San Basilio, monta la rabbia tra le case popolari: "Sono vuote? Le occupiamo"
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Ylenia Sina 3 giugno 2015
Prima il picchetto antisgombero in via Loreto. Poi un'azione di "autoappropriazione". La denuncia di Asia Usb: "Queste case sono tenute colpevolmente disabitate"
Prima il picchetto anti sgombero. Poi la protesta per “riprendersi” tre appartamenti “per autoassegnazione”. Torna a scaldarsi il clima tra le case popolari di San Basilio.
In mattinata il presidio in via Loreto dove le forze dell'ordine sarebbero dovute tornare questa mattina, per la seconda volta, per allontanare Domitilla dall'alloggio di edilizia pubblica dove vive da circa un anno, senza titolo, con il suo bambino piccolo. “Non ho un lavoro, se mi cacciano da qui non so dove andare” ha raccontato. Lo sgombero, in questo caso, non è stato disposto dalle istituzioni pubbliche responsabili della gestione dell'immobile. “Questa casa è stata sottoposta a sequestro da un giudice per via di una denuncia nei miei confronti, che io rigetto, avanzata da una precedente inquilina. Ma mi avevano detto che per un eventuale sgombero avrebbero atteso la fine del processo che invece non è ancora terminato”. La scorsa settimana, all'arrivo dei blindati dei carabinieri, un folto numero di persone, tra attivisti di Asia Usb e abitanti del quartiere, era sceso in strada e con blocchi stradali e proteste aveva bloccato l'operazione. “Questa mattina però le forze dell'ordine non si sono presentate” anche se in molti erano già scesi in strada.
IL VIDEO - Occupate per protesta case popolari
Poi in tarda mattinata la protesta si è spostata nella vicina via Maiolati. “Abbiamo voluto denunciare la presenza di tre appartamenti vuoti ormai da mesi che Ater e Comune di Roma tengono colpevolmente chiusi” ha spiegato Michelangelo Giglio di Asia Usb. “Abbiamo tolto i sigilli a queste case dove da stamattina sono andate ad abitare famiglie che ne avevano bisogno. Proprio oggi pomeriggio” ha aggiunto il sindacalista “è stato assegnato regolarmente un altro appartamento che era chiuso ormai da due anni”. Continua: “Le istituzioni decidono di tenere chiusi tantissimi appartamenti, con costi anche molto alti, quando potrebbero procedere con le assegnazioni a quanti si trovano in lista. E noi questa mattina abbiamo voluto denunciare questa politica inaccettabile”.
La mobilitazione è destinata a continuare. Domani pomeriggio in piazza Recanati, a San Basilio, è in programma un'assemblea pubblica alla quale parteciperanno anche di abitanti di altri quartieri popolari della città. “Il 15 giugno inoltre abbiamo indetto un nuovo presidio davanti alla Regione Lazio per chiedere da una parte una sanatoria per gli occupanti senza titolo ma aventi diritto e dall'altra per chiedere una migliore gestione del patrimonio da parte di Comune di Roma e Ater”.
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