ROMA: UNA CASA POPOLARE ASSEGNATA NEL 2018 E MAI CONSEGNATA RICONFERMA LA MORTIFICAZIONE DEL DIRITTO ALLA CASA.
Un nucleo ospite in un Caat attende da quattro anni che venga consegnato l’alloggio assegnatogli tramite le graduatorie pubbliche. Nel frattempo la titolare dell’assegnazione è morta: consegnare subito l’alloggio al nucleo!
Il Comune di Roma nel 2018 ha assegnato una casa popolare ad un nucleo familiare ospitato da un Caat. Nel 2022 però tale alloggio non è mai stato consegnato! Nel frattempo però il nucleo, che ancora risiede in un Caat, non solo è mutato, e questo potrebbe complicare ancor di più la faccendoa a livello burocratico, ma ha avuto la decadenza dell’ospitalità dal Caat (anche perché prevista per gli assegnatari di una casa popolare).
In sostanza la famiglia, cui è stato riconosciuto il Diritto alla Casa attraverso una regolare assegnazione di un immobile di edilizia pubblica (dalla graduatoria), rischia comunque di finire per strada.
Sull’alloggio in questione, quello assegnato (che dovrebbe essere dell’Ater), non si è potuto capire che problemi ci siano, se al momento sia ancora libero o meno, o altro (vendita? Altra assegnazione?), ma ci sembra paradossale che si assegni un alloggio non disponibile e si scarichi sui cittadini gli oneri di verificarne lo stato e di avviare tutti gli iter per “sbloccare” la situazione.
Asia-Usb chiede che venga subito consegnato l’alloggio al nucleo e che venga chiarito il meccanismo che ha fatto sì che una famiglia di assegnatari abbia trascorso quattro anni in più del dovuto in un Caat, a spese della collettività. È ora che gli uffici si assumano le proprie responsabilità e che chi sbaglia nei confronti dei cittadini in difficoltà inizi a pagarne le conseguenze.
Infine, per l’ennesima volta, poniamo l’attenzione sul disprezzo che chi dovrebbe garantire il diritto alla casa dedica al problema. Un argomento che in questa città è di cruciale e fondamentale importanza è in balia della sciatteria più grave.
Roma merita di meglio.
Asia-Usb Roma