ROMA, NO ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI ATER!

ASSEMBLEA SABATO 6 MARZO, ore 10.30, SAN BASILIO, VIA MORROVALLE (LA BALENA).

Roma -

 

PER UNA CAMPAGNA CITTADINA A DIFESA DEI QUARTIERI POPOLARI

Questa settimana, Ater ha concluso l’invio delle lettere per la vendita di 7428 case popolari. In sintesi, alle famiglie assegnatarie viene proposta l’acquisizione degli immobili a un prezzo agevolato e allo stesso tempo si mettono a disposizioni convenzioni per l’erogazione di mutui ipotecari. Quella che viene promossa come una “proposta” per le famiglie, sembrerebbe insomma una vera e propria svendita del patrimonio abitativo pubblico, con l’obiettivo di fare cassa. In un momento in cui tantissime famiglie e giovani fanno fatica a pagare l’affitto a prezzo di mercato, quindi, ATER pensa bene di vendere. In altre parole, proprio ora che è chiara a tutti la necessità di investire sull’edilizia residenziale pubblica, la Regione Lazio decide di fare l’opposto, ovvero vendere e diminuire l’offerta di case popolari.

C’è da chiedersi, prima di tutto, come sia possibile che questa iniziativa si concretizzi proprio ora che stanno per arrivare i soldi del Recovery Fund, che per il Pd (alla guida della Regione Lazio) sembra essere la panacea a tutti i mali del paese. Alla Regione Lazio, infatti, spettano 13 miliardi del Recovery Fund e, di questi, un miliardo sarà destinato al tema abitativo. Perché allora decidere di svendere per fare cassa proprio ora? Non sarà forse che la Regione Lazio intende utilizzare i fondi del Recovery Fund per la compensazione del debito e non per il rilancio di una politica pubblica regionale per il diritto alla casa?

Insomma, gli interrogativi sono molti. Per questo, come movimenti, collettivi, organizzazioni e realtà che difendono il diritto alla casa, vogliamo discuterne insieme agli abitanti dei quartieri popolari, a partire da alcuni punti fondamentali.

1) È legittimo il piano vendite Renzi-Lupi?

2) Quali sono le tutele per i non acquirenti? Saranno costretti, come prevede lo stesso decreto Renzi-Lupi, ad andare via per essere ricollocati in un altro alloggio?

3) È accettabile che un ente pubblico spinga le famiglie all’indebitamento con le banche?

4) E’ possibile conoscere che fine hanno fatto i 200 mln ex-Gescal destinati a Roma per affrontare l’emergenza casa?

Punti di discussione da cui dovrà nascere poi una campagna a difesa dei quartieri popolari. Perché – al di là delle questioni tecniche- il vero punto è che, se come dice la Regione Lazio i soldi ricavati dalla vendita serviranno per aprire nuove case popolari, è ovvio che queste avranno luogo fuori dal Grande Raccordo Anulare, sempre più lontano dal centro. Una tendenza, quella dell’espulsione delle classi popolari, che ha inizio negli anni del fascismo, continua fino ad oggi e potrà vedere un’impennata e un’accelerazione proprio con l’attuale piano vendita. Per questo, opporsi oggi alla svendita decisa da Ater significa difendere un’idea di città che mette al centro il diritto a una vita dignitosa per chi abita i quartieri popolari e non gli interessi di palazzinari e speculatori privati.

ASSEMBLEA SABATO 6 MARZO, ore 10.30, SAN BASILIO, VIA MORROVALLE (LA BALENA).

 

Asia-Usb Roma

Movimenti per il Diritto all'Abitare

Comitato popolare San Basilio

Rete Popolare Tiburtina