Roma. Ponte di Nona: Tronca fa sigillare, gli abitanti riaprono la sede

Roma -

E’ durato lo spazio di mezza giornata il sequestro della sede dell’Asia e della Carovana delle periferie a Ponte di Nona eseguito dai vigili e dall’ufficiale inviati dal commissario Tronca.

La settimana scorsa era toccato al centro sociale “Auro e Marco” anch’esso attivo a Spinaceto nella periferia ovest di Roma.

Nel pomeriggio gli abitanti del quartiere di Ponte di Nona si sono ripresi la loro sede ospitando anche l’assemblea plenaria della Carovana delle Periferie che per solidarietà si era spostata proprio nei locali di via della Riserva Nuova chiusi questa mattina.

E proprio a Ponte di Nona si concluderà la vera e propria carovana itinerante organizzata dalla Carovana delle Periferie nell’ambito della giornata di mobilitazione del 9 aprile contro i diktat di Tronca. La Carovana partirà dala Tiburtina, passando per San Basilio, Tor Sapienza, Cinecittà, Tor Bella Monaca.

Da più di vent’anni a Ponte di Nona, nella estrema periferia della capitale, esisteva uno spazio associativo dove migliaia di cittadini si sono rivolti ed organizzati per difendere i propri diritti, a cominciare da quello all’abitare: è situato in via della Riserva Nuova 61, da tutti conosciuto come lo sportello dell’AS.I.A./USB

Uno spazio regolarmente affittato dal Comune di Roma al prezzo concordato in base alla Delibera comunale 26 del 1995. Ma questa mattina lo spazio è stato chiuso dal Commissario Tronca, per riacquisirlo a Roma Capitale e richiederne un affitto di mercato.

Una vergogna, secondo l’AS.I.A./USB, che ricorda come nello stesso quartiere, a poche centinaia di metri, ci sia lo scandalo del “Punto Verde Qualità”, denunciato anni addietro proprio dai cittadini organizzati nello spazio di via della Riserva Nuova: un asilo nido nuovo, ma rimasto chiuso da quasi dieci anni, un centro anziani mai aperto; strutture e risorse pubbliche sprecate e messe al servizio degli affari privati senza alcun barlume di legalità. Accanto a tutto questo, troneggia un’enorme sala giochi di cui Ponte di Nona non ha mai sentito alcun bisogno.

Dopo anni di denunce e di proteste, qualche giorno fa il Commissario Straordinario per Roma Capitale ha anche annunciato la chiusura della palestra di Ponte di Nona, mettendo a rischio 100 posti di lavoro. Così, invece di aprire i servizi mai attivati e chiudere quelli inutili, l’unico intervento di Tronca è quello chiudere le strutture che servono.

La bella manifestazione “Roma Non si Vende”, del 19 marzo scorso, non è bastata a Tronca per invertire la rotta: non un posto di lavoro, non un servizio in più, ma sfratti e sgomberi. Una situazione che sta rendendo irrespirabile l’aria nelle periferie, facendo crescere la tensione nei quartieri.

La mobilitazione per difendere tutti gli spazi sociali e i luoghi dove la città si organizza è quindi destinata ad allargarsi e l’AS.I.A./USB metterà tutte le sue risorse al servizio di questa battaglia di democrazia e di giustizia per la città.