Sfratti, Ozzimo: sospensione per verifiche su "morosità incolpevole". Approvati i criteri
Roma, 7 novembre – “Abbiamo avuto un incontro col Prefetto che si è reso disponibile a sospendere gli sfratti esecutivi, in attesa che Roma Capitale esegua verifiche sulle richieste d’iscrizione nell’elenco delle morosità incolpevoli”. Lo rende noto l’assessore capitolino alle Politiche Abitative, Daniele Ozzimo. Per completare le verifiche “su migliaia di domande attese”, ha proseguito Ozzimo, occorreranno “almeno i mesi di novembre, dicembre e gennaio”. Che le richieste in arrivo siano prevedibilmente molte, spiega l’Assessore, è desumibile dalle dimensioni del problema: “Gli sfratti a Roma nel 2013 sono stati seimila” ed è ragionevole ritenere “che arrivino altrettante domande”. Intanto la Giunta capitolina ha dato concretamente il via alle richieste, approvando i criteri per la concessione dei fondi per “morosità incolpevole”. E nella fase di vaglio delle domande, nel cui corso andrà valutata in primo luogo per ogni richiedente la reale condizione di “moroso incolpevole”, il Prefetto – come già detto – si è detto disponibile a sospendere gli sfratti con la forza pubblica. La condizione di “morosità incolpevole” è specificata nel decreto legge n. 102 del 31 agosto 2013 e nella relativa legge di conversione (n. 124 del 28 ottobre 2013), che istituisce presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un fondo per aiutare gli inquilini che si trovano in questa condizione a pagare l’affitto. Per ogni caso riconosciuto “incolpevole” è previsto un contributo massimo di 8.000 euro. Per morosità incolpevole, dunque, s’intende una “situazione di sopravvenuta impossibilità” a pagare il canone di locazione, a causa “della perdita o della consistente riduzione” del reddito familiare. Le possibili ragioni: licenziamento, consistente riduzione dell’orario di lavoro, cassa integrazione, mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico, chiusura di imprese (o di attività di libera professione) per forza maggiore o “consistente perdita di avviamento”, malattia (o infortunio, o decesso) di familiare che riduca significativamente il reddito del nucleo o costringa a spenderne la maggior parte in assistenza e cure. Sempre in base al decreto, esistono precise condizioni per accedere al fondo. Le principali: reddito Isee non oltre i 26mila euro, contratto d’affitto regolarmente registrato, residenza da almeno un anno nella casa sotto sfratto, cittadinanza italiana o permesso di soggiorno, assenza – per ciascun componente il nucleo familiare – di altri immobili in proprietà, usufrutto ecc. nella provincia di residenza. E’ poi di questi giorni (4 novembre) l’approvazione, da parte della Regione Lazio, delle linee guida a cui i Comuni devono attenersi nell’erogare il contributo. La Regione specifica ulteriori criteri per l’accesso al fondo: canone d’affitto che incida sul reddito familiare oltre il 24%; non godere di altri contributi per il sostegno all’affitto; non avere assegnata una casa popolare “destinata all’assistenza abitativa”. Introdotta anche una serie di criteri di priorità: precedenza, a parità di reddito, alle famiglie con ultrasettantenni, minori, invalidi (almeno il 74%), persone in assistenza individuale presso servizi sociali o Asl. Con la delibera di Giunta, Roma Capitale stabilisce poi che la misura del contributo (entro gli ottomila euro previsti dal decreto) sia diversa in funzione delle fasce di reddito, in modo da proporzionare l’aiuto e sostenere il più alto numero possibile di famiglie. Il contributo per il 2014 andrà richiesto compilando il modulo (disponibile a breve) predisposto dal Dipartimento Politiche Abitative e trasmettendolo entro il 31 dicembre. Per saperne di più sul tema della morosità incolpevole e del relativo fondo di sostegno, vedi le schede. Sempre in tema di emergenza abitativa, l’assessore Ozzimo fa sapere che “quasi 400 famiglie sulle 1.800 che abitano nei residence hanno presentato domanda per avere il buono casa”, una cifra “oltre le aspettative”. Per erogare il buono si attendono i fondi regionali ma nel contempo sono allo studio “altre soluzioni”, in modo da partire subito con l’attuazione di un provvedimento che – sottolinea lo stesso Ozzimo – Roma Capitale ritiene di grande importanza. 7 NOV 2014 - PV