischia di far finire in strada chi non ha i requisiti richiesti. Quali soluzioni individua il Comune per le 15mila famiglie che attendono da anni un alloggio popolare?", si chiedono.