Nel lontano 2017, aveva inizio il processo che vedeva coinvolto Marra Raffaele per reati contro la Pubblica Amministrazione, di cui era rinomato esponente dell’Amministrazione comunale di Roma Capitale.

Già dalle prime fasi del processo, era emerso che Marra era coinvolto anche nell’acquisto di un immobile Enasarco, godendo del diritto di prelazione, nonché dello sconto sul prezzo riservato ai soli conduttori.

ASIA USB, difesa dall’avv. Vincenzo Perticaro, si era costituita parte civile chiedendo il risarcimento del danno per la condotta lesiva tenuta dal Marra, nell’ambito della vendita di un immobile Enasarco ad un soggetto che non era inquilino Enasarco.

Danno e status di parte civile riconosciuti dai giudici di Primo grado.

A seguito dell’appello proposto da Marra, ASIA USB era stata esclusa dall’elenco delle parti civili, nonché riformata la sentenza con riferimento alla liquidazione del danno.

Ma, non condividendo le previsioni della Corte d’Appello, ASIA USB, a mezzo dell’avv. Perticaro, ha proposto ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione, asserendo e dimostrando l’illegittimità della sentenza di secondo grado, con la produzione di tutta la documentazione necessaria.

Lo scorso 18.01.2024, la Seconda Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha accolto le difese dell’avv. Perticaro, così annullando la sentenza della Corte d’Appello di Roma in merito ai profili riguardanti ASIA USB, e rinviando la decisione sulla liquidazione del danno al Giudice civile.

Il ricorso proposto da Marra Raffaele dinanzi ai Giudici di Piazza Cavour è stato invece dichiarato inammissibile.

Il riconoscimento da parte della Corte di Cassazione del ruolo di ASIA USB nella tutela a 360 gradi dei diritti e degli interessi degli inquilini, come da statuto, evidenzia l’importanza dell’attività svolta dal Sindacato nel garantire una risposta concreta agli abusi perpetrati nei confronti di una categoria, che deve essere continuamente salvaguardata da speculazioni edilizie ed economiche.

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