ROMA: Studenti e precarie prendono casa.

Liberato dalla speculazione un appartamento di un ente pubblico a rischio cartolarizzazione.

Roma -

Giovedì 4 febbraio «studenti e precarie contro la crisi» hanno liberato dalla speculazione un appartamento di un ente pubblico a rischio cartolarizzazione, nel quartiere Nuovo Salario. Un'autoassegnazione dal basso per chi è
escluso dalla possibilità di accesso alle graduatorie per le case
popolari, per rivendicare il diritto alla casa oltre le categorie
tradizionali, per tutelare il reddito, per un nuovo welfare universale.
L'iniziativa si è svolta in contemporanea all'occupazione permanente
dell'assessorato alla casa del Comune di Roma da parte dei movimenti
per il diritto all'abitare. Di seguito il volantino distribuito nel
quartiere.

NON E' UNA CITTA' PER PRECARI!

 

 

Lo confermano le statistiche ufficiali che parlano di migliaia di giovani precari e precarie costrette a restare a casa con la famiglia, di studenti fuorisede truffati con contratti in nero, di tutti coloro che sognano l'indipendenza ma non riescono a ottenerla perché un affitto in questa città è fuori dalla portata di chiunque.

 

Questa non è una città per chi vuole abitarla. Roma è la capitale dell'emergenza abitativa, se per emergenza intendiamo in realtà un gigantesco processo di precarizzazione delle politiche pubbliche per la casa, che colpisce famiglie monoreddito, singoli, migranti, precari e studenti. Un trend confermato dalla truffa del finto Piano casa di Alemanno, in realtà il solito regalo ai costruttori e alla rendita. In questo scenario, per i giovani non esistono diritti né sostegni di alcun genere: se l’edilizia popolare è un sogno per le famiglie, per qualsiasi giovane precario è una vera utopia. Una intera generazione è tagliata fuori dalle tutele sociali.

 

Oggi riconquistiamo il diritto all'abitare. Oggi liberiamo un appartamento vuoto e abbandonato da anni, di proprietà di un ente pubblico che vuole svendere il suo patrimonio, in una città che vede migliaia di persone senza casa. Siamo studenti e precarie che si battono per estendere i criteri di accesso a un casa popolare oltre i confini della famiglia tradizionale o del lavoro dipendente. Crediamo che le libere scelte personali e la condizione di precarietà, sempre più diffuse nel mercato del lavoro, non possono impedire di accedere a un diritto primario. Anzi, pensiamo che occorre definire un nuovo modello di welfare universale.

 

Ogni giorno, dal politico di turno col portafogli gonfio e il culo al caldo in qualche appartamento svenduto e regalato, ci sentiamo dire: bamboccioni, nullafacenti, mammoni. Oggi dimostriamo che esiste una possibilità di riscatto comune per quel mondo precario che non vuole cedere alla rassegnazione. Vogliamo riprendere il filo dell’esperienza abitativa di via delle Alpi Apuane, a Montesacro, in cui precari e studenti avevano riqualificato e reso abitabile una palazzina vuota da oltre venti anni.

 

La politica crede che parlare di diritto alla casa per i giovani e i precari è una follia. Sorridiamo se pensiamo che in tanti paesi europei questo diritto è sancito e garantito come un pilastro di civiltà. In Europa, un giovane precario ha diritto a una casa popolare, come ha diritto ad un reddito minimo garantito che lo aiuta a navigare nel mare della precarietà.

 

Oggi diamo una risposta alla precarietà abitativa perché con il reddito di un contratto intermittente, a progetto o in nero, una casa non potremmo mai permettercela. Vogliamo costruire una possibilità collettiva, promuovere una rete di studenti e precari in grado di contrastare sfratti, affitti in nero e liberare dalla speculazione gli immobili vuoti e abbandonati.

 

 

CASA E REDDITO PER TUTT@!

 

 

>>Studenti e precarie contro la crisi<<

 

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