ROMA, PIANO DI ZONA TORRESINA: ANCORA LO SFRATTO DI UN SIGNORE DI 77 ANNI NONOSTANTE L'ADEMPIMENTO DELLA TRANSAZIONE.

Roma -

Nel piano di zona Torresina, nel silenzio di Roma Capitale, non sono ancora mai state approvate le tabelle relative ai prezzi massimi di cessione.

Eppure la società costruttrice, che ha beneficiato dei finanziamenti regionali e del terreno concesso in superficie da Roma Capitale, procede con le esecuzioni di rilascio degli immobili.

Gli inquilini pagano da anni canoni determinati dal solo concessionario in assenza del provvedimento del Comune che sta tardando troppo ad arrivare.

A farne le spese sempre e solo i conduttori.

A Torresina lunedì 11 è stato eseguito lo sfratto di un signore settantasettenne e di sua moglie nonostante, dopo l’emissione dell’ordinanza di rilascio, nel 2016 le parti si erano accordate per un pagamento rateale della minima morosità sussistente (circa 7 mila euro). La società si era impegnata a interrompere la procedura esecutiva al rimborso della cifra di euro 4700,00 e a far sottoscrivere un nuovo contratto di locazione all’inquilino.

Nonostante i pagamenti siano stati adempiuti all’inquilino è stata preclusa la sottoscrizione di un nuovo contratto e ieri si è proceduto al rilascio dell’immobile.

Questi alloggi costruiti in terreni pubblici e in base ai piani di edilizia agevolata sono stati assegnati in assenza dell’abitabilità e in violazione delle norme urbanistiche è stato realizzato un piano abusivo.

L’assenza dei controlli previsti dalla legge da parte del Comune di Roma, che ha sottoscritto la convenzione con il costruttore Maggini, la mancata applicazione delle sanzioni che puniscono chi commette gravi violazioni delle norme dell’edilizia agevolata, rendono ancora di più arrogante e impunita la società costruttrice la quale si permette di sfrattare chi, come i due anziani di via Giovanni Altieri 9, dovrebbe invece essere tutelato da questo intervento di edilizia pubblica.

La Giunta Raggi continua ad omettere qualsiasi controllo, nonostante le denunce presentate dagli inquilini e dalla nostra associazione, nonostante l’inchiesta aperta dalla magistratura.

Quanti danni ancora dovranno essere subìti dagli inquilini prima che Roma Capitale e Regione Lazio intervengano?