Pdz Ponte Galeria: nuove richieste di sfratto per i truffati, nonostante l’avvio della revoca del finanziamento regionale! Lunedì 6 presidio in via Bibolini

Appuntamento per il presidio solidale, lunedì 6 marzo alle ore 8.00 in via Aldo Bibolini 27, con gli ex-soci della coop che rischiano di essere cacciati con la forza nonostante abbiano versato le somme per l’acquisto degli alloggi previste dalla legge.

Roma -

Nel Piano di Zona B39 “Ponte Galeria” è di nuovo previsto per il 6 marzo l’accesso per la liberazione dell’immobile, con l’uso della forza pubblica, ordinato dal Tribunale che cura le esecuzioni fallimentari.

L’accesso è stato fissato nonostante l’avvio da parte della Regione Lazio della revoca del finanziamento pubblico, che comporta a cascata la revoca della Convenzione e il rientro in possesso del bene pubblico da parte Roma Capitale, riportando quindi il bene sotto il pieno controllo pubblico.

Inoltre, la procedura fallimentare sta andando avanti nonostante la legge nazionale, ribadita da una norma approvata dalla Legge Finanziaria del 2021, vieti espressamente che gli immobili costruiti con finanziamenti pubblici, anche parziali, siano interessati dalle esecuzioni immobiliari. È palese che lo sgombero degli immobili sia funzionale alla seguente messa all’asta, come già avvenuto negli alloggi precedentemente liberati.

La cooperativa che ha realizzato questo intervento pubblico (messa recentemente in liquidazione) ha usufruito di finanziamenti regionali a fondo perduto e la concessione di aree pubbliche (L. 167/62) ed era vincolata al rispetto del prezzo massimo di cessione previsto dalla legge, invece ha proposto la vendita degli alloggi ai prezzi di mercato (al doppio di quello stabilito per legge).

Le famiglie coinvolte venivano già da una precedente truffa, la più famosa truffa della Coop. Casa Lazio che ha coinvolto centinaia di famiglie romane. Gli inquilini che non si sono prestati a sopportare questa nuovo raggiro negli anni sono stati esclusi “con la forza” da soci dalla cooperativa stessa. Una gestione arbitraria e truffaldina che ha violato il diritto alla casa di molti cittadini ed ha impedito che le finalità pubbliche dell’intervento stesso fossero raggiunte.

In questo contesto i curatori fallimentari si stanno comportando come se si trattasse di un normale caso di fallimento, non tenendo conto né della legge che tutela l’edilizia pubblica dai procedimenti fallimentari né della posizione degli abitanti che hanno subito questa truffa e sono dunque parte lesa.

Asia-Usb e il Movimento per il Diritto all'Abitare non intendono lasciare soli gli abitanti del Piano di Zona e invitano a solidarizzare con le famiglie colpite da questo ingiusto atto partecipando al picchetto solidale per impedire che venga consumata una colossale ingiustizia nell’indifferenza di chi dovrebbe applicare la legge.
Invitiamo la città solidale a partecipare al presidio: l’appuntamento è per lunedì 6 marzo dalle ore 08.00 in via Aldo Bibolini 27.

Asia-Usb Roma
Movimento per il Diritto all'Abitare