Roma. Sfrattati dalla celere, Melissa e il suo bambino occupano l'assessorato alle politiche sociali.

Roma -

Comunicato stampa

Sfrattati dalla celere, Melissa e il suo bambino occupano l'assessorato alle politiche sociali. Ore 16 assemblea

Un'altra pagina vergognosa quella scritta questa mattina dalla Prefettura e dalla Questura di Roma, che hanno eseguito con determinazione e violenza lo sfratto di Melissa e del suo bambino di 9 anni nel quartiere di Torre Angela.

Uno sfratto che apre le danze a un mese di marzo che si prevede ad alta intensità, dopo la tregua che avrebbe dovuto consentire al Comune di stilare la graduatoria delle domande per morosità incolpevole.

Una graduatoria andata praticamente deserta nonostante gli oltre 7mila potenziali “beneficiari”, che svela l'assoluta insipienza del sindaco e del suo assessore nell'affrontare, al di là dei proclami, il tema dell'emergenza abitativa.

Ci si continua a trastullare con il bonus affitto per l'uscita dai residence, a minacciare le persone in assistenza alloggiativa e a baloccarsi con la graduatoria per l'accesso all'Erp che ha già più di 25mila richiedenti, mentre la questura di Roma scende in campo con decisione a fianco dei proprietari di case che reclamano l'esecuzione degli sfratti. 

Ora Melissa e il suo bambino sono in strada, qual è la soluzione dopo l'uso della forza?

Da una parte si dichiara di voler chiudere i residence e dall'altra non si ha alcuna risposta per chi, come Melissa viene buttata fuori di casa. E il mese di marzo si prepara a replicare le scene disgustose che abbiamo visto stamattina di bambini trascinati fuori in lacrime e sradicati dal contesto dove studiano, giocano e vivono. Cosa si farà? Si curerà lo sfratto come patologia e si elimineranno fisicamente i morosi e coloro che non hanno un reddito in grado di sostenere affitti e mutui?

Il nuovo assessore non sta imponendo nessuna discontinuità con chi l'ha preceduta e il tema casa continua a rimanere dentro il circolo vizioso, e per alcuni altamente proficuo, dell'emergenza.

Il cambio di passo deve essere prodotto ora e non può più essere rinviato. Con il cosiddetto Piano casa di Lupi si è dichiarata guerra ai poveri, mentre Alfano e i suoi uomini lucidano i manganelli e l'amministrazione osserva ignava, rendendosi complice, una gestione inaccettabile dell'ordine pubblico. È ora di finirla!

Raggiungiamo tutt@ l'assessorato alle politiche sociali, dove Melissa è entrata per chiedere con forza una soluzione degna! Lanciamo per le ore 16 un'assemblea cittadina dalla quale far partire una campagna per il blocco generalizzato degli sfratti, la garanzia del passaggio da casa a casa per chi è nei residence e l'applicazione del Piano straordinario della regione Lazio.

Movimenti per il diritto all'abitare