ROMA, TURISTIFICAZIONE E GENTRIFICAZIONE DELLA CITTA' STORICA: IL CENTRO È DEI ROMANI NON DEGLI AFFARI!
Incontro pubblico giovedì 20 giugno a via Giolitti 231 alle ore 17,30
IL COMUNE DI ROMA VUOLE FAVORIRE L’ESPULSIONE DEI CETI POPOLARI DALLE CASE DEL PATRIMONIO DISPONIBILE (ZONE TERMINI, TESTACCIO, ECC.) E INCORAGGIARE I PROCESSI DI TURISTIFICAZIONE (B&B) E GENTRIFICAZIONE. 20 giugno ore 17.30 incontro in via Giolitti
  Da anni una lenta inarrestabile trasformazione dei quartieri del centro  storico della nostra città ha allontanato gli abitanti che lì  risiedevano. Dagli anni 80 con la terziarizzazione, uffici, banche, sedi  istituzionali hanno preso il posto delle residenze e delle botteghe  storiche.
 A Roma nel 1951 su 1.600.000 abitanti 400.000 erano  residenti nel centro storico. Nel 1990 su 2.700.000 abitanti solo  160.000 erano rimasti ad abitare nei quartieri centrali, cacciati via  dall’enorme aumento dei valori immobiliari e dalla trasformazione  dell’abitare prodotta dall’espulsione delle funzioni produttive,  artigianali, dei servizi sociali e del commercio di prossimità.
 La  Roma di Veltroni degli anni 2000, costruita attorno ai grandi eventi,  aumenta ancora la distanza fra il centro, diventato vetrina della città  offerta a investitori internazionali, e tutti gli altri quartieri sparsi  sempre più lontano nel vasto territorio comunale.
 Il colpo finale è  venuto dall’attuale massiccia turistificazione. Il boom di presenze ha  travolto territorio e residenti. Lo spazio urbano si è trasformato per  rispondere alla domanda di cibo e pernottamento veloce. Il fenomeno di  Airbnb ha colpito ferocemente su una condizione abitativa già  disastrosa.
 Contemporaneamente le condizioni economiche indotte dal  patto di stabilità e il fiscal compact imposto dalla BCE, sono diventate  il grimaldello per la svendita del patrimonio pubblico. L’acquisto di  interi immobili da parte di fondi di investimento e fondi immobiliari  per destinarli al mercato turistico è il panorama che ci troviamo di  fronte.
 Attraverso parole come recupero, riuso, rigenerazione si  continua a mettere in atto l’operazione di espulsione degli abitanti e  la trasformazione del centro a nudo meccanismo di rendita, vetrina e  consumo. Lo si fa costruendo una narrazione che parla di degrado, di  decoro, di sicurezza. In realtà si vuole nascondere la povertà e  allontanarla, affinché non oscuri l’immagine della città messa in  vendita.
 Intere aree vengono gentrificate con l’afflusso di risorse  destinate a riqualificare le costruzioni preesistenti per convertirle in  distretti esclusivi, difesi da contorni invisibili.
 La  gentrificazione non porta alcun beneficio alla città. Chi vive in  affitto deve pagare sempre di più, mentre chi possiede una casa ha la  possibilità di venderla a un prezzo molto alto. Entrambi sono spinti a  spostarsi altrove, lasciando che si trasformi l’identità socio-economica  del quartiere.
 Questo è quello che sta succedendo anche intorno  alla stazione Termini, che sembrava dover essere declassata e sostituita  dalla nuova stazione Tiburtina dell’alta velocità. 
 Invece la  centralità di Termini è rimasta e ha visto continue ristrutturazioni  delle sue zone inutilizzate come la manica su via Giolitti, il nuovo  Mercato Centrale, l’hotel Radisson Blu es.  
 A questi processi di  espulsione degli abitanti dal centro storico (zona Termini, Testaccio,  ecc.) ora si sta allineando anche il Comune di Roma che, con la delibera  n. 133 approvata a luglio 2018, vuole mettere all’asta gli affitti del  proprio patrimonio disponibile, costringendo famiglie assegnatarie in  emergenza abitativa, gli ex sfollati a causa dei bombardamenti su Roma  nell’ultima guerra (San Lorenzo, ecc.), famiglie con redditi bassi,  molte composte da anziani, a lasciare i propri alloggi dove molti  abitano da oltre settant’anni, a subire l’appannaggio dei ceti sociali  più ricchi o l’avanzamento delle forme di commercializzazione degli  alloggi. Questo quando molti di questi alloggi sono stati assegnati  tramite i bandi di edilizia residenziale pubblica o per rispondere a  situazioni gravi di emergenza abitativa.
 I processi messi in atto in  questi ultimi decenni dalle Amministrazioni pubbliche, anziché tutelare  i ceti popolari che hanno animato per secoli i quartieri centrali della  nostra città, ne stanno favorendo l’allontanamento dalla Roma storica,  la distruzione del tessuto sociale della città e l’alimentazione  dell’emarginazione sociale.
 Incontro pubblico giovedì 20 giugno a via Giolitti 231 alle ore 17,30
  Partecipano: Rossella Marchini (urbanista), Giacomo Salerno (ricerca  sulla turistificazione Univ. La Sapienza), Sarah Geinsforth (libro sulle  conseguenze sulle città della crescita di Airbnb), Maria Vittoria  Ferroni (Prof.ssa di diritto amministrativo Univ. La Sapienza), Yuri  Trombetti (responsabile della casa PD), Marco Cacciatori (M5S Presidente  Commissione Urbanistica Regione Lazio), Stefano Fassina (deputato e  consigliere comunale S.I.). 
 Sono invitati le Associazioni in difesa  del Centro storico, i Movimenti per il diritto all’abitare, consiglieri  comunali e regionali.
ASSOCIAZIONE INQUILINI E ABITANTI - USB
 
							     
					 
    
			 
    
			 
    
			 
						 
							 
							 
							 
        						 
				 
				